E alla fine Lara non si è girata. Lui è morto di crepacuore e lei, lei non l’ha mai saputo. Mi riferisco al Dottor Zivago e credo di non rivelare nessun segreto se dico che alla fine Julie Lara Christie e Omar Juri Sharif non riusciranno a coronare il loro sogno d’amore.

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Tanto freddo, innumerevoli vissuti mischiati ai loro, un certo modo tutto russo e letterario di complicarsi l’esistenza, contribuiscono a rendere un cuore troppo debole e una donna troppo indifferente. Certe cose rischiano di rendere la tua notte di Natale estremamente umida, mentre le lacrime sgorgano copiose, tutto pare addormentarsi inesorabile e tu, occhi serrati, ti scopri a sperare fino all’ultimo. Ché, se è vero che la vita non è un film, almeno nel suddetto, speri se ne esca in un modo degno… non dico gioioso, ma almeno non tragico.

 

Lo ammetto senza vergogna: spero sempre che Lara si giri. Lo spero ogni volta che mi capita d’imbattermi nel Dottor Zivago. E so anche di non essere per nulla originale, ma ogni santa volta io sfido le leggi della bobina, del già girato, del già scritto, del già testimoniato e attendo l’impossibile.

Quante volte sarebbe utile, giusto, rincuorante intervenire nel copione della propria vita, operando cancellature e aggiunte? Me lo chiedo sempre, tra un sospiro e una rosicatina alle unghie della mano destra. Me lo chiedo ogni volta che Lara non si gira.

Comunque è una domanda troppo poco natalizia, ne convengo. Al momento vi dico solo che, tra Funny Girl e il Dottor Zivago, durante queste feste ho passato molto tempo con la parte migliore e giovane di Omar Sharif. Grande compagnia. Gran manzo.

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(la vera Fanny Brice)

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Notte di speranze drammaturgiche – tra l’impossibile e l’innamorato – a tutti!

xoxo