(foto di Luca Mariani)
Arrivando nelle vicinanze del Conservatorio di Milano, a qualsiasi ora del giorno – e forse della notte – , si può sentire una voce angelicata che sprigiona la sua gioia ben oltre cielo.
Non è dato sapere se si tratti di una suggestione auto-prodotta dagli animi sensibili, o se invece ci sia una voce con tanto di contratto a tempo indeterminato (questo sconosciuto…), pronta a incantare i passanti ad ogni ora, nello stesso magico modo in cui le sirene attiravano Ulisse e i suoi compagni.
In ogni caso, anche questa mattina la voce era lì, pronta all’accoglienza: l’ho salutata e ho saltellato come potevo tra i sanpietrini del pavé. Direzione: aula di Arte Scenica.
– Si trova al primo piano, dalla parte del bar, subito a destra – mi ha detto una simpatica signora all’entrata.
Io però ero troppo agitata e così non ho capito, sono entrata lo stesso e mi sono fatta trasportare dall’intuizione. Strano a dirsi, ma ci sono arrivata.
Si laureava la mia socia Clelia, questa mattina: secondo diploma al Conservatorio. Questa volta in chitarra jazz. E non è finita mica qui, perché è pure iscritta a Composizione. Che brava figlia, quanta soddisfazione! :)
Sono arrivata confusa e congelata, con la felicità delle vittorie che senti tue a tutti gli effetti. Mi accompagnavano dei ranuncoli colorati, chiusi in un fiocco di rafia da una signora bionda con un leggero accento straniero.
– Non sono una fioraia, io! Faccio la traduttrice. Ma mio marito doveva fare una consegna e così…
Me l’avrà ripetuto almeno tre volte, mentre tirava un vento russo che smorzava i pensieri. Io annuivo e il freddo aumentava la mia percezione di ritardo, anestetizzandomi con perizia il piede destro, colpevole di essere costretto in un bellissimo stivale anni ’70 con il tacco.
Sono arrivata e abbiamo fatto una festa-colazione nel bar del Conservatorio. Mi sentivo così serena, felice, proiettata! Era come se il tavolino a cui sedevamo – lo stesso che avrà visto passare libri, note e mille pasti – stesse prendendo appunti proprio su di noi, regalandoci un attimo apparentemente simile a tanti altri, ma per noi unico e prezioso.
Sono anni difficili, questi, ma ogni piccolo passo è una gioia immensa. Abbiamo la sensazione di costruire e di procedere, con il coraggio dei no, con la fiducia nelle scelte fatte e nel pieno e rincuorante senso di partecipare ad un flusso dorato e stimolante. Sento che il tempo ci darà ragione, anche se alla fine questa non è una priorità: ci piace fare, produrre, progettare e quello che arriva è un regalo bellissimo, ma mai e poi mai la meta.
Da quando ho memoria ogni tappa è sempre e solo stata l’occasione per intraprendere un nuovo cammino, una spinta a continuare. Chissà quanti nuovi cammini all’orizzonte! Chissà quante soddisfazioni e quanta creazione! Ok, mi placo ;)
Complimenti, cara Clelia!
Sei una parte importantissima della mia vita: sei sostegno e stimolo, equilibrio e bellezza. Una volta qualcuno ha detto che non si deve mai temere di percorrere una lunga strada se l’approdo sono le braccia di chi ha qualcosa da insegnarti; beh, quando io mi dirigo verso di te non esistono passi che siano pesanti o cammino che faccia paura.
Congratulazioni formato magnum alla brava (e bella) Clelia!!!
Ad maiora!
—Alex
Brava Camilla! (è che tu hai il nome di una mia cara amica e parti dunque avvantaggiata)
… Complimentissimi a Clelia… e anche a te che riesci sempre a commuovermi…
ciao cara ceci!
passa un buonissimo week-end e dai un bacio al piccolotto!
io arrivo, ma come una sorpresa!! prestissimo, comunque!
cami