Ogni piccola cosa interrotta è un libro di Silvia Celani, uscito lo scorso 23 maggio per Garzanti.
Dopo averlo letto, ho accettato di buon grado l’invito di Garzanti a raccontarlo a modo mio. Sebbene la storia di Vittoria, la sua protagonista, fosse molto lontana per età ed esperienze da buona parte di chi abita questa comunità virtuale, ho pensato che la sua paura di “superare la soglia” fosse un problema che caratterizza la vita di moltissimi di noi e che sarebbe stato proprio utile raccontarla.
Vittoria ha paura. Paura di se stessa e del suo sguardo. Cosa potrebbe capitarle se avesse l’ardire di scardinare la pesante porta della sua perfezione e guardare oltre? Forse vedrebbe imperfezione, strappi, omissioni, parole dette male, silenzi. Cosa la spinge a intraprendere un cammino che si preannuncia doloroso? Quanta voglia ha davvero di accettare il richiamo del cambiamento?
Troppe domande per una giovane donna. Troppa la paura di essere fagocitata dal gorgo del fallimento e dell’errore.
Ho costruito questi cinque artwork pensando a quanto la nostra vita – se vissuta davvero – ci segni inesorabilmente. Ho pensato a quello che io stessa ho imparato da poco tempo: se vivi, ogni tanto ti rompi. Consegnarsi intonsi alla fine della propria esistenza è proprio una mossa da stupidi.
La mia idea creativa era chiara: avrei cercato elementi del nostro corpo – parti visibili, parti interne – e li avrei mostrati con le loro cicatrici. Un filo colorato e dell’oro ne avrebbero testimoniato la bellezza imperfetta e unica, il coraggio dei tentativi, l’esuberanza della passione.
Ho voluto bene alle parole di Silvia Celani. Mi hanno ricordato che i nostri cuori rattoppati, gli occhi deboli, le orecchie stanche, i polmoni senza fiato, le mani rugose sono la prova provata di quanto ce l’abbiamo messa tutta per vivere appieno, per essere al centro delle nostre gioie, per non avere timore di guardare in faccia dolore e cattiveria, cercando di dare anche a loro, se non un senso, almeno lo statuto di un nuovo terreno su cui rinascere e germogliare.
Vi lascio con un riassunto dei contenuti realizzati e condivisi su instagram, spero che parlino anche a voi, alle vostre cicatrici!
Grazie a Silvia Celani, per avere supportato le mie intuizioni sul suo romanzo, a Garzanti per la fiducia e a voi tutti per essere stati con me mentre camminavo. Grazie con il cuore!
Camilla
Zelda was a writer
ps: la poesia di Guido Gozzano, citata nel libro e sovrascritta sulla prima foto, la trovate qui.
“Ma niente finisce. Anche una cosa rotta può tornare a vivere. (…) perché ogni ferita guarita, ogni cosa spezzata, interrotta e poi aggiustata è più preziosa dell’oro”.
Domani esce Ogni piccola cosa interrotta di @silvia.celani1 (@garzantilibri) e, in queste ultime settimane, per festeggiarlo degnamente mi sono dedicata a un progetto che illustra strappi tanto intimi da essere invisibili ai più.
L’idea era quella di raccontare le cicatrici di cui parla la Celani nel libro, di illustrare le grandi fratture di Vittoria, la sua protagonista, una giovane donna che forse, per età ed esperienze, è un po’ lontana dalla maggior parte di noi, ma che cerca la verità in un modo famelico e assolutamente riconoscibile, un modo che ci accomuna.
Vittoria cerca anche a costo di rompersi, anche a costo di ritrovarsi fragile e imperfetta. Volevo dare materia a queste crepe, renderle terreno fertile per nuovi germogli, per nuovi significati e così sono nate #lecicatricidizelda, incise sulla materia e riempite d’oro, proprio come capita nel libro.
Spero che questo tentativo di dare forma alla speranza vi piaccia! Via che si parte ❤️
(progetto creativo in collaborazione con #Garzanti)
“Non appena fui sola, chiusi gli occhi e respirai a fondo: una volta, due volte, tre volte, quindi li riaprii e fissai il cielo. (…) Le nuvole sfilavano veloci a migliaia di chilometri dal suolo, da me. Erano lontane quelle nuvole, ma se solo avessi allungato una mano, sarebbero state capaci di mentirmi, promettendomi di essere raggiungibili. Addirittura, di poter essere accarezzate”.
Nuovo artwork ispirato a Ogni piccola cosa interrotta di @silvia.celani1, uscito giovedì per @garzantilibri.
Dopo aver letto il libro, ero certa che avrei utilizzato questo passaggio per realizzare un piccolo tributo al potere della vista… Ormai lo sapete, sono ossessionata dall’occhio che guarda ? Vittoria, la protagonista del libro, cambia le gradazioni degli occhiali con cui è abituata a guardare il mondo. Sulle prime questa scelta si rivela infausta, dolorosa, ma poi tutto cambia.
Guardare la vita per quello che è, accettare di coglierne ogni sfumatura, il fuori fuoco, l’oscurità… Volevo dire questo, mentre plasmavo pazientemente (maledette ciglia ???) quest’occhio. Volevo costruire un invito colorato a guardare senza posa, senza timore, senza limiti, a fidarsi del coraggio dei propri occhi.
