14 Giugno 2011

Hedy Lamarr e le infinite trame delle vite da film

Camilla - Zelda was a writer

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Avevo deciso di parlarvene domani mattina. Ma poi questa storia mozzafiato ha preso il sopravvento su di me e così eccomi qui.
Piccola premessa: la dedico a Marta di Cambiando Strada.
Da qualche giorno abbiamo capito che ci lega un grande amore per le storie nascoste, per le vecchie foto di volti sconosciuti e pure per i destini mirabolanti di certe vite passate. Se ancora non avete conosciuto Marta e il suo blog, e volete capire a cosa mi stia riferendo, leggete il suo post dedicato alla vita di Vivian Maier e vi sarà tutto più chiaro.

Quella che vedete nelle foto è Hedy Lamarr (1914-2000). Molti di voi la conosceranno per i suoi film, è stata infatti una diva della Hollywood in pieno periodo aureo, tra la magia degli studios e le mille leggendarie imprese dei suoi tycoons. Viene anche ricordata per essere stata la protagonista del primo nudo su pellicola, tanto spregiudicato da essere censurato per moltissimi anni. Era il 1933 e il film in questione si chiamava Estasi.

Hedy, al secolo Hedwig Kiesler, nasce a Vienna nel 1914, da una famiglia della borghesia ebraica. Sposa un ricco mercante d’armi (il primo dei suoi sei mariti) e negli anni ’30 inizia ad avvicinarsi timidamente alle tecnologie militari. Dopo quattro anni di matrimonio, scappa a Londra vestita da cameriera e incontra Louis B. Meyer, capo della potentissima Metro Goldwyn Meyer, che la porta ad Hollywood e la fa diventare una vera diva.
Le viene dato il nome di un’attrice del muto morta di eroina nel 1926… Scelta infausta che potrebbe dare fastidio a chiunque, tranne che a lei. Questo a dire che sarà pure vero che il Destino in genere aiuta e plasma a suo piacimento… Ma un certo grado di sconsideratezza eroica uno se lo deve portare dentro da subito…

Ci sono persone che si accontenterebbero di molto meno… ma Hedy non si ferma qui.
Impegnata nello sforzo bellico anti-nazista, nel 1942 inventa il frequency hopping, un sistema di guida radio dei siluri che sarà alla base della moderna telefonia mobile. In pratica se usiamo il telefonino e le conversazioni di tutti non si confondono con la nostra… beh, è un po’ anche grazie a lei.
Il brevetto non sarà mai utilizzato dalla Marina degli Stati Uniti e verrà ripreso durante la crisi di Cuba del 1962, ma senza che le venga riconosciuto alcun compenso. Ma pensate che potesse davvero importare ad una come Hedy Lamarr? Io dico di no.

Esce un libro su Hedy, in questi giorni, Amici. Si chiama Hedy Lamarr, la donna gatto. Le sette vite della diva scienziata (Rubettino editore) e porta la firma dell’inviato del Corriere della Sera Edoardo Segantini.

Ecco cosa si legge nella presentazione:
«Negli anni ’40 la chiamarono la donna più sexy del mondo. Ma rivelò di possedere anche una mente geniale, cui dobbiamo lo sviluppo di una tecnologia sovrana del nostro tempo: il telefonino.
É questa, in breve, la storia della bellissima ebrea austriaca Hedwig Eva Maria Kiesler (1913-2000), diventata diva di Hollywood con il nome di Hedy Lamarr. Che odiò a morte il nazismo, e, per combatterlo, inventò il frequency hopping spread spectrum (fhss), un sistema che evita le interferenze radio. Senza quell’invenzione non esisterebbe la telefonia mobile, perché i miliardi di conversazioni senza filo che si fanno ogni giorno nel mondo interferirebbero continuamente una con l’altra in un inferno di parole e di rumori.»

Se volete conoscere più dettagli sul libro (acquistabile online qui), martedì 21 giugno alle ore 18.30, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano (Sala Conte Biancamano – ingresso via Olona 6, Milano), si terrà un incontro di presentazione con l’autore e altri ospiti illustri come Maurizio Porro. Che ne dite, ci andiamo?

Non trovate sia stupendo non fermarsi ad essere quello che l’apparenza e un certo numero di dati di fatto hanno deciso per noi?!
Sono qui tutta agitata, con un caschetto nuovo di pacca che si muove ad ogni mio sussulto ;).
Vi auguro un buonissimo pomeriggio, Amici belli!
xoxo

6 pensieri su “Hedy Lamarr e le infinite trame delle vite da film

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