Ho appena composto un sms. Non guardavo. Scrivevo e non guardavo, mi trovo costretta ad ammetterlo. Ad un distratto controllo dello schermo, ho scorto una lunga successione di Fibonacci, con capo e coda altamente numerici. Devo aver schiacciato il pulsantino sbagliato. Ma capita anche a voi di essere Fantozzi, vero?
Stasera sono un piccolo puzzle di donna che non regge più i cosiddetti stravizi da gggiovane – devo ammetterlo una buona volta, almeno a me stessa. Ripensando all’ostinata applicazione delle regole da buon festeggiamento, mi si muove tutta quella tenerezza che si riserva a chi non vince la competizione ma ci prova dal primo secondo di gara, con fede e dedizione.
Vago per la casa e rifletto me stessa in specchi pieni di occhiaie. Mi riscopro orsa – minore – alla ricerca dei miei silenzi. Dei miei ritmi. Di tutte quelle storielle che mi racconto a mezza voce, ispirate dalla ciliegia, dal cuscino e dalla tazza fumante di un tè amico.
Forse taglierò i capelli. Forse mi farò un canarino.
Ricomprerò dei fiori bellissimi, deciderò di cucinare del cous-cous per qualche amico e saltellerò caracollante, in modo del tutto infantile.
Oggi ho ricevuto un regalo, lo trovate qui.
Lo leggo e mi si forma un groppo alla gola perché non credi mai d’ispirare questo tipo di bellezza. Arrivi alla fine della giornata e nelle borse sotto i tuoi occhi si accumulano bollette, spiegazioni e qualche insensatezza. Sono fortunata, scosto la tendina e trovo la luna. Anche in cielo.
La luna è il desiderio di certi amanti silenziosi e lontani. Sono qui che mi chiedo quanta pace risieda negli abbracci delle leggende, quanto di quel rispetto che pretendiamo per le nostre ore alberghi nelle cose del già destinato…
Alzo il volume della mia musica interiore e un astro mi sfiora la mente: ambire alla novella non ci renderà finzioni, ma farà di noi dei piccolissimi tentativi di eterno, piccole costellazioni di baci e delizie.
Buona notte a Tutti, domani sarà migliore.
Io e Zelda lo sappiamo.
Ma quelle scarpe che ti hanno regalato ti devono proprio essere piaciute moltissimo! Le hai fotografate un centinaio di volte ;-)
–Alex
sìsìsìsì!