7 Aprile 2011

Nicole Krauss

Camilla - Zelda was a writer

Daily thoughts

Quante parole vanno perdute.
Lasciano la bocca e perdono il coraggio,
e se ne vanno in giro
finché finiscono nel canaletto di scolo come foglie morte.
La Storia dell’Amore – Nicole Krauss

 

Una volta ho intervistato Jonathan Safran Foer. Ero talmente emozionata che quando lui mi ha chiesto:
Hai letto il mio libro?
Io gli ho risposto (in inglese):
Certo!! L’ho finito dopodomani!

Io ringrazio JSF. Sia perché ha voluto continuare l’intervista con moltissima educazione, sia perché mi ha fatto conoscere Nicole Krauss, che poi era ed è sua moglie.
Qualcuno – qualcuno di molto invidioso – tempo fa sosteneva che fosse lui a scrivere i libri di Nicole Krauss.
Molto forte, incredibilmente vicino e La Storia dell’Amore, usciti entrambi nel 2005 per Guanda, erano due libri molto visivi, d’impatto quasi cinematografico. I loro due giovani autori giocavano con i lemmi, si permettevano una libertà non comune con la pagina, insinuandosi tra le lettere, così come negli spazi bianchi, nei silenzi.
Ricordo che lessi i due libri trovandoli speciali. Trovai che il gioco visuale non fosse mai fine a se stesso, che non fosse un modo per nascondere incapacità letterarie, perché una cosa fu subito lampante: Nicole Krauss e Jonathan Safran Foer erano due grandi scrittori.

Si trattava di un approccio stupefacente, moderno, di due grandi amanti della narrazione.
Si sarebbe potuto parlare di una scuola letteraria, ma di certo non di una sola mano che scriveva per entrambi.

Quando l’invidia ti accieca, ti perdi tanta di quella bellezza che non riesci più a capire le sfumature, le differenze. Nessuno potrebbe scrivere i libri di Nicole Krauss, ad eccezione di Nicole Krauss.

La sua capacità affabulatoria raggiunge picchi di un tale splendore compositivo che è difficile non rimanere lì, totalmente dipendenti dallo scorrere delle pagine. Si vorrebbe gustare ogni singola parola a piccoli bocconi, sussurrarla come certe verità intime, quelle stesse che si riservano agli incontri notturni con coscienze e santi personali.
Ci lega alle sorti dei suoi personaggi, la bellissima penna di questa scrittrice, come se fossero perfette figurazioni di noi, perse tra il senso del Destino e il potere della Memoria.

La Storia dell’Amore è un libro che ti resta dentro. Lo divori e vorresti leggere solo quello. Lo finisci e te lo terresti sul comodino, nella speranza che si auto-alimenti, che continui oltre la sua fine.

Per strane vicissitudini del mio leggere compulsivo, il suo primo libro me lo sono perso (Un uomo sulla soglia, uscito in Italia solo dopo La Storia dell’Amore), ma oggi sono a pagina 79 de La Grande Casa, il nuovo romanzo. Ho già pianto qualche lacrima, mi sono fatta delle domande più alte di me e ho segnato due pagine che tornerò a leggere.
Non so bene dove la storia mi stia conducendo, c’è di mezzo una scrivania appartenuta ad un poeta cileno, una scrivania con tanti cassetti, un po’ come capita alla nostra memoria e ai suoi ricordi. Si parla di amore e di letteratura. Poi c’è un disegno del destino ben congegnato, corale e beffardo. E il senso del passaggio delle cose che ci ostiniamo a possedere e che ci sopravvivono come uniche vere testimoni delle nostre condotte.
Non so bene cosa penserò a pagina 150: il libro è corposo, sono spariti i giochi con i lemmi, con i silenzi e gli spazi. Forse la scrittrice sente l’urgenza della parola, e il supporto non è più così importante. Quel che conta è che la sua scrittura sia lì, magicamente densa ed elegante.

Oggi mi sento di condividere qui, con voi, il mio infinito amore per le parole di Nicole Krauss.
Se non la conoscete ancora e siete curiosi, iniziate a guardare New York, la città dove è nata, con i suoi occhi, in questo articolo di Io donna (foto di Alessandro Cosmelli). Le foto che seguono sono tratte proprio da lì.
Oppure potreste ascoltare la bellissima intervista di RAINEWS24, la trovate alla fine del post.

Buonissimo giovedì a tutti!
xoxo

2 pensieri su “Nicole Krauss

  1. Ilaria

    Dicevo: adoro anch’io Nicole Krauss. Ieri ho sfogliato “La grande casa”, ma non l’ho ancora iniziato perché non ritrovavo la stessa Nicole. Ora capisco meglio perché.
    Invece, spero che il tuo post restituisca il sorriso a Povera Freelance (poverafreelance.blogspot.com) che l’altra sera si è persa la presentazione romana della sua autrice preferita… per scrivere una breve non pagata :(

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