15 Novembre 2010

Il Paradiso delle Lampadine

Camilla - Zelda was a writer

Daily thoughts

La scrivevo un annetto fa, questa cosa qui. E inizio a pensare che debba essere karma o sfiga (scusate il francesismo).

Ieri sera è capitato che si fermasse la lavatrice con i miei splendidi vestiti dentro (si rifiuta di centrifugare) e così, complici la cucina storta, la lavastoviglie silente, l’erogatore dell’acqua al contrario e il cellulare morente (se volete farmi le pernacchie è il momento giusto, tanto non si legge chi chiama…), ho pensato di pubblicarla nelle cose di Zelda.
E che Dio ce la mandi buona. Con tutto il mio rispetto per i Suoi impegni più gravosi, ovviamente.

Esiste un Paradiso laico degli elettrodomestici usurati: stanno nella tua cucina per una vita e poi capita che il cuore di una serpentina silenziosa si squarci a causa di un dolore non definibile o che un timer, bello e preciso, vada fuori di pazzo. Non si conosce il dolore delle cose, forse perché è già troppo penoso definire quello delle persone. Qualcuno una volta ha detto che si cerca spesso di definire l’assoluto ma che alla fine quello che rimane sempre e comunque sono loro, le cose.
E può essere anche, ma non ci giurerei, che la loro tangibile presenza ci riporti alla semplicità della vita… perché ormai è chiaro che almeno lei sia molto più semplice di noi.
Ricapitoliamo. Da giugno sono morti un frigorifero, una lavatrice, una svariata serie di lampadine, un aspirapolvere e c’è una lavastoviglie in un’agonia che pare lenta e inesorabile. Non è neanche servito ricoprire la sua facciata con fiorellini leziosi che spaziano dal pervinca all’arancio: è lì che sbuffa ed entro breve, l’ennesima detersione della pentola troppo incrostata segnerà la sua defezione.
Mi piacciono le cose: mi riportano per terra. È come se il loro funzionamento non smettesse di galvanizzare la mia eterna sorpresa da infante. Non capirò mai davvero come funzionino e i loro meccanismi piccoli ma infallibili creano nella sottoscritta, grande e imbranata, una mal celata invidia. Non so niente di cosa si nasconda dopo questo adesso, magari un musical di Ziegfield oppure una bocciofila di vecchietti arzilli e cocorite cotonate, ma ci dev’essere per forza il Paradiso delle Lampadine.
Me le immagino tutte lì accatastate, nell’atto di mangiare chicchi d’uva come antichi romani. E devono pure ridere molto di noi, esposti come siamo al passaggio di una malinconia che non centrifuga o di un’insicurezza non congelabile.
Poco fa pensavo che siamo strani, noi che pretendiamo manuali d’istruzioni da non leggere e garanzie che non saremmo mai in grado di dare. Ci si può trovare spesso in piena tensione verso l’eternità, di solito in case piene di materia. Le lampadine (vive) lo sanno, ma ci illuminano lo stesso.

Buona giornata, Amici belli.
E se vi dovesse morire un elettrodomestico, pensatelo correre lieve tra le nuvole di panna, magari con le quattro viti che avanzano sempre da ogni mobile Ikea, magari tra uno uno sciame di fornetti del Mulino Bianco, utili per scaldare al massimo due brioches cadauno.

Forse, ma dico forse, questo renderà il conto dell’idraulico meno tragico.

ps: sono riuscita a rispondere a quasi tutti voi… arrivo, eh!
Grazie come sempre per la pazienza, l’attenzione, la fantasia e la cura. Vi adoro. E anche se non vi si fosse mai rotto un elettrodomestico, vi adorerei ugualmente. (Ché poi tanto si rompe a tutti, un elettrodomestico).

 

8 pensieri su “Il Paradiso delle Lampadine

  1. fiori.viola

    "Poco fa pensavo che siamo strani, noi che pretendiamo manuali d'istruzioni da non leggere e garanzie che non saremmo mai in grado di dare. "
    io ti adoro. Fantastica questa frase.
    Aspetto i tuoi post selvaggi, sento che ce ne saranno tanti in quest giorni. Bentornata amica mia, bentornata.
    *a

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  2. Zelda was a writer

    <3
    che sia una splendida giornata, che si possa rimettere in discussione tutto quello che si dice del lunedì. ;)
    grazie come sempre, cara *a

    Replica
  3. Anonymous

    Troppa bellezza per essere solo lunedì..
    Ho letto tutto d'un fiato (ero,come al solito, in ritardo..):

    -Aspetterò con un briciolo di curiosità e pazienza le foto del tuo viaggio, queste sono già una delizia :)

    -Mi verrà in mente il dolcissimo post di Consuelo ogni volta che mettrò il miele nella tisana serale..

    -Vado a rompere un elettrodomestico!!
    Per empatia.
    Certo.

    Mille bacini
    V.

    Replica

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