Le violenze e le prevaricazioni, la voce del più forte che spella le corde vocali anche di chi non osa parlare, l’indifferenza che viene a rantolare ad un passo da te, con passi lenti e tuonanti (perché sia chiaro che, se è disinteresse, non significa che non crei fastidio), la precisione di una critica che va a sparare al tiro a segno: sempre più utile per innalzare se stessi, sempre meno attenta a non essere gratuita. E poi la pochezza innalzata a grandiosità e la bruttezza che diventa arte. Tutti che sanno tutto e nessuno che senta la necessità dell’essere curioso. Di chiedere, fidarsi, imparare.
Questo feroce elenco ci si para davanti ad ogni minuto del giorno e della notte (se ad un certo punto non arrivasse Morfeo a darci tregua). E mi sento di scriverlo oggi, forse ispirata dal grigio color pantegana del mio cielo cittadino. Non c’è niente che abbia colpito ME, nelle ultime ore: è bastato sfogliare un giornale, dover rispondere a dei perché, tenere gli occhi aperti e capire. Capire che tutto quello che colpisce gli altri è anche affare mio.
La Repubblica della Sottrazione e la sua grandiosità formato bonsai sono un dato di fatto che fa sentire forti solo i sottraendi: già dotati di un segno meno, lottano tutta la vita per convincere i minuendi a seguirli nella loro missione a togliere. Di questo, i segni più o le equazioni soffrono molto, è vero, ma credo che sia urgente iniziare a dire che così non va bene. Sussurrando per destabilizzare.
Per aumentare i segni più della mia settimana, ieri sera ho deciso di seguire la ricetta delle VERDURE AL CURRY di Marta e Ale di Cambiando Strada. Perché la migliore reazione ai sottraendi – dopo una manciata di righe di sconforto da pulpito – risiede sempre e soltanto nel fare. Aggiungendo poco, magari, ma con tenacia e determinazione.
Ieri sera la determinazione c’è stata, il fare bene magari lo rimando alla prossima esperienza. Intanto vi basti sapere che cucinare mi piace dammmmmorire!
Ecco dunque la foto-storia della mia nuova vita da cuoca provetta.
C’è da dire che partivo con molto poco…E così, per sedare l’ansia da prestazione, mi sono versata un bicchiere di vino rosso.
Musica che accompagnava e la sensazione di farsi delle coccole di bontà hanno fatto il resto.Nella delicata fase dell’apertura della lattina di latte di cocco…
… Mi sono imbattuta in un chiaro messaggio: tutto accade per un motivo e così, oltre a ritenere di dovermi comprare una buona crema per le mani, vi giro questo indirizzo www.amaizin.nl, dove scoprirete nuove ricette e conoscerete un progetto di cuore equo-solidale che renderà il vostro pasto altamente significante…
Cucinare è un piccolo moto del fare. Dividere il proprio pasto è amore, condivisione, rispetto.
Grazie a Marta e Ale (la ricetta vera è qui) e grazie pure a questo innato senso di segno più che mi viene a cercare sempre, nonostante tutte le incognite dell’aritmetica.
VADO A GESTIRE LE PRATICHE DEL GIVEAWAY! A TRA POCHISSIMO!
xoxo
Le ho fatte anch’io le verdure al curry!!
Le ho fatte anch’io che cucinare nonmmmmmmipiace, anch’io che vivo di sughi pronti e di quattro salti in padella.. E mi sono venute pure benino. E la prossima volta verranno meglio, lo so.
Perchè necessitiamo di segni più.
Forza!
V.
PS: In fondo anche la pioggia ha un certo fascino ;)
Buona giornata uggiosa!
Spendida V.! Mi sono persa nel vortice ;D
Oggi però è la stessa giornata uggiosa di ieri e così ti auguro un sole enorme dentro, una buona tazza di tè e qualche pensiero fiorato!
Tanti segni più, insomma!
TI STRITOLO!
le verdure al curry le ho fatte anche stasera… ma ora mi son presa appunti dal sito delle ricette segnalato nella tua foto… la mia nuova vita da cuoca non provette(=pasticciona) sta prendendo quota… ma niente vino.. una birra e via:) Mi piacciono questi momenti di auto coccole :)
ciao Jackie!! anche io li adoro! e questo we mi voglio coccolare alla grande :D