L’ho rifatto, Amici. Nel giro di un mese scarso ho tagliato nuovamente i capelli. E la cosa stranissima, in questo passaggio da Botticelli a Crepax, è che mi sento forte e nuova di pacca. Un vero Sansone al contrario! Ora c’è da sperare che l’umidità abbia la compiacenza di non farmi lievitare la chioma, rendendomi un panettone alto alto…
Sto per andare a fare una commissione parecchio noiosa, ma prima di tutto ci siete voi e la bellissima eco di un libro che mi sta seguendo da qualche ora. Ne avevo già parlato qui. Sì, sì, è ancora lui: Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo.
Meritereste un libro al giorno. Uno sempre nuovo, Amici. Ma preferisco che vi arrivi l’entusiasmo con cui questa piccola delizia sta abitando le mie ore. In pratica l’ho centellinato, riletto ad alta voce, sottolineato e portato ovunque: in metropolitana, a fare la spesa, in gita. Con lui ho capito che quando hai per le mani un libro in cui ad ogni riga letta pensi ad un nome preciso con cui vorresti condividerla, beh… Quando hai per le mani un libro simile, devi dedicargli almeno due post!
Sono qui e mi chiedo quali siano i vostri momenti di trascurabile felicità. Senza che lo sentiate un impegno, sarei curiosa di conoscerne qualcuno, anche dai lettori più silenziosi.
Cercherò di elencare qui i miei, nella piena certezza di perderne colpevolmente millemila. Siete pronti???
Sono trascurabilmente felice quando mangio qualcosa di colorato. Specie se all’aperto, specie se con persone preziose. Quando al bar, il mio vicino di bancone beve il cappuccino e si ritrova un evidente baffo marroncino in viso. Mi chiedo sempre chi sia il primo a spezzare l’incantesimo del baffo di schiuma, per dirgli di pulirsi la faccia.
Sono felice quando qualcuno mi dice “piccola” anche se è chiaro che non lo sia, quando capisco che un certo sguardo sa esattamente che solo io, tra tutti capirò, cosa vuole intendere. L’odore dell’astuccio delle elementari. Le strusciate sinuose del mio ex gatto, Mr Muciolo. L’essermi inventata una sua seconda vita a New Orleans, fra blues tristi e malinconici tramonti sulle rive del Mississipi.
Riconoscere tra i vestiti il profumo della pelle di chi amo. Saltellare tra le pozzanghere quando piove. Guardare il cielo e scoprire che le nuvole si muovono in modo da creare grandi facce nasute. La bresaola di Livigno e le ciliegie di Vignola. La pasta che prendi a Stresa per mangiarla con le tue amiche (stasera!!!!). ❤❤❤
Mi rende felice la stima dei miei amici da bar, la telefonata della piccola figlia di un’amica (la Tatù ★) che si stava giusto chiedendo che voce io potessi avere. Quando porto il piumone in tintoria e la signora che lo ritira mi saluta con calore… E dire che di provare o esternare “calore” non ne potrà più davvero!
Quando da adolescente tornavo a casa da scuola, sbirciavo sempre nell’appartamento di pianoterra: vi si intravedevano grandi tele e ogni tanto, di spalle, un pittore che le chiosava. Sembrava parlasse con i suoi dipinti, quel giovane barbuto e schivo. Forse, più semplicemente, parlava da solo, ma io ho sempre pensato che fosse un essere magico, abituato a conversare con le miscele di colore che davano un senso ai suoi giorni. Sembrava che tra loro fosse sempre lotta, passione, carne; non tiepido fidanzamento, non una pausa: lotta innamorata. Un lento fluire di vita scorreva lungo le trame dei quadri e restava appeso lì, come fosse un riflesso di tutta quella saggezza atavica che raramente si è in grado di raccontare.
Una volta quel pittore è stato trovato morto, sepolto dalla spazzatura e solo. Tremendamente solo.
