Valentina Silvestrini è uno dei motori mobili e galvanizzanti della splendida realtà di Cosebelle: immaginatevela come una dinamo di curiosità e colori e non sarete tanto lontani dalla sua immagine reale.
Sono molto felice di ospitare la sua voce qui, oggi, nell’ultimo mercoledì prima della pausa estiva di questo blogghetto.
Vi racconterà di un progetto speciale e lo farà citando la Puglia, luogo dove il suddetto sta davvero regalando frutti succosi e di grande speranza. Sarà che vengo da lì, dalla Puglia, sarà che Valentina ha scritto un articolo pieno di sole e di entusiasmo, sarà sarà quel che sarà (cit.)… ma vi consiglio di leggere con cura quanto segue.
Bacimoltobelli a Tutti e buon mercoledì!!
ORTO à PORTER
Una festa per celebrare il primo orto collettivo di Andria
Si dice Puglia e vi viene subito in mente…? Il mare del Salento, Lecce, la taranta e forse anche i chilometri quadrati di terra rossa puntellata di masserie e ulivi secolari o le distese dorate che valgono alla regione l’appellativo di “Granaio d’Italia”. Eppure, nonostante l’indubbia vocazione agricola del Tacco d’Italia, con sorpresa può capitare di scoprire come le sue città siano scarsamente provviste di spazi verdi.
Questa è stata una delle prime riflessioni di Roberta Chieppa, Alberto Caputo e Vincenza Guglielmi, tre giovani andriesi, fondatori dell’associazione culturale LaSeede e vincitori del Bando Principi Attivi della Regione Puglia. Nel 2010 con “Orto à porter”, il progetto del primo orto collettivo della loro città natale, Andria, hanno ottenuto il decimo piazzamento sulle oltre 2000 candidature pervenute (che vuol dire, tra l’altro, un finanziamento per passare alla fase esecutiva). Finalmente, domenica 8 luglio hanno potuto presentare i prodotti del primo raccolto in un evento aperto alla cittadinanza e così, dopo l’intervista dello scorso aprile su Cosebelle, hanno accettato con entusiasmo l’idea di raccontare come è andato quel pomeriggio di festa.
VS – Allora ragazzi, quanto ci siamo lasciati avevate da poco preparato il semenzario e vi apprestate a mettere a dimora i germogli. Con cosa avete “popolato” il vostro primo orto?
LA SEEDE – L’orto è stato pensato come un luogo dove coltivare principalmente specie di vegetali ed erbe aromatiche tipiche della zona o comunque legate alla tradizione culinaria della nostra città (vi dicono niente la senape e la cicerchia?!). A queste specie “nostrane” abbiamo affiancato quelle più classiche come il fagiolino, il pomodoro, le fragole etc. La struttura dell’orto, divisa in “stanze tematiche” ci ha permesso di spaziare nelle varietà.
VS – Immagino che un orto collettivo, oltre ad essere di tutti, necessiti della collaborazione di tutti. Come avete organizzato il lavoro settimanale nell’orto e chi si è “sporcato le mani”?
LA SEEDE – Abbiamo semplicemente reclutato volontari tra coloro che avevano partecipato alle precedenti attività come ad esempio la semina. Ognuno ha dato il proprio giorno di disponibilità e così abbiamo organizzato i turni. Oltre alla costante supervisione del nostro agronomo, di un paio di pensionati e di volenterosi giovani andriesi ci ha fatto molto piacere avere tra i nostri ortolani i ragazzi di una cooperativa – Il trifoglio – che si occupa di persone diversamente abili. Ci ha emozionato, parlando con loro, apprendere di avergli regalato una bella (e divertente) esperienza.
VS – E finalmente poi avete raccolto i frutti di tanto lavoro! Cosa avete ideato per l’evento “L’otto nell’Orto”?
LA SEEDE – L’evento è si è svolto in tre tempi. Innanzitutto abbiamo riassunto il progetto, fatto un primo bilancio e presentato la nostra borsa “Orto à porter” – disegnata da Alberto – che può essere usata sia come elemento decorativo (di design, ovviamente) per collocare piccole piante in casa, sul balcone etc. sia un vero e proprio semenzaio mobile che permette di far crescere le piantine prima di collocarle nella loro destinazione finale (orto, giardino, vaso etc.). A seguire il nostro orto si è trasformato in un palcoscenico teatrale con la rappresentazione de “L’Albero” di un attore-contadino andriese: Nicola Conversano. A concludere un aperitivo per festeggiare e ringraziare tutti. Il bilancio è stato positivo: abbiamo coinvolto la fascia dei giovani e abbiamo infine, proprio nel corso dell’evento, ricevuto le scuse informali dell’ amministrazione locale per non essere stati in grado di offrirci uno spazio pubblico insieme alla promessa di collaborare con noi in futuro. Vedremo. Noi continuiamo a credere che le scuole e gli spazi urbani abbandonati siano gli attori e i luoghi “eletti” per questo tipo di attività. Quello che abbiamo invece sopravvalutato è stato l’interesse al progetto dei nostri anziani…pare che con la terra “abbiano dato”!
VS – Quali sono gli appuntamenti per i prossimi mesi?
LA SEEDE – Continueremo a prenderci cura dell’orto (che resta aperto a tutti) ad offrirlo come luogo di esperimenti: eventi, teatro, laboratori per bambini etc. Abbiamo destato – e questa è stata una piacevole sorpresa – la curiosità e l’interesse di diverse associazioni locali con le quali continueremo o inizieremo cooperazioni e progetti. Riprenderemo con gli appuntamenti a Settembre con una serata con AIAB Puglia (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica). Nel frattempo abbiamo adottato 100 future querce di cui si prenderanno cura i bambini di alcune scuole primarie andriesi. Il progetto è stato promosso da Tutt’altro, una bella realtà che lavora coi bambini e l’arte. A dimostrazione che c’è tanto da fare e da sperimentare anche nella città dove sei nato e dove pensavi di conoscere tutto e tutti.
Valentina Silvestrini
Wow, che iniziativa bellissima! Complimenti!