Non so se capita anche a voi, ma non c’è volta in cui il mio comodino possa dirsi libero da fantasiose e intricate pile di libri. Si direbbe che siano figlie di funamboli esperti, che sfidino la gravità in paziente attesa, sotto strati di polvere e di passaggi.
L’altro giorno uno spicchio di sole ha colpito l’ultima pila del momento e così ho pensato di fotografarla…
Pronti?
Henri-Pierre Roché – Jules et Jim (Adelphi): l’ultimo arrivato. In casa mia è presente in ogni forma, lingua, colore e dimensione. L’estate scorsa, a Parigi, l’ho comprato in inglese. Ditemi voi se questo non è amore.
Sarah Spinazzola – Il mio regalo sei tu (Marcos Y Marcos): ne ho sentito parlare benissimo e in questi giorni è lui il mio amico fidato. Sempre in borsa, sempre pronto a farsi sfogliare.
Carola Barbero – La biblioteca delle emozioni (Ponte alle Grazie): adoro tutti i libri che parlano di libri. Li adoro senza se e senza ma.
Annemarie Schwarzenbach – Oltre New York (Il Saggiatore): incuriosita per mille ragioni. Per la biografia della Schwarzenbach, per il reportage fotografico, per la storia del viaggio. Dopo Sarah, sarà la volta di Annemarie, è deciso.
Emilio D’Alessandro – Stanley Kubrik e me (Il Saggiatore): amo i libri di cinema, sono laureata in Cinema, ci ho passato una buona parte della mia vita da studentessa. Li amo tutti. E amo pure Stanley. Tra lui e Orson è una durissima lotta. Vince Orson, ma di pochissimo.
Clarissa Pinkola Estés – Donne che corrono coi lupi (Frassinelli): me l’ha consigliato Giorgia e il giorno dopo la sua dolcissima mail, mentre cercavo un cavo per il computer, questo tomone mi ha chiamato dal misero scaffale del supermercato iper-tecnologico in cui mi trovavo. Ma pure a voi questi posti enormi e pieni di cose difficili da capire fanno venire la labirintite? No, così, per sapere.
Raymond Queneau – Zaxie nel metro (Einaudi): lo cercavo tra gli scaffali della libreria poco prima di partire per Parigi. Non l’ho trovato. Temo che mi guardi ogni giorno, facendomi una sonora pernacchia. In ogni caso, l’ho ricomprato.
David Grossman – Che tu sia per me il coltello (Mondadori): il titolo di certi libri ti dice: fidati di me.
Paolo Giordano – Il corpo umano (Mondadori): sono curiosissima. L’ho comprato il giorno stesso in cui è uscito poi però, per via di Libro (il mio), non l’ho mai iniziato. Qualcuno l’ha già sgranocchiato?
Elisabeth von Arnim (Bollati Boringhieri): i libri di Elisabeth von Arnim (che non conoscevo, ahimè) mi sono stati regalati quest’estate da un’amica di libri e letture. Sono impreziositi da una dedica meravigliosa e mi piace che restino a due passi dai miei sogni.
Gianni Rodari – Il libro degli errori (Einaudi Ragazzi): non posso stare lontana da questo libro per più di due settimane. Per evitare grossi strappi, tengo anche lui sul comodino.
Jhumpa Lahiri – L’interprete dei malanni (Guanda): Chiara C. mi ha sempre detto che si trattava di un libro di racconti meravigliosi. Sono così sicura del suo gusto che lo consiglio senza averlo ancora letto.
Maurice Maeterlinck – L’intelligenza dei fiori (Pendragon): regalo di Jean e Canio per la festa di Zelda alla Santeria. L’ho letto quasi tutto, ma senza matita. Sto pensando di ripercorrerlo alla ricerca delle frasi importanti.
Jonathan Franzen – Le correzioni (Einaudi): amato da tantissimi di voi e da due delle persone più importanti di questi miei giorni. Lo attraversa un’energia pazzesca e non passa una settimana senza che qualcuno, per svariati motivi, me lo citi.
Francesco M. Cataluccio – L’ambaradan delle quisquiglie (Sellerio): regalo dell’ultimo mese, legato a un ricordo molto piacevole.
Gina Lagorio – Approssimato per difetto (Garzanti): ho tutti i libri di Gina Lagorio attorno al mio spazio vitale. A ripensarci, non serve neanche che cerchi la prossimità fisica, considerando quanto siano vicini al mio cuore.
Ve lo devo confessare, l’altra sera ho messo la prima copia cartacea del mio libro tra alcuni di questi libri citati, appena sopra quello della Lagorio. Svegliarsi la mattina e vederlo lì, con la luce del sole, è stato un bellissimo regalo della vita.
Tanti auguri ancora, cari miei.
Regalate libri, se potete. Sono talismani potentissimi contro la solitudine e lo scoramento.
xoxo
uh uh! poi mi dirai di Grossman, e di Franzen. Li ho adorati, consigliati, consumati. In Zazie dovresti forse identificarti un pò, come è capitato a me!
Anch’io ho “La bibliteca delle emozioni” sul comodino, ma non ho ancora iniziato a leggerlo…
“Donne che corrono coi lupi” l’ho letto quest’estate, ogni tanto ho dovuto stringere i denti per andare avanti nella lettura, ma è stata una rivelazione. Ne vale la pena! Ne ho parlato anche sul mio blog, se hai voglia di dare un’occhiata. Poi magari ci scambiamo le impressioni.
Quanti libri interessanti sul tuo comodino, verrei a fare una razzia!
Inutile direi che quelli ancora non letti li ho messi tutti in wishlist.