Non c’è moltissima felicità in questa storia, me ne rendo conto. Eppure, ogni volta che ci penso, un trascurabile anelito si muove tra i pensieri, portandomi dritta a quell’appartamento silenzioso, così diverso da tutti gli altri, e al mio costante passaggio intorno all’ora di pranzo. Una danza a rallenti, un romanzo troppo denso da scrivere. Una vita tutta sussurrata, con i suoi pesi specifici e le sue misure sfasate.
Ecco, a pensarci bene, io sono felice in modo trascurabile tutte quelle volte in cui sono testimone narrante di una Memoria che per qualche ragione si esaurisce, quando ho una storia come questa da raccontare.
Buonissimo mercoledì, Amici!
Corroooooooooooooooooooo!
xoxo
Ho paura di cominciare, perché potrei non finire più…
Mi rende felice vedere qualcuno che cammina sorridente portando un mazzo di fiori, perdermi immaginando come proseguirà la storia, chi riceverà i fiori…
Mi rende felice avere Oliver sempre tra i piedi mentre sbrigo le faccende di casa brontolando, sono certa che lo faccia per dare una mano, come può.
Mi rende felice avere un’idea, e scoprire che la stessa cosa è venuta in mente anche ad Ale, ma a modo suo.
Mi rendeva felice passare i pomeriggi sotto il bancone della cartoleria di mia nonna, aiutarla a sistemare quaderni, fogli e colori, aprire di nascosto le scatole piene di gomme, o stappare i pennarelli indelebili, solo per annusarli un po’.
Mi rendono felice le belle storie, specialmente se raccontate bene.
Come questo post… :-)
mi rende felice averti incontrata per caso e con sommo stupore. ritrovarmi perfettamente nei tuoi motivi di felicità. poter partecipare ai tuoi colori e spargerli come coriandoli sorridenti nelle cose di Zelda <3!
siamo davvero fortunate, zelda. tu e io. Perché proprio stamattina mi è successa una cosa che mi ha reso incredibillmente felice. Ho visto un semaforo blu. Erano anni che lo cercavo, da quando da bambina ho letto Il semaforo blu di Gianni Rodari. Sì, proprio quel semaforo blu, quello che ti segnala il via libera per il cielo.
E sapevo già che cosa avrei fatto quando lo avessi visto. Purtroppo non ne ho avuto la prontezza, avevo già i miei bei grattacapi a tenere a freno una macchina innamorata.
Ma la prossima volta non mi farò cogliere impreparata.
Ah, ovviamente ci ho fatto un post. Come avrei potuto dormire stanotte altrimenti?
Il tuo taglio è una favola. Anch’io ne vorrei uno simile ma ho i ricci e si sa poi come va a finire…
Benedetta
ciao benedetta!! ma che incontro favoloso! corro a leggerti, dunque <3
dici bene, siamo fortunate noi che cerchiamo la magia ad ogni passo! grazie per il tuo commento!!
ps: per il taglio di capelli, come scrivevo oggi ad un'amica, attendiamo il primo lavaggio, la prima incavolatura, il primo clima da Filippine… potrei presto diventare un fungo atomico… brrrrrr, tremo al solo pensiero!
alcuni momenti di felicità:
1 correre dietro un pallone e tirargli 4 calci
2leggere fumetti che mi accompagnano da una vita ..dylan dog e julia
3ascoltare in loop thoughts and clouds della mali….
4ascoltare Oltre di zio clà….lo consiglio a tutti
5mangiare la pizza che preparo io…la più buona del mondo….
6perdermi ed essermi perso in Lost
7 essere felice della felicità altrui…non di tutti ..di quelli che stimi e a cui vuoi bene….
8essere leale ed essere un vero amico….io sono contrario a chi dice “io dico sempre quello che penso””io sono sempre me stesso”…se poi uno dice delle minchiate ed è uno stronzo….
9la pioggia che scroscia sul tetto quando puoi dormire e godertela….
