Buongiorno a tutti!
Oggi ho deciso di rispondere pubblicamente a due domande che mi sento spesso fare, due domande diverse ma che mi danno l’opportunità di costruire un piccolo discorso sull’importanza della condivisione.
1. Come fai a essere così generosa?
2. Come vivi il fatto che non si rispettino credits e fonti?
Allora, allora. Perché mi preme parlare della condivisione? (oddio, un’altra domanda!)
Perché penso che esistano ancora tantissime cose che si possono dire a riguardo e perché non smetto di credere che in essa risieda una forza propulsiva non comune.
Ma andiamo con ordine.
Non credo di essere diversa da molti altri: sono generosa rispetto a quello che mi accende. Ma quando questa magia capita, beh, non c’è nessun “condividi” che tenga: io devo diffondere.
Oramai la fitta trama di contatti e scambi su web ha reso le cose molto semplici: se diffondi, molta gente vedrà. È pur vero che, vista l’ipertrofia di proposte, molta altra gente perderà… Ma questa è un’altra storia, che meriterebbe una trattazione a parte.
In generale, io penso sempre che diffondere contenuti altrui possa creare occasioni e incontri e così mi sento un tassello importante di nuove sinergie. Mi sembra che questa cosa faccia bene a tutti, che sia sana e funzionale, prima di essere una specialità personale o un vanto.
Crescendo, però, ho imparato a selezionare perché mi sono accorta di una grande verità: se pensi che tutto abbia la medesima importanza, improvvisamente niente ha davvero importanza.
In prima istanza, tendo a concentrare la mia attenzione su progetti di persone che conosco/ho conosciuto/conoscerò nella vita vera perché mi sembra che il fatto di avere respirato la stessa aria e condiviso qualche parola sui rispettivi intenti la possa dire lunga sulla nostra comunione di amorosi sensi artistici o creativi.
—> Condivido per affinità, insomma.
Mi piace anche diffondere quello che non conosco ma che mi schianta in pieno petto. Sbaaaaaam! Di fronte alla bellezza non ho proprio sovrastrutture e il passo per un “hey, guardate qui!!” è semplice e immediato.
In questi casi penso sempre: Ma guarda che alte vette di splendore! Bene, partiamo da qui e tentiamo di fare meglio!
Ho un approccio costruttivo. Sempre. E in periodi di grande sconforto o insoddisfazione (tanti, non crediate!) tendo ad allenarlo perché sono certa che la distruzione non faccia bene a nessuno e che il meccanismo sia molto simile al gioco del domino: se cade un tassello, prima o poi, cadranno tutti gli altri.
—> Condivido per colpi di fulmine, dunque.
Adoro spargere storie. Se mi racconti una storia, beh, mi hai conquistato! Immediatamente penso a quanto sarebbe interessante invitare nel nostro ideale salotto, di fronte a un ideale caminetto, chi possa amare con il mio stesso trasporto quello che stai narrando. Con un’ideale tazza di qualcosa di caldo, se fosse idealmente possibile. Ok, la smetto.
—> Condivido per un amore atavico per le parole, forse.
Metto in circolo anche i contenuti di chi impiega del tempo per diffondere un’iniziativa benefica, di chi costruisce (in tutte le sue accezioni), di chi lavora sui sogni e di chi regala il suo spazio prezioso alla mia attività. Perché grazie bisogna cercare di dirlo sempre.
—> Condivido per appartenenza, credo.
Ovviamente non ci sono regole in merito.
In effetti condivido anche tanta robaccia zuccherina e trash, canzoni strappalacrime o foto delle mie faccette… Lo so, non dite niente, potrei tranquillamente evitarlo.
– Perché se la vita si riducesse a esibire le proprie fortune o i propri pensieri sarebbe di una noia mortale, ammettiamolo.
– Perché la ricerca di confronto e di uno scontro sano crea nuovi e preziosi significati: sottrae, moltiplica, aggiunge… Fa esplodere convinzioni e regala nuovi passi, nuovi tentativi.
– Perché chiunque abbia scelto di dedicarsi alla creatività sa benissimo quanto siano utili sollecitazioni esterne, quanto un approccio costruttivo regali un flusso di energia che eleva e migliora. Quasi roba da Sufismo, oserei dire.
– Perché regalare significa sempre ricevere. In forme tra le più disparate, spesso non quantificabili da tanto sono aeree.
– Mai condividere per essere condivisi.
Aspettatevi con gioia che ciò accada: io, ve lo devo confessare, quando vedo che qualche mio contenuto circola, specie tra le mie amicizie, sono davvero molto felice e propositiva, ma non cambia nulla se percepisco assenze o silenzi. Lavoro (anche qui: non sempre è facile) sulla mia persona, sul gesto del dare e non soppeso mai il ricevuto. Sarebbe frustrante e deleterio. Sarebbe un gorgo di continue delusioni e di domande senza risposta.
– Mai condividere se non si è convinti.
La condivisione dice molto anche di voi. Potremmo azzardare un parallelo: la condivisione di contenuti sui propri canali assomiglia ai consigli che date agli amici più cari. Ne rispondete anche voi!
Se lo fate solo per ottenere una qualche forma di attenzione dal condiviso o dalla sua utenza (chiedo scusa per il termine orribile) farete un buco nell’acqua e rischierete di rimanerci pure tanto male.
Ecco, in questa parte riesco a rispondere alla seconda domanda, quella su chi non rispetta credits e fonti.
Come lo vivo? Male.
A ripensarci, però, la domanda più corretta dovrebbe essere: Posso fare qualcosa perché sia chiara a tutti l’importanza di questo tipo di rispetto? Sì, posso fare molto!
Per esempio iniziando a essere corretta io.
Ho iniziato questo blog circa 4 anni fa. All’inizio non mi era chiarissimo il trattamento delle immagini. Ho sempre basato tutto sull’educazione che mi è stata impartita da Annamaria e Giuseppe (i miei genitori), quindi vi confesso che l’utilizzo di cose di altri senza un grazie o una menzione mi ha sempre fