Ciao a Tutti! Qui Erika di Pretty in Mad, pronta per un nuovo appuntamento analogico su Zelda!
Lasciate che vi dica qualcosa della nostra nuova ospite. Alice/Alička è un’abitante della sperduta provincia bolognese, eppure non ci conosciamo di persona. So che è giovane e talentosa e non fa foto tanto per fare; so che studia filosofia e che ha il suo bel dire.So anche che presto o tardi ci incontreremo e che in questo momento sono felicissima di averla qui :-)
Buon giovedì!
Mi chiamo Alice, ma in rete mi sono concessa un moniker esotico per me significativo, Alička (qui).
Sono emiliana, della mia terra vivo le nebbie, l’isolamento della provincia sperduta in cui abito, che mi hanno portata negli anni ad un indomito girovagare. Studio filosofia, dell’arte mi occupo di entrambi i fronti, quello teorico, contemplativo, passivo, ma anche quello pratico, materico, attivo. Penso che l’arte nasca in me da questo dualismo.
Il mio equipaggiamento ultimamente è ridotto all’osso, per il formato 35mm fotografo con una Minolta X700; per il medio formato con una Yashica Mat; ho un ingranditore con cui potrei anche conquistare l’impero cartaginese, un Durst Lab54.
Seguo ogni passaggio manualmente, dallo scatto, allo sviluppo, alla stampa, anche se mi costa molte sofferenze e limiti, tuttavia quegli stessi limiti si trasformano in valori, e rendono l’intero processo un evento totalizzante. Argento puro e gelatina, un prezioso metallo e una sostanza organica, combinati insieme sono una sostanza poetica, così come lo è il fatto che la pellicola venga effettivamente divorata dalla luce, una specie di sacrificio. Una forma di poesia alla quale non voglio rinunciare, anche se esperienze recenti mi hanno portata a concepire l’opera al di là del supporto.
C’è chi mi “accusa” di essere ancora troppo eterogenea, di non avere uno stile. Nel senso che nel mondo dell’arte contemporanea occorre essere distinguibili, definiti e definibili.
Io non sono d’accordo, voglio continuare a cercare, a stupirmi, perchè quello che mi spinge a generare è la curiosità, verso quel che faccio e verso quel che sono. Voglio essere il più possibile informe, deforme, espansa. Non voglio appartenere a parrocchie, quelle lasciamole ai politici senza passioni, ai moralisti stanchi, cioè agli artisti contemporanei.
Il mio stile si nutre di questo, e di riferimenti culturali molto definiti, su tutti mi accorgo che la musica esercita l’influenza maggiore. Ho scelto una foto che mi ritrae, ma al contempo mi nega, parte di un trittico in cui sono intervenuta graffiando la superfice in maniera progressiva. La trovo molto rappresentativa.
Non lego la fotografia alla dimensione del ricordo. Potrà sembrare assurdo, ma non fotografo (più) per ricordare, tranne che su richiesta. Perciò scelgo la prima foto ben riuscita che ho stampato in camera oscura, sudatissima, con cura e devozione, mascherature e bruciature per bilanciare il bianco dei panni adagiati.
Costituisce un reperto: il negativo è andato perduto. Tasto dolente, ci sono molto legata.Negli anni distinguo due fasi: quella in cui ho studiato, quando tutto era finalizzato a comprendere e imparare; quella in cui ho creato qualcosa. In mezzo c’è anche la sperimentazione, ma c’è stato un momento in cui ho smesso di scattare, poi successivamente valutare. Da quel momento ho iniziato a pensare prima, e scattare dopo.
… A questo punto Alice è indecisa su due fotografie e chiede a me di scegliere.
Sono talmente belle e significanti che decido di inserirle entrambe… (Nda)
Questa è una delle prime fotografie progettate che ho fatto, realizzata con il senno di poi, sapendo come fare per ottenere quel senso di letto d’acqua quasi pittorico, un tributo all’Amleto shakespeariano.
Questa è una delle ultime fotografie progettate che ho fatto, realizzata con il senno di poi, senza nemmeno l’esposimetro perchè si era rotto, fino all’ultimo avevo il terrore di avere sovraesposto la neve, ormai sciolta al momento della verità, quindi foto irrecuperabile. Fa parte di uno studio sul venire alla luce.
Adoro queste interviste! Alice è bravissima.
sono senza parole per la sua bravura!
grazie a Erika per avermela fatta conoscere!! <3
Molto lieta di conoscerti Alice!
Amo le immagini quando sanno trasmettere emozione,
pur essendo assolutamente incompetente…
Molto lieta del tuo commento, cara Piera!
Passa un’ottima settimana!