This post is quite melancholy due to the recent and ongoing tragedy in Japan. I have never been to Japan but have always found their culture, especially through film and literature, to be incredibly inspiring. I haven’t taken many new photos lately but while browsing through my older photos, I found some that I would like to share, most are from movies.
Questo post sarà abbastanza triste, a causa della recente tragedia che sta colpendo il Giappone. Non sono mai stata in questo Paese, ma ho sempre pensato che la sua cultura, soprattutto attraverso i film e la letteratura, fosse incredibilmente ispirante. Non ho fatto nuove foto ultimamente, ma navigando tra quelle vecchie, ne ho trovate alcune (la maggior parte provenienti da film) che vorrei condividere.
Here is Setsuko Hara, often called the Japanese Greta Garbo. It seems every role I’ve seen her in has brought me to tears with her incredible acting. This is a scene from No Regrets for our Youth directed by Akira Kurosawa. One of her lines from this film was “No regrets in my life – that is the source of my happiness.” I waste entirely too much energy on regrets! I must write this quote where I will see it every day.
Ecco Setsuko Hara, spesso detta la Greta Garbo giapponese. Ogni ruolo in cui l’ho vista recitare mi ha emozionato per la sua incredibile bravura. Questa è una scena tratta da Non rimpiango la mia giovinezza (1946) di Akira Kurosawa. Una delle sue frasi nel film era: “Nessun rimpianto nella mia vita – che è la fonte della mia felicità”. Ho sprecato davvero troppa energia nei rimpianti! Dovrò scrivere questa citazione in un posto in cui possa vederla ogni giorno.
Another of my favorite directors is Yasujiro Ozo, and if you want to watch a heart wrenching movie, “Tokyo Story” (1953) is it. The film is about an elderly couple who travel from their faraway village to the big city of Tokyo to see their children. None of their children are especially welcoming when they arrive, no one wants to take time out of their busy lives to show their parents the city and it is finally their widowed daughter-in-law who takes a day off from work to show them the sights and make their visit a nice one. Their other two children want to be rid of them so they pool their money to send their parents to a spa but the don’t stay long as it is filled with loud young people and they don’t get any rest. They go back to Tokyo and once again, and it is their daughter-in-law (played by the lovely Setsuko Hara) who welcomes them and gives them what their own children are too selfish to give. Their grandchildren have no interest in them at all and are spoiled brats. On the long trip home, the elderly couple stop off in another city when the wife becomes ill and stay with another son who also finds them to be a big bother. I don’t want to say any more and give away the ending for those who haven’t seen it. The film is in black and white but the patterns of the kimonos were all so beautiful and one that was worn by the mother looks similar to the pattern of one I bought four years ago on a trip to Seattle, WA. Ozo made some really great post war films, I’ve already seen “Late Spring” and next to watch is “Early Summer“. I don’t have a film shot of this, I was probably too busy sobbing to think of taking photos but here is a shot of my kimono.
Un altro tra i miei registi preferiti è Yasujiro Ozo, e se volete vedere un film strappalacrime, Tokyo Story (1953) è quello giusto.
Il film parla di una coppia di anziani che lascia il suo villaggio verso la grande città di Tokyo per andare a trovare i suoi figli. Nessuno di essi si dimostra particolarmente accogliente al loro arrivo, nessuno vuole togliere tempo alle sue occupazioni per fare visitare loro la città e alla fine sarà la loro nuora vedova a prendere un giorno di ferie per mostrare loro i monumenti e rendere la loro visita piacevole. I loro altri due figli vogliono liberarsi di loro, così mettono insieme dei soldi per mandarli in una stazione termale, ma i due anziani non vi rimangono a lungo poiché è piena di giovani e non riescono a riposarsi. Così ritornano a Tokyo e ancora una volta è la loro nuora (interpretata dalla bella Setsuko Hara) che li accoglie e offre loro quello che i loro figli troppo egoisti non hanno voluto dare. Anche i nipoti non hanno nessun interesse per loro e si comportano da marmocchi viziati. Durante il lungo ritorno a casa, la coppia di anziani si ferma in un’altra città quando la moglie di ammala e restano con un altro figlio, anch’esso convinto che essi rappresentino un grosso peso.