Orson Welles giocava con un’equazione che ha senso solo in inglese ?? “eye = I”. Io sono il mio occhio, voleva dire, quello che vedo è il mio regno. Non dimenticatelo mai ? ?❤️ Buon sabato!
(progetto creativo realizzato in collaborazione con #Garzanti)
“L’essere sensibile a un tocco. Il desiderio di ascoltare qualcuno, e quello ancora più intenso del venire ascoltata. La magia del sangue che scorre più veloce nelle vene, portando vita nuova”.
Nella mia griglia mentale (piuttosto labile, devo ammetterlo ???) questa condivisione non era prevista per oggi, ma ho risposto all’appello di una giornata piovosa e sconsolata e così eccomi qui a parlarvene.
Il progetto dedicato all’uscita di Ogni piccola cosa interrotta di @silvia.celani1(@garzantilibri) mi ha regalato la gioia profonda del dettaglio. Oggi condivido un orecchio spezzato e ricucito. Ha ascoltato senza paura, anche a costo di uscirne ferito.
Con esso voglio celebrare il grande potere dell’ascolto, la gioia dell’essere tenuti in buon conto e capiti, profondamente, senza pregiudizi, senza la prevaricazione del “si fa così”. In definitiva, ascoltare è il regalo più grande che si possa donare agli altri. Anche Vittoria, la protagonista del libro, se ne rende presto conto, soprattutto grazie all’incontro con una psicologa. Il percorso intrapreso, narrato sempre in corsivo, è così puntuale e profondo da sembrare vero, auspicabile per tutti (grazie Silvia Celani, grazie!).
Non abbiate mai paura di cercare un orecchio che vi ascolti, non sentitevi mai imperfetti se i vostri cocci combaciano raramente con quelli degli altri. Anche in tempi urlati e violenti, i vostri dubbi continueranno a essere la vostra forza più grande. (Chiedo scusa per i toni da guru, ma è ormai evidente ai più che sono molto coinvolta da questa tematica ?)
(progetto creativo realizzato in collaborazione con #Garzanti)
“Esistono mani che ci regalano lo stupore (…). Mani che, se afferrate, sono come gli aquiloni gonfiati dal vento per i bambini. Mani che ci dipingono sorrisi sulle labbra, che ci riempiono di colori, che ci spingono a essere migliori”.
È uscito lo scorso 23 maggio e ci terrà compagnia su Zelda ancora per qualche giorno (??????), mi riferisco a Ogni piccola cosa interrotta di @Silvia.celani1(@garzantilibri).
La lettura del libro mi ha ancorata alla citazione che apre questo post e che ha come soggetto principale le mani. È tratta dalle parole di Luca, un uomo che avrà modo di raccontare a Vittoria, la protagonista del libro, chi sia stato veramente suo padre.
Mi ha colpito il particolare delle mani, forse perché in questi anni di lontananza forzata, sono il dettaglio che più ricordo di mio padre. Avevano falangi lunghe ed eleganti e un’unghia stortata per sempre dal lavoro in fabbrica, quando da ragazzino confezionava collant in nylon.
Si dice che le unghie abbiano memoria e che testimonino per sempre l’evidenza di un colpo ricevuto. E le mani? Quanta memoria portano con sé? Quante le cicatrici per i tentativi naufragati, gli abbracci, gli addii e le carezze? Quanti i nuovi viaggi, fieramente lontane dal nostro baricentro sempre troppo ingombrante, quante le avanscoperte tattili per farci conoscere il mondo, per renderlo meno oscuro?
È con queste mani piene di quadrifogli che oggi vi mando una carezza da qui. Ci vediamo nelle Stories per parlarne ancora, buona giornata! (progetto creativo realizzato in collaborazione con #Garzanti)
“La voragine dell’abbandono.
Delle cose che mancano fino a toglierci il fiato”.
Finisce con oggi il progetto creativo ispirato a Ogni piccola cosa interrotta, il libro di @silvia.celani1 uscito lo scorso 23 maggio per @garzantilibri. Mi dispiace molto abbandonarlo: mi ha regalato tantissimi spunti di riflessione e mi pare abbia accorciato ulteriormente le distanze che ci dividono. Finisco con la rappresentazione di due polmoni azzurri come il cielo a cui spesso è mancata l’aria. Sono provati dalla fatica del respiro e attraversati dalle cicatrici ma non per questo appaiono vinti, rotti, spacciati.
Ogni piccola cosa interrotta della nostra vita attende solo occhi che guardino con coraggio, cuori che pulsino nonostante tutto, orecchie che non abbiano paura di ascoltare e mani pronte a custodire le novità, anche quelle più scomode. E poi ci sono loro, questi polmoni azzurri e rigogliosi che ci ricordano di quanto spesso la vita sia più semplice di noi e ci regali un trucco infallibile e alla portata di tutti: il respiro.
Tornerò tra qualche ora con alcune Stories su questo ultimo artwork e un bel post riassuntivo, intanto GRAZIE per avere viaggiato con me attraverso le pagine di questo libro ?? (progetto creativo realizzato in collaborazione con #Garzanti)
Questo post è il risultato di una collaborazione con Garzanti di cui vado molto fiera.
Grazie, come sempre, per il sostegno che dimostrate al mio lavoro.