10il tiramisù di mia mamma(anche quello di mia moglie)
11abitare a due km dal mare e decidere quando andarci o meno….
12vedere mia moglie e le mie cucciole serene
13sapere che qualcosa che hai preso dal tuo giardino ha attraversato l italia ed è arrivata a milano…ed è piaciuta pure:))
14scrivere di alcune cose che mi rendono felici nelle mura di una persona alta…che per controbilanciare devo dare sfogo alla mia terrona ignoranza….x questo ti rispetto e ti stimo zelda;))))))..e mi rendi felice….
giuseppe, tu farai di me un’emotivona cronica!
grazie. con tutte le lettere ben scandite! sei una bella persona :D!
appena mi ripiglio ti rispondo anche io!!!
uh! ci conto!!! <3
Nuoooo! Avevo appena finito il mio elenco ma si è cancellato!!
:((
nuooooooooooooooooooooooo!
riscrivi, ti prego!!!
Tentativo numero 2
Sono trascurabilmente felice ora perchè mi obbligo a pensara a qualcosa di mio e di trascurabilmente positivo.
-Mangiare il panino con la coppa per merenda (coppa piacentina ovviamente..e scusate il patriottismo!)
-Guardare gli scorci di stanze dalle finestre delle case degli altri e immaginarmi le storie che si vivono lì
-Mi rendono felice gli odori conosciuti: di persone che amo, di luoghi e di cose..
-La sensazione elettrica dell’ultimo click per acquistare un biglietto aereo on line (che di solito significa viaggio ;-))
-Gli abbracci!! Superare l’imbarazzo del toccarsi e diventare una sola cosa per coccola o anche solo per un saluto più caloroso del dovuto. E la frase “sintonizzarsi per un abbraccio” che ho adorato all’istante e che è di Zelda :)
– Ballare..anche nei modi più scordinati possibili
-Le effusioni pelose e affettuose della mia miciona Ombra
-Fare colazione al bar la mattina presto. Trovare un luogo sempre nuovo che sia un osservatorio umano: nonostante le tante delusioni credo che proverò sempre fiducia e curiosità nel genere umano. (“Io non ho speranza, io ho fede” cit)
-Sarei trascurabilmente felice se questo messaggio non si ri-cancellasse..
Incrocio le dita!
V.
cara V. tu sei quanto di meglio possa desiderare chi scrive con l’ambizione di farsi leggere e rispondere. tu sei speciale. te lo dico sempre, con la convinzione che non siamai abbastanza. un bacio!
Accendere la radio e riconoscere una vecchia canzone, saperne a memoria note e parole, cantarla, portarmela addosso da lì per ore, con i ricordi che contiene, il tempo che dice.
Una stoffa a righe e fiori indossata da qualcuno che amo. Come quel vestito della mamma che a pensarci mi sorride il cuore.
Un bacio sulle labbra rubato al caos di un venerdì qualunque, con il suo non significare niente, con quell’alone da adolescenza di ritorno che ti scoppia nello stomaco e puoi chiamarlo buscini.
“Ferie d’agosto”, la scena di Montale: quando alzavamo il volume, al lago, perché sentissero tutti e tutti era(vamo in ) due.
Cucinare, con lo strofinaccio appoggiato sulla spalla destra, le mani umide, l’odore del mestolo di legno quando si mischia ai sapori: ascoltare la vita che cammina lì vicino (per strada, nella stanza accanto, alle tue spalle) e sentire che ne fai parte, con il sale da buttare nell’acqua, il vino che tiene compagnia, il pepe che solletica le narici.
Ascoltare i discorsi degli sconosciuti al bar, facendo smorfie di approvazione o diniego, come tu lo sapessi prima come andrà a finire.
Tastare il sedere dei meloni per scegliere quello giusto. Annusarlo. Presentire la polpa matura, la soddisfazione di quando affondi il coltello e il tuo melone è un melone perfetto.
