(Sofia’s mood qui)
Buon mercoledì a Tutti, Amici belli!
Oggi Zelda ospita Laura, la mia preziosa amica attrice, con cui condivido spesso sogni fotografati e mete piene di speranza. Vi parlerà di un progetto teatrale che le sta molto a cuore, della sua genesi, dei suoi protagonisti e di come tutti voi possiate essere parte integrante di questo sogno! Sono sicura che già dopo la terza riga sarete rapiti dal coraggio e dalla forza di questa nuova leggendaria impresa!
Bando alle ciance, lascio a Laura la parola e mi preparo per il mitico press day del nuovo progetto de Le Funky Mamas: Aubergine!! Oggi si scatta!
xoxo
– Su cosa vorresti lavorare? – mi chiede Michael Rodgers dopo il mio monologo/audizione per entrare nella sua classe.
– Le vittime mi fanno paura. E quindi è bene che lavori su quelle – rispondo io.
– Great.
Già. Fantastico. Perché quel giorno è iniziata una serie di coincidenze bizzarre che mi hanno portata a dire: l’Universo mi sta dando dei segnali. Sono proprio una demente se non li ascolto!!
(source)
Michael mi fa leggere il testo Beast On The Moon di Richard Kalinoski, una meravigliosa storia d’amore tra due giovani sopravvissuti al genocidio armeno del 1915. Il giorno stesso un mio caro amico, che non sa nulla, mi manda il video di un brano suonato con uno strumento armeno antico, fatto col legno d’albicocco. Il giorno dopo mi viene restituito un libro da cui cade il biglietto da visita di Gariwo, fondato dal console onorario armeno e per finire quella sera la tata dei miei figli arriva a casa mia con in borsa il libro La Masseria Delle Allodole.A quel punto mi siedo.
Il testo l’ho letto tutto d’un fiato, trovandomi alla fine in lacrime. I due giovani protagonisti sono gli unici sopravvissuti a un terribile genocidio che ha sterminato entrambe le loro famiglie. Si trovano a gestire il resto della vita in modo totalmente diverso. L’autore stesso scrive “ il silenzio deve essere più forte delle parole”. Aram Tomasian vive in silenzio. Ma si trova sposato via posta con una giovane ragazza che in silenzio non ci sa stare.
Il loro terribile passato è ovviamente molto presente perché condiziona le azioni che i due compiono l’uno verso l’altra, quotidianamente. Ma la ragione per cui non ho potuto fare a meno di buttarmi a capofitto in questo viaggio, è che la libertà, l’amore ed il rispetto sono i temi che ricorrono in ogni scena. E sono la ragione per cui amo fare questo mestiere.
Michael Rodgers ha accettato di seguire la regia, e quale miglior regista?! Michael è un uomo molto sensibile, un attore meraviglioso, un insegnante di enorme talento ed un regista straordinario. So che il suo cuore e la sua passione renderanno la storia di Aram e Seta Tomasian ancora più toccante ed intensa. Ma soprattutto vera! Con lui non avrò paura di andare nei posti più bui della mia anima. E sono davvero felice di poterli esplorare, per Seta.
Michael è rimasto molto colpito dal carisma, dal talento e dalla sensibilità di Michele Venitucci. Quando siamo usciti dal teatro, dopo il provino, eravamo entrambi così emozionati!!! Michele vive a Roma, ed io vorrei chiamarlo almeno due volte al giorno quando ho un’idea o voglio condividere un pensiero sui nostri due personaggi. Ma mi fermo e non lo faccio perché ho un po’ paura che pensi che sono pazza. E rompiballe. Inutile dire che sono felicissima che sia salito a bordo, e mi emoziona molto l’idea di lavorare insieme a lui. Oh, è veramente bravo!!Per concludere con i segnali dell’Universo, una domenica pomeriggio di gennaio mollo la famiglia e vado al cinema, pensando che lo spettacolo dovrebbe avere il supporto di chi si occupa quotidianamente di diritti umani: il messaggio deve essere più ampio. Si parla di vittime di guerra. Ovviamente, davanti al cinema c’è il banchetto di Amnesty International. Due giorni dopo posso dire che ho anche il supporto di Amnesty. Questo, per me, vale così tanto!! Dà un senso a tutto il lavoro che sto facendo e mi rende orgogliosa di fare questo mestiere.
Non è per me, che lo faccio. Non è per la mia carriera.È per Seta Tomasian. È per i bambini bruciati vivi nelle grotte durante le deportazioni. È per le madri costrette ad abbandonare nel deserto i figli che non riuscivano più a tenere in braccio. È per i ragazzini costretti a vestirsi da bambine per non essere fucilati solo perché maschi. È per loro che lo faccio. Sono loro che meritano il mio rispetto. Ed il vostro sostegno.Potete aiutarmi anche voi. Con poco o tanto, facendo girare questo link e, solo se volete, diventando finanziatori attivi della mia iniziativa. In altri Paesi questa pratica di raccolti di fondi (io ho scelto indiegogo.com) è parecchio diffusa e molto utile, sopratutto per progetti artistici e culturali che altrimenti non vedrebbero mai la luce.
Il momento non è di certo dei migliori per chiedere aiuti economici, ma sono sicura che ne valga la pena, inoltre la base di aiuto parte da un contributo minimo di 10 dollari e per ogni cifra donata viene reso qualcosa: video, locandine dello spettacolo, musica armena, possibilità tangibili di partecipare alla nostra costruzione di felicità.
La somma che raccoglieremo ci aiuterà a creare la base di questo sogno, che comunque verrà realizzato ;)
Grazie a tutti voi per l’attenzione,
un sorriso!
Laura
Buongiorno, Camilla e Laura!
Ho sentiti parlare della raccolta fondi on-line e devo dire che l’idea mi piace molto!
Nella maggior parte del mio tempo lavorativo seguo la contabilità dell’azienda che era dei miei genitori e che ora gestiamo io, mio marito e un altro socio. Per quanto sia un lavoro che mi da’ soddisfazione, in generale è un mondo dove i freddi numeri la fanno da padrone: “sì, il fido è piccolo (numeri, e uno), non vedo perché non dovremmo rinnovarlo, poi vedo che lo usate bene (numeri, e due), però ad ogni modo serve delle documentazione da allegare: bilanci degli ultimi due anni (numeri, e tre) e dichiarazioni dei redditi di azienda (numeri, e quattro) e dei soci (numeri, e cinque)”.
Di certo una banca non può che comportarsi così, ma dov’è il posto per l’emozione?
Quindi complimenti, ottima idea!
Ciao cara Libraia Virtuale!
Non ti nego che mi sono chiesta se una tale attività potesse dispiacere o indisporre chi leggeva. Nel senso che il momento è davvero difficile e sentir parlare di soldi/richieste inizia ad essere qualcosa di pruriginoso per tutti!
Ma conosco Laura e la purezza dei suoi intenti. Inoltre l’attività di raccolta fondi in altri Paesi ha sortito effetti creativi davvero soddisfacenti, dando la possibilità all’arte di non venire soffocata dall’evidente stato di difficoltà in cui versiamo. Niente è indotto o oneroso tutto è monitorato e, soprattutto, porta ad uno scambio interessante e costruttivo. Tifo per Laura e non vedo l’ora di sedermi sulla poltrona di un teatro per godermi la realizzazione del suo sogno. In fondo, per ogni sogno altrui che si realizza ci sarà nuova speranza per i nostri, non trovi?
Il tuo commento mi fa continuare la mia giornata con slancio!
Buona giornata!
Camilla
Ho letto al volo la parte in inglese…”I’ve immediately FALLEN in love”, non fall. Scusami ma le lingue sono il mio lavoro, è stato più forte di me ;-)
Bellissima iniziativa e certo, contribuirò. Basterebbe che tutti facessero POCO, per ottenere MOLTO.
diffondo anch’io senza ombra di dubbio!
GRAZIE!! <3
Grande Laura, progetto pazzesco!
Support, mamma spero di averlo scritto giusto…
Ma vero?? Abbiamo delle amiche super-ispirate!
GRANDE LAURA!!