Buongiorno a tutti! Eccomi qui per la ventiseiesima lezione del mio 52 weeks project!
Lasciatemi fare una premessa (c’era bisogno di premetterlo?!).
C’è un significativo attimo prima di ogni tempesta, un attimo sospeso e profumato. Si tratta di un fugace ingresso in una dimensione parallela, fatta di nuvole aggrovigliate e di secondi interminabili. Può succedere di tutto dopo quest’attimo ma crogiolarsi nel suo scorrere è un atto di fiducia totale, difficilmente riproducibile con l’intenzione.
Capita che l’aria che si faccia diversa: compressa, nebulizzata, densa di attese. Capita che raggiunga il malcapitato senza ombrello o lo studente immerso nelle ultime fatiche prima della vacanza.
Avverte con una significativa sporcatura di gocce sulla tua finestra, fa sbattere porte e oscura il cielo. Non accetta indugi, richiede immersione completa, prima di trasformarsi in rumore caotico e confuso, in corsa al salvataggio dei vetri delle finestre, in bottoni di maglioni che finalmente si ricongiungono con le loro amate asole.
In quel preciso attimo di niente (o di tutto?), io rinasco.
Ieri, mentre ragionavo sul fatto che oggi non avrei avuto lezioni da condividere, è arrivato il temporale. La prima cosa che ho pensato è che non avrei dovuto bagnare i fiori (banalità, lo so). Ma c’è stato un prima, veloce e impercettibile, in cui mi sono stretta nel primo maglione che ho trovato per casa e ho guardato fuori dalla finestra, ritrovando la pace che quest’ultimo periodo di corse pazze e tentativi su vasta scala mi ha fatto perdere.
Sono una persona caotica, c’è poco da fare i poetici e trincerarsi dietro metafore e similitudini per addolcire ogni evidenza. Ma come tutti i confusionari, cerco il silenzio. Per tutte le volte che mi si vede zompettare ipertrofica in cerca di attenzione, parola e contatto, ce ne sono altrettante (forse il doppio, facciamo il triplo) in cui mi nascondo nell’angolino a cercare il rifugio del niente, quello del silenzio. Ecco spiegato il mio amore per gli attimi prima di ogni tempesta.
La lezione della settimana mi dice questo: riempiti la testa di mille pensieri e parole. Cerca, tenta, fai, fai e continua a fare. Sii instancabile. Pronta, lesta, in movimento. Ma non cadere nella trappola di chi fa rumore per non ascoltarsi, di chi cammina ad ampi giri per la paura di confrontarsi con la stasi, di chi riempie per paura del vuoto. Ritagliati del tempo di niente, in cui coltivare un’ispirazione che non abbia finalità o scadenze immediate.
Un lusso, diranno molti di voi. Concordo: un lusso da difendere con determinazione, perché i grandi contenuti, gli incontri, le felicità più vive spesso nascono da un miracoloso e rarefatto momento di niente.
Buon fine settimana a tutti!
xoxo
Brava!
<3 grazie!!!
Magia in questo post :)
Ciao Zelda è da un po’ che io e Andre l’altro WYW ti seguiamo, devo proprio dirtelo hai un sacco di belle idee complimenti veramente :) poi questo articolo è troppo vero, ma nessuno avrebbe pensato di tirarne fuori un post così, complimenti! Soprattutto per la conclusione!
Grazie, mia cara!
Complimenti per il vostro progetto: vi seguo con il sorriso <3
Camilla