15 Dicembre 2011

Un giorno di dicembre con… Marina Abatista

Camilla - Zelda was a writer

A day with...

Cari Amici, buongiorno!
Giorni fa (non troppi… qui si cavalcano le idee sempre con un ritardo cronico) ho chiesto ad alcune nuove amiche di Zelda un piccolo regalo di dicembre. Volevo essere portata per mano (e voi con me) nei pensieri e nei piccoli passi di un loro giorno di dicembre, con foto e pensieri che me/ce lo raccontassero. Se ci pensate, si tratta di un barbatrucco pazzesco, perché ci consente di ampliare questo mese di stupori caramellati e di lucine intermittenti a situazioni sempre nuove. Situazioni diverse, lontane, abitate da una gamma di colori che i nostri passi non contemplavano o di cui si erano dimenticati.
Bene, ci siamo! La risposta è stata rincuorante: sentita e galvanizzata. Le “giornate di dicembre con…” che stanno arrivando mi fanno saltellare per la casa, tra un colpo di tosse e uno di sciatica (aahahahhahaha, si scherza, eh!). Nei prossimi avrete modo di essere moooolto lieti e ispirati.

Fatemi presentare la prima anima ospite.
Si chiama Marina Abatista
ed è un essere di quelli che noti da chilometri e chilometri. Si tratta di guizzo e luce, colore e idea. Cose che non si spiegano a parole, ma sono evidenti anche senza l’ausilio del tatto o della vista. Recentemente, Cosebelle magazine ne ha parlato qui, perché oltre ad avere un flickr davvero interessante, Marina ha ideato un progetto che si chiama Istruzioni per l’uso gestito su tumblr e aperto all’intervento creativo di tutti voi. Mi sono ripromessa di partecipare non appena la tosse finirà e avrò qualche giorno di vacanza.
Torno più tardi con i miei 5 desideri per il 2012, intanto voi togliete la spessa guaina delle difese e regalatevi a questa bellissima giornata di dicembre con Marina.


D’estate il risveglio è netto: i colori definiti, come una tavolozza di colori primari, come se tutto fosse già deciso. Avrai una giornata di luce e le cose illuminate, senza troppo spazio per l’immaginazione. D’estate l’alba è in fondo alla notte, la vedi con gli occhi stanchi, i piedi nudi nella sabbia fredda e la testa d’alcool.

A dicembre un giorno ti svegli, ti fai la doccia quasi sonnambula, esci evaporando calore profumato, alzi le persiane e inizi a intravedere rosa tra i fori. Spalanchi sul cielo striato di un’alba che ieri, alla stessa ora, non c’era: aria che punge e una giornata come un disegno da colorare con le sfumature.

Sandra è arrivata un po’ in ritardo, si è seduta al mio tavolino, un punto di luce con quei capelli che risplendono di nero come solo in India sanno fare. Un po’ a bassa voce – eravamo gomito a gomito con un rumoroso gruppo di estranei – ha infilato le mani nella borsa, ha scartato un pugno di giornali. Sono passata dal verduraio, ho visto questi carciofi bellissimi, ne ho presi tre. Mia madre, mia sorella, tu.
Un carciofo mi rende più felice di un mazzo di rose rosse.
Ho preso la rincorsa, sono salita su un treno, poi su un’auto, sono arrivata a casa con mio fratello, ripercorrendo le stesse strade che ogni volta ci ritrovano un po’ più grandi, con un po’ meno capelli, qualche pelo bianco in più, una macchina più costosa. In Puglia c’è più cielo, ci sono 18 gradi e l’azzurro dei disegni dei bambini. Nella mia terrazza le rose continuano a fiorire di una primavera che non va mai via.
Immagino mia madre i giorni prima del nostro arrivo, lo sento nella sua voce affannata al telefono. Marina ama i funghi, per Giuseppe prendo la focaccia da Corrado. Ho portato con me L’inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimee Bender: racconta di una bambina che sente i sentimenti delle persone nel cibo che hanno cucinato.
I funghi di mia madre sono dei cuori.
A casa mia c’è lo stesso odore di sempre, solo che è un po’ di meno. Come se l’assenza dei nostri corpi avesse tolto un elemento, gli ormoni di noi due adolescenti, i risvegli in stanze pesanti di sogni. Ora ci sono solo mio padre e mia madre, e i loro odori un po’ più anziani. Gli oggetti e il cibo sempre gli stessi, ma tutto un po’ meno saturo, quasi trasparente all’olfatto.
Ogni volta che torniamo scopriamo dei pezzetti in più del nostro passato. Frughiamo fra i vecchi dischi, le foto, i vestiti, i giocattoli. Ci piace aspettare abbastanza tempo da dimenticarcene, così possiamo dire Ti ricordi?
Ma te la ricordi Nikka Costa?
Mia madre mi ha fatto trovare un pacco di foto sfuggite agli album ufficiali: un side-b della mia vita in una vecchia busta marroncina da ufficio. Le ho sfogliate come si sfoglia la biografia di qualcun altro. Ho ritrovato delle foto che mi hanno fatto ridere di cuore, mio fratello che mi stringe, io che scappo, punto i piedi, ho gli occhi enormi e determinati, sono sempre un elemento che sfugge all’inquadratura, mosso. Gli ho detto guarda questa: dai rifacciamola. Abbiamo frugato fra i vecchi giocattoli alla ricerca di una pistola, ho stretto il fiocco al bavaglino, ci siamo provati addosso delle espressioni che sulle nostre facce non ci stanno più. Abbiamo riso tantissimo.
Dicembre per me è famiglia.
Marina 

12 pensieri su “Un giorno di dicembre con… Marina Abatista

  1. Cevì

    Anche per me dicembre è famiglia, quanto mi ritrovo in tutto quello che racconti Marina.
    “A casa mia c’è lo stesso odore di sempre, solo che è un po’ di meno.” questa cosa mi fa venire un sacco di nostalgia, mi verrebbe da prendere mio fratello riportarlo a casa con me, a dormirci nella stessa camera ancora almeno per una notte, con la luce che tiene accesa fino a tardi, io che dormo e parlo nel sonno, lui che mi fa domande stupide per mettermi in crisi nel mio sonnambulismo. ma l’odore. l’odore di casa viganò che i miei amici hanno sempre riconosciuto, io non potrò mai sentirlo veramente da fuori perchè ora che sono fuori, dentro mancano dei pezzi.
    Zelda, ottima scelta con questa ragazza qui!

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  2. *a

    Questa sì che è un’ottima scelta, camicami! Marinella è proprio preziosa, bellissima e speciale. Un’amica cara e un’artista unica, con una sensibilità e una bellezza che tolgono il fiato.
    Confesso di aver avuto una “soffiatina” di questa chicca che ci avresti regalato oggi e, appena ho avuto un attimo, sono corsa qui! :)
    Bisioux*a

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  3. Marina

    Ho sempre pensato che ci vorrebbe un social network per gli odori. È terribile che tatto, olfatto e gusto non siano trasmissibili.
    “Mi manca casa.”
    “Vieni un attimo in Skype: ti mando l’odore.”

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