Stamattina, dopo la terza notte pressoché insonne, volevo reagire alla vita, ma poi non ce l’ho fatta.

Il grigiore di questa giornata umidiccia e indisponente, e un certo sonno atavico che rammollisce anche la volontà dei titani, hanno rallentato ogni intento, lasciandomi nel letto, preda di una domanda sostanziale: Cosa mangio, visto che la dispensa è praticamente vuota?
Avrei dovuto racimolare quelle quattro particelle di volontà che gravitavano nell’aria e uscire con loro e la busta della spesa ecologica. In realtà non ho fatto nulla di tutto ciò e il riso in bianco (anche un goccio scotto) ha risolto tutti i dilemmi del mio vaneggiare d’inizio giornata.

Se fossi stato uno scarafaggio dei deserti africani (Stenocara) non mi sarei dovuta muovere di un centimetro: avrei aspirato la brezza mattutina con il sedere.
Come lo so?? Amici. Sono in delirio da libro riesumato dalla libreria! Trattasi di Perché i panda fanno la verticale e altri fatti curiosi sugli animali di Augustus Brown (Salani Editore). Trattasi della mia nuova bibbia!

Per esempio. I colombi si ubriacano di noccioline, mentre l’alce svedese non si accorge che le mele stagionate sono fermentate e quindi ne mangia in quantità industriali e poi va fuori di matto. Vi dico solo che nel 2005 un gruppo di alci ubriachi ha circondato una residenza per anziani ed è stato necessario l’intervento armato della Polizia! I criceti vanno in depressione in inverno e quindi sarebbe il caso di essere molto più pazienti con loro; se volete un amico sincero cercate tra i garruli d’Arabia: pare che durante la notte, per tenersi caldo a vicenda, si lascino andare ad abbracci alati senza precedenti. Le oche vanno pazze per il polistorolo, tanto che qualche anno fa uno stormo mangiò tutte le pareti di una scuola di un villaggio romeno, mentre i grilli adorano il sale. In America del Sud c’è un uccello raro (pitta formichiera Jocotoco) che abbaia come un cane, mentre l’usignolo ha un repertorio che include ben novecento tipi diversi di melodia. Poi. Tenetevi forte!! Le aragoste comunicano tra di loro orinandosi in faccia (che bello!) e le seppie si fanno l’occhiolino.
Insomma, sono pazza di questo libro! Mi sono pure truccata per fotografarmi con lui…

Mi sono chiesta il perché di tutto questo entusiasmo… in fondo io sto alla Natura come Paris Hilton sta ai maglioni accollati.
Credo che abbia a che fare con quella millantata superiorità rispetto al Mondo Animale che l’Uomo esibisce da sempre. Credo che, a furia di dire quando è perfetto, si sia perso in qualche paradosso esistenziale ed esibisca lati bestiali che nessun animale contemplerebbe.
Preferirei che un’aragosta mi orinasse in pieno viso, almeno saprei di cosa si tratta. L’Uomo, invece, è spesso amante della buona creanza e la pipì te la tende a fare alle spalle. Tutto qui. Ovviamente – parlo alle amiche aragoste – si tratta di un modo di dire. Quindi a nessuna di voi venga in mente di comunicare con me in quei termini.