I colori del tramonto. A prescindere. Come la memoria si smuove con l’arancio, fra le sfumature di viola. La notte prima di esplodere mi rende felice. Come il pane caldo. Come Livorno. Come il momento in cui ha inizio lo spettacolo, è tutto pronto, tutto deve ancora accadere e puoi respirare il peso specifico del futuro.
essere stata presentissima a molti dei tuoi momenti di felicità.
un vero onore per me, preziosa amica!
l’odore del pane appena sfornato.
guardare un film con Lui, discutere e fare pace, sempre con Lui.
perdermi nelle vite degli altri. adoro!!!
bere(tanto) caffè in tazza grande.
guardare il mare dalla mia finestra.
giocare con i miei capelli.
ascoltare la Sua voce.
far impazzire il mio gatto.
guardare il cibo attraverso il mirino.dalla mia nikon sembra più buono.
:***
berremo insieme un caffè immenso, prima o poi?!
magari in un enorme tazzone condiviso, con lunghe cannucce colorate.
grazie alpi <3!
Momenti di felicità perfetta?
Così, random?
L’estate nel paesino marchigiano quando siamo tutti assieme, da Broccolo, in quella fatata e magica oretta in cui chi doveva arrivare da roma o da milano è arrivato, chi doveva finire di sistemare casa ha mollato lì tutto per raggiungerci in spiaggia, e ci raccontiamo la vita e si fa sera, ed ora con tutti quei bimbi piccoli è ancora più bello, perchè hanno le stesse facce sputate dei miei amici da piccoli, e mi ricordo che all’epoca eravamo lì, nello stesso posto soltanto alti due mele o poco più… e mi commuovo e sono felice!
Poi. La domenica, d’inverno, quando io e lui sappiamo che non avremo voglia di andare da nessuna parte, e ci troviamo davanti tutte quelle ore solo per noi, isolati da tutto, con la nostra musica, i nostri film, i nostri plaid e i pazzi discorsi. e magari piove e diamo il via ad una serie interminabile di the caldi, tisane, whisky, latte e biscotti, non per forza in quest’ordine.
E ancora. Concedersi un cappuccino in un bar nuovo dove non si era mai stati, per la curiosità di scoprire che tazze avranno e se sarà cosparso ben bene di cacao, anche se ci stanno aspettando alla riunione di lavoro, concedersi questo momento per se stessi leggendo il romanzo del momento, curiosando fra la gente, scrutando il cielo di milano, che non è vero che è sempre grigio uguale.
Scegliere cosa mettersi.
Scegliere che cd portarsi in vacanza.
Scegliere dove andare, in vacanza.
Andare in biblioteca il sabato.
Stare sul divano con gli amici a ridere fino alle lacrime.
Addormentarsi nella posizione “sonno-pose”.
Comprarsi dei jeans.
Mangiare e bere cose buone e cucinate con amore.
…
…
…
ti adoro. mi hai fatto sognare!!
un bacio con schiocco da me e Penultimo Gelatino.
quando cammino per strada e una donna cammina con tacchi vertiginosi e volto infastidito io sorrido perchè la mattina ho scelto di indossare le ballerine…. questa è felicità.
il problema è quando le indossi da ore e hai la schiena a pezzi… allora ti dici che un tacco non ci starebbe malissimo. però sei felice comunque, perché anche la confusione genera un buon grado di trascurabile felicità! <3
mi manca il fiato quando voglio una canzone e proprio in quel momento arriva, chissà come, chissà da dove.
non riesco a trattenere la commozione quando vedo una coppia di vecchietti al bar che bevono qualcosa assieme, ed è come se l’amore fosse perfetto e basta.
sono felice quando so che avrò delle ore solo per me e non farò altro che distendermi sul divano ed ascoltare i rumori della città.
[heart]
grazie!!! sono tre motivi di felicità bellissimi!!!! <3
ps: il terzo è il mio preferito, pigra che non sono altro!