21 Novembre 2012

Farfalle in un Lazzaretto – il mio primo libro

Camilla - Zelda was a writer

Farfalle in un lazzaretto

È possibile sentirsi così nel luogo privilegiato dove mi anfratto,
tenendomi fuori come su uno scoglio miracolosamente asciutto e alto,
sulle onde che tumultuano intorno, di miseria di sventura d’infelicità?
È lecito inseguire farfalle in un lazzaretto?

Potrei stare ore a parlare di questo libro. Mi abita i pensieri e le speranze dal lontano 2008.

Ero protagonista di un’estate priva di soldi, nel pieno di una vacanza-scrocco in quel di Rapallo. Con il senno del poi penso a quello come a un bellissimo periodo, ma allora vagavo insofferente a tutto. Ovunque – per il lungomare, nelle stanzette di un castello-museo, nella libreria di un professore di musica barbuto – una dolcissima irrequietezza seguiva i miei passi con determinazione. Di andare al mare non se ne parlava: camminavo, leggevo e scrivevo.

Durante quell’estate infinita, di piedi asciutti e occhi persi nell’orizzonte, ho iniziato a scrivere la storia di un uomo e una donna. Erano trentenni come me, imperfetti e complessi, due scrittori che sulla carta avevano tutto ma che nei fatti non erano felici. Avevano perso l’ispirazione per le cose che li accendevano e tentavano di scrivere un libro ambizioso e impossibile, quello della loro vita. Mi sono immaginata che fossero accompagnati dai loro fantasmi personali dappertutto, che li trattassero come persone reali, con indolenza e fastidio, come si fa con gli amici-grillo parlante che ognuno di noi si è trovato in regalo almeno una volta nella vita.

Ad un tratto, senza che ci fosse alcuna premeditazione, il loro “dramma” si è trasformato in una commedia corale che li ha visti pazienti di una terapia di gruppo per sciagurati della parola, gestita da un luminare bassetto e pingue chiamato Leone Spiegelmann. Devo ammettere che guardare i loro crucci da una prospettiva diversa e farsi due risate è stato facile e liberatorio.

Marco Robustelli e Agata Lorenzi hanno finto di non ascoltare gli imperativi della Vita. L’hanno rimandata nella convinzione di poterla scrivere meglio, loro che erano padroni dei congiuntivi e delle metafore… A chi non è capitato?
Per un certo periodo si sono ostinati a risalire controcorrente il fiume degli eventi, inseguendo il loro amore come il soldatino di latta e la sua ballerina. Poi la Vita ha deciso per loro, semplificando e disperdendo.

Dal 2008 ad oggi sono successe cose davvero entusiasmanti che mi hanno portato a conoscere volti e bellezze altrui. Ho lottato per la fine del mese e alimentato le passioni più insospettabili. Per lungo tempo la storia di Marco e Agata è stata accantonata, relegata all’idea che fosse troppo ambizioso realizzare il sogno più grande.
Sono stati gli eventi a riportarmi lì e non so davvero se io sia una scrittrice. Credo si tratti di una cosa capace di andare al di là di tutto, anche dei miei perenni interrogativi su dove dirigermi, su chi essere. Una cosa che mi fa sperare di diventare cittadina dell’unico posto in cui voglia davvero abitare, cittadina del mio Scrivere.

Farfalle in un Lazzaretto trae il suo titolo da una frase di Gina Lagorio (quella che apre questo post) che ho amato alla follia non appena mi è venuta a cercare. Mi piaceva intravedere la leggerezza del suo assunto, mi piaceva pensare che chiunque, anche l’essere più complesso e faticoso del mondo, intravedesse nella leggerezza e nel sorriso una meta a cui tendere. Che lo facesse nel suo modo personalissimo e arzigogolato, ma che almeno tentasse.

Il titolo non è facile ma rappresenta la fatica di questi anni di lazzaretto, sempre dediti alla ricerca di un volo di farfalle. Sempre, nonostante tutto.

Nel libro compare anche Elsa Morante: è un personaggio a tutti gli effetti, un mio piccolissimo e divertito tributo alla sua scrittura. Nel 2008 non ricorreva nessun anniversario, mi abitava semplicemente la mente, ma sono felice che il libro venga presentato proprio quando si festeggia il centenario della sua nascita.

La copertina è un tentativo di rendere il senso labirintico e sgranato della storia dei miei personaggi in perenne ricerca, in perenne viaggio. La foto che vi compare è tratta dallo scrigno dei ricordi familiari e raffigura una giovane donna in partenza, quella che poi sarebbe stata mia madre.

Ma alla fine, che cosa succederà domenica 25 novembre a WRITERS (nello spazio WWW, area cubo)?

Avrò un muro su cui spalmare il mio libro.
Eccolo qui…

Un muro che aspetta solo il vostro aiuto.
Mi serve ancora un passo per essere coraggiosa e buttarmi in un volo di lemmi e punteggiatura! Vi chiederò di liberare le mie parole, di farle volare! Vi chiederò di lasciare una piccola testimonianza del vostro passaggio nelle mie cose, una spinta a osare.
Per ogni parola liberata vi verrà data una ricevuta di avvenuto volo e il primo capitolo del libro (in un simpatico formato Cahiers du Bonheur). Per ogni parola liberata festeggeremo.
Il giorno dopo, il libro sarà disponibile in ebook.

Il progetto è interamente prodotto da Bastian Contrari e, sebbene io debba ringraziare il mondo per questo risultato (cosa che farò molto presto), vorrei cominciare con la mia socia Clelia, una donna forte e volitiva che ha creduto a questa cosa come fosse sua. Che ci ha lavorato la notte per suggerire/chiosare/chiedersi e che mi ha spinto a realizzare un sogno che nell’ultima parte della sua esistenza ha incontrato moltissimi ostacoli.
Grazie Clelia. Grazie sempre.

Che ne dite, ci vedremo domenica?
xoxo

46 pensieri su “Farfalle in un Lazzaretto – il mio primo libro

  1. Robedamamma

    Ciao Camilla, domenica farò il possibile per passare per diversi motivi. Perché sto seguendo il tuo sogno e vederlo realizzarsi mi riempie di gioia. Perché capisco benissimo cosa vuol dire rincorrere questo tipo di sogno in particolare. Perché amo chi sogna. E mi piace esserci quando un sogno prende il volo. Intanto in bocca al lupo. E brava. Per la tenacia, per la passione e per aver così tanto amato il tuo progetto da liberarlo e regalarlo agli altri
    Due domandine: orari? I marmocchi (composti e innamorati delle parole scritte) sono… Ben accetti?

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    1. Zelda was a writer Autore articolo

      grazie grazie grazie!
      sono totalmente priva di parole ma felice, felice anche di non averne!

      mi ha fatto pensare che l’invito è incompleto, ora aggiungo orari e indirizzo!
      e sì, noi amiamo i marmocchi!
      <3
      camilla

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  2. Giulia

    Sono emozionata all’idea di essere partecipe (anche se in piccolissima-issima parte) a questo grande sogno che si realizza. Domenica ci sarò, direttamente da Barcellona e probabilmente con la valigia appresso. Non mancherei per nulla al mondo! Brava Cami. Brava brava brava brava.

    Abbracci a profusione!
    Giulia

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  3. Dario

    Realizzare il tuo sogno è la cosa più bella che tu possa fare! Brava Camilla! (Vorrei avere la tua stessa energia e tenacia)
    Purtroppo non potrò essere “della partita”, ma con lo spirito ci sarò.
    Quando realizzerai la versione cartacea VOGLIO assolutamente una copia con dedica! :)
    Un grosso abbraccio
    Dario

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  4. Daina

    Brava Zeldinha! Sei mitologica! Quindi, se capisco bene, dal 26 novembre posso avere le Farfalle sul mio iPad??
    Grazie.
    Daina, sempre lei.

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  5. Veronica

    Giuro, ho le lacrime agli occhi. Una gioia immensa mi scalda il cuore.
    Perché sono riuscita a vedermi tra le tue parole, perché sei riuscita a trasmettermi un’emozione che – lo realizzo adesso, come per la prima volta – sta anche dentro di me. Sono davvero felice della tua felicità e, se non ti bastasse, ti auguro tutta la fortuna del mondo.
    Non prometto di esserci (non mi piacerebbe mancare a una promesa), ma prometto di provare in tutti i modi a organizzarmi!
    Un abbraccio a te, che mi hai restituito un sogno a chilometri di distanza. Il minimo che io possa fare.

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  6. Flavia

    Generalmente non commento mai i blog “personali” come il tuo. Commentare vi renderebbe troppo “reali”; mi piace invece immaginarvi in un mondo “sospeso”, in cui ogni tanto posso sbirciare con educazione. Ma questo post mi colpisce particolarmente e se posso volevo solo rispondere al tuo dubbio “non so davvero se io sia una scrittrice”. Le tue parole mi emozionano e mi trasportano delicatamente in una dolce dimensione dove potrei perdermi per ore; non avere dubbi tu sei e sarai “sempre quello che la sua anima le suggeriva: una scrittrice”.
    In bocca al lupo.

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    1. Zelda was a writer Autore articolo

      Flavia cara, sono davvero senza parole.
      Il tuo commento è un tesoro. E sebbene stia accostando parole di una retorica sconsiderata, credimi: è tutto sentito!
      Quello che hai scritto raggiungerà le riserve di coraggio e speranza che sto accumulando per i prossimi mesi.

