31 Dicembre 2010

Quello che vi auguro

Camilla - Zelda was a writer

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Vi auguro che sia impegno e mano nella mano.
Che il vostro percorso sia sempre soleggiato e vi conduca verso micro-stupori che galvanizzano e che vi fanno appartenere ad epoche lontane, a ricordi futuri.
Quando ho scoperto Gina Lagorio ho pensato che fossimo state amiche in una qualche dimensione parallela: era impossibile che la pensassimo in un modo tanto uguale, tanto specialmente intimo! E così ho creduto davvero di passeggiare con lei per Varigotti e di dividere qualche pensiero sulla vita in una vigna di Cherasco. Mi stupisco ancora quando qualcuno dice di conoscerla e leggerla, perché mi è sempre sembrato un affare mio, esclusivo e magico. La stessa cosa mi è capitata con Dino Buzzati, Orson Welles, Jean Vigo e tanti, tantissimi altri. Spero che sia così anche per voi, per i vostri incontri sulla via di Damasco, per le passioni che vi accendono. Intime e illuminanti, strazianti e costruttive.
Io vi auguro di ritrovarvi negli altri senza mai perdervi. Di crescere nei sogni e nella voglia di procedere.
Spero che il 2011 riconosca i vostri meriti e che s’ingentilisca al vostro passaggio. Vi auguro che i guai che arriveranno (arrivano sempre, è inutile fare gli aulici a tutti i costi!), siano gestibili e che le gioie durino oltre i primi istanti di pazza felicità. Vi auguro di accendervi per nuovi progetti, nuovi amori, nuove battaglie, nuovi maglioncini, nuovi biscotti. Vi auguro di accendervi.
Spero che i vostri amici vi rispettino. Che la vostra gentilezza non passi per idiozia. E che mai e poi mai sentiate che il vostro regalarvi equivale ad una perdita. Anche se non viene capito. I modi non devono mai soffrire la disfatta dei risultati. I modi valgono per se stessi. I modi sono la migliore arma contro chi grida tanto e non dice nulla di nuovo. Contro chi attacca senza chiedersi. Contro chi lotta perché il vostro orticello fatto di poche preziosità perisca, senza pensare di costruire il proprio.

Vi auguro infine di curare quello che più amate e di liberare ciò che non vi vuole. La semplicità della vita non è banalità, ma è presenza, partecipazione, svolgimento, trama. Si risponde alla vita vivendola, non ipotizzando, non pianificando, non teorizzando. A me, questa cosa qui mi ha sempre rasserenato, ha sempre ordinato tutti i mah, se e boh che mi gravitano nel testone.

Un inchino pieno di bene per tutto questo anno di piccole cure che mi avete regalato, nella speranza di aggiungerne uno nuovo altrettanto galvanizzante e pieno di noi.
Ci sentiamo l’anno prossimo, dunque.
Bacibellissimi!
Camilla

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