Non voglio dire altro e rivelare il finale a chi non abbia visto il film. Nonostante la pellicola sia in bianco e nero, le fantasie dei kimono erano tutte bellissime e, tra questi, quello indossato dalla madre è molto simile ai motivi di uno che comprai quattro anni fa in un viaggio a Seattle (WA).
Ozo diresse alcuni tra i più grandi film di guerra, ho già visto Tarda Primavera (1949) e il prossimo sarà Il Tempo del Raccolto del Grano.
Non ho scatti di Tokyo Story, molto probabilmente ero troppo impegnata a singhiozzare per pensare di scattare una foto, ma ecco la foto del mio kimono.
I really enjoy the writing of Haruki Murakami, especially a collection of stories The Elephant Vanishes, I love his novels as well but this one really sticks in my mind. I like his use of surrealism in his work. I think the first Japanese literature I read was by Banana Yoshimoto back in the late 1990s. Her work is incredible, and I remember reading that she completed her first novel while working as a waitress. Now that takes dedication!
Mi piace molto la scrittura di Haruki Murakami, in modo particolare la raccolta di racconti dal titolo L’Elefante scomparso, amo tutti i suoi romanzi ma questo mi è rimasto davvero impresso. Mi piace l’uso che fa del surrealismo nella sua scrittura.
Credo che il primo autore giapponese che io abbia letto sia stata Banana Yoshimoto, nei tardi anni ’90. Il suo lavoro è incredibile, ricordo di aver letto che finì il suo primo romanzo mentre lavorava come cameriera. Questo richiede di certo una notevole dedizione!
One of my favorite contemporary artists is Mayako Nakamura, I discovered her wonderful work several years ago when we both began showing our work at Three Ravens Gallery in Ardmore, Pennsylvania. I really admire her work, she works in an abstract style that I truly envy. I don’t like when people look at abstract art and say “Anyone can do that!” That is so far from the truth! I find working in the abstract to be much more difficult than representational work. You can see more of her work here.
Uno dei miei artisti contemporanei preferiti è Mayako Nakamura, scoprii il suo magnifico lavoro anni fa, quando entrambe esponemmo alla Three Ravens Gallery di Ardmore, in Pennsylvania. Ammiro davvero la sua arte, lavora in uno stile astratto che invidio davvero.
Non mi piace quando la gente che guarda l’arte astratta dice: “Chiunque avrebbe potuto farlo!”
Si tratta di una convinzione molto lontana dalla verità! Credo che il lavoro in astratto sia molto più difficile rispetto a quello realistico. Potete vedere qualcosa in più del suo lavoro qui.
This is a screen shot from An Autumn Afternoon, Yasujiro Ozu’s final film. When browsing through my photos, the word “Hope” caught my eye. May their sorrow soon give way for a hopeful future.
Questo è uno scatto tratto da Il Gusto del sake (1962), l’ultimo film di Yasujiro Ozu. Mentre navigavo tra le mie foto, la parola SPERANZA ha catturato la mia attenzione.
Possa il loro dolore cedere presto il passo ad un futuro di speranza.
Vivienne
Come al solito qui si fa il pieno di bellezza!
let’s hope!
mi ha colpito tantissimo, questo post.
è pieno di tutto quel desiderio di bellezza e rivalsa che caratterizza i cuori sinceri.
spero che lo leggano tutti.
nonostante la mia terribile traduzione :DDDDD
Manco da un po’..devo rimettermi in pari!
Devo ammettere che quando si entra da queste parti pare che la primavera sia una stagione perenne.
Questo post è bellissimo. Mi piace questo piccolo omaggio al Giappone attraverso i suoi artisti :)
<3
tesoro di una V.! ma hai visto che delizia?
non è stupendo unirsi con anime bellissime in un abbraccio virtuale? nonostante le distanze, i patimenti e i pensieri negativi!!
mille baci <3
Proprio un bel omage al Giappone. Grazie.
:D! c’è che Vivienne è proprio speciale!
ciao Mati!!!