6 Gennaio 2012

Il favoloso mondo di Gavino Re – Epifania.

Camilla - Zelda was a writer

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Ora, visto che ho mancato negli auguri natalizi e in quelli per il nuovo anno, vogliate accogliere con gaio e letizia i miei migliori auspici per questo sei gennaio duemilaedodici e per i giorni a venire, da qui al 21 dicembre (poi, nel caso, si vede). Smettete immediatamente di figurarmi sdraiato su una scopa volante. Non mi ci presto.

Male che vada posso buttarmi dal balcone usando Don Rodrigo come paracadute, ma questa è un’altra storia. Voglio svelarvi un segreto. Io ho un parente discretamente famoso. Vola anche lui, ma non è la Befana. Ha zampe e coda dove devono stare, è bianco cangiante e se gli gratti le orecchie reagisce esattamente come me. A guardarlo distrattamente parrebbe un cane. In realtà si tratta di un FortunaDrago. Ve lo ricordate Falkor? Lui!La leggenda narra che sia mio zio, il mio naso rosa lo conferma. Stesso pelo e stesso sguardo ammaliante. La vita è strana, nevvero? Ora, vi racconto di mio zio Falkor perché la sua è una storia straordinaria. Non voglio dilungarmi su questioni legate alla regalità dell’esser discendente diretto di un drago, ma un paio di cose le prendo  in prestito volentieri da quella Neverending Story che mi ha reso famoso il fratello di papà: vogliate bene al vostro tempo, al vostro regno, alla Fantàsia che sono i vostri affetti, le passioni, la lungimiranza; che il Nulla non vi si mangi la pappagorgia, questo vi auguro. Io, di mio, sono attentissimo e premuroso: se il Nulla ci prova con me o con il mio pizzetto, male che vada mi piscio anche lui. Don Rodrigo l’ho addestrato per bene: son dimagrito, è vero, ma il fratellino ha imparato a segnare il territorio quasi fosse rinato me. Non credo che il Nulla oserà passare da qui: lo dipingono brutto e nero, ma stupido non dovrebbe essere, se tanto mi dà tanto. Alla regina ho già fatto capire che la calzetta non si addice a festeggiare questa mia Epifania: gliele ho spaiate tutte oggi pomeriggio e credo di essere stato abbastanza chiaro. M’auguro inoltre abbia afferrato il senso della ciotola di crocchette rovesciata e del suo contenuto distribuito equamente su tutto il tappeto del soggiorno: se è festa per te, è carne per noi. Il Ferrero Roche dell’anno scorso mi si ripropone con ferocia ogni volta che ne sento scartare uno. Fate voi.

Dovesse provarci con il carbone, ho già una mezza idea sul da farsi: Rodrigo si è mangiato i fascicoli del Sole 24 Ore sulla nuova finanziaria, io propenderei per un assaggino all’Uomo senza qualità (son Re, esigo il rilegato d’autore). Buone cose e buoni voli: se passa zio stanotte me ne vado a giro pure io. Salutiamo.

Gavino Re

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