      Torneranno le tue parole, nel momento in cui necessitano, a scaldare il cuore e a liberare le gambe indolenzite. E renderanno possibili nuove mete, nuovi sogni.
      Camilla

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  7. quandofuoripiove

    Sono emozionatissima per te! Domenica non potrò esserci, e mi dispiace tanto. vorrei però fare parte lo stesso del tuo sogno, così pensavo che di muri è piena anche la mia città: regalami una parola, me la prendo in consegna e la libero qui, vale???
    Un bacio grande
    Giada

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  8. simonetta

    in qualche storto e sospeso modo io ci sarò…a ricordarti che “le parole sono passi di una strada per nonsodove” e a sussurrarti che se una farfalla sbatte le ali in un luogo, da qualche parte provoca un terremoto..
    tu nei nostri cuori…

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  9. AliceInNewland

    Camilla, complimenti. Sono felicissima per te e curiosa di leggere il tuo libro!
    Purtroppo non potrò essere presente all’evento e mi dispiace tantissimo, ma mi accodo a quanto proposto da Quandofuoripiove: regalaci una parola, una che vuoi tu, noi la liberemo sui muri della nostra città, sulle pareti di casa, su un prato, lei sarà libera, ma per sempre nostra.
    Ti faccio un grande in bocca al lupo e ti mandò un abbraccio stretto stretto.

    P.s. Tu mi fai amare Milano, mi fai amare la fotografia, i libri per bambini e la bellezza, in generale. Te lo avevo già detto?
    ;)

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  10. Siro

    Oh, certo che sei una scrittrice. E una di quelle brave. Le tue parole volano sempre, comunque. Mi incanti ogni giorno con le tue immagini, scritte e fotografate, di una leggerezza profondissima ma anche di una profondità leggerissima.
    Spero tanto anche io in una versione cartacea, non vedo l’ora di leggere il tuo primo (di tanti) libro.
    Tante felicitazioni, vorrei essere una farfallina per vedervi domenica, tutti intenti a liberare parole.
    Silvia

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  11. Camilla

    Meraviglioso!
    Mi veniva in mente una stupenda citazione di Eleanor Roosevelt che porto nel cuore:
    “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
    Tanti sorrisi!

    Camilla

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  12. Cristina

    ciao Camilla, non vedo l’ora di leggere farfalle in un lazzaretto
    aspetto davvero da tento tempo ed è bellissimo che ora sia passato da manoscritto a ebook
    la leggerezza delle farfalle lo porterà in alto
    mi spiace solo non poter liberare nessuna parola, insieme a te

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  13. raffaella

    Mamma mia…..in scia con i commenti precedenti ti dico che sono sinceramente commossa e tanto tanto felice per te!!!!! evviva i sogni!
    abito un pò lontana per esserci domenica, anche se sarebbe veramente un’occasione da non perdere….qualcosa di cui parlare e stimarsi tra qualche tempo: “Io c’ero alla presentazione del primo libro di Camilla…..”.
    Aspetterò con ansia il 26 per cominciare ad immergermi nel tuo sogno liberato!
    tanti tanti sorrisi per te!

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  14. Le dernier CRI

    Ciao Camilla,
    aspettavo da molto questo post…
    Sapevo del tuo lavoro nel cassetto e sono molto felice di apprendere che finalmente sta per essere mostrato ..
    Scrivere un libro per me è semplicemente un sogno. Cosa c’è di più bello di leggere e quindi, cosa c’è di più formidabile di scrivere?

    grazie per averlo fatto… aspetto con ansia di poterlo leggere…
    nel frattempo ti abbraccio da lontano.
    Quanto è bella la vita?
    a presto
    Cristina

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    1. Zelda was a writer Autore articolo

      grazie a te!
      non posso dire che sia stata facile e tantomeno che il futuro lo sarà, ma sono felice di aver messo una bandierina sul primo timido passo. si procede solo così: ipotizzando un cammino e affidandosi a un sentiero che pare il più sicuro.

      hai ragione, la vita è bellissima!
      un abbraccio forte e mille pensieri di colore per te!
      camilla

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  15. Alex

    Congratulazioni!
    Peccato non poterci essere ma siccome le parole volano veloci spero che se io nono potrò andare da loro, loro verranno presto da me!

    —Alex

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  16. Jackie

    era da un pochino che non passavo sul blog (ma ti seguo su Twitter) e in questo periodo di caos e incertezze, vedere qualcuno che è riuscito a realizzare un sogno… sounds good (soprattutto per me che in questo momento ho bisogno di ricominciare a sognare) :-)

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  17. Silvia

    Cara Camilla,
    il tuo liberare le parole mi ha ricordato quando da piccola, con i bambini dell’oratorio, scrivevo i miei sogni su un pezzetto di carta e legati ad un palloncino prendevano il volo.
    Come Giada (quando fuori piove), ti chiedo anch’io di lasciarmi una parola e la libererò da qui con un palloncino.
    Sei brava, tanto brava!

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