Si chiama Leonard Dover, il personaggio del mio racconto di gennaio 2012 per Cosebelle.
L’illustrazione che lo accompagna nei suoi percorsi cittadini è della meravigliosa Elena Xausa, le parole che lo descrivono sono qui.
Ha bussato alla mia porta in giorni di pensieri sul senso della realizzazione personale, su quello che vogliamo veramente e su quanto – per lo più indotto – pensiamo di desiderare.
Leonard Dover mi ha raccontato che si può decidere di migliorare la propria vita risolvendosi a compiere gli stessi atti di sempre. Non si tratta di una giustificazione per le nostre colpe, per le omissioni di soccorso ai nostri sogni e alle nostre aspettative… Credo sia una pacata accettazione di quello che ci rende vivi e felici. Il coraggio di chi si ferma quando l’imperativo generale è correre e fagocitare volti, esperienze, voci sul curriculum.
Leonard Dover, il bibliotecario cinquantenne con la vescica debole, è felice grazie a delle cose in apparenza silenziose e accessorie, alle sue manie da comodino, polverose e irrinunciabili, e al suo piccolo mondo di schede e libri da riordinare.
Spero ne sarete soddisfatti.
Buona neve a tutti :)
xoxo
è bellissimo, saggia camilla!!!!
grazie, meraviglia di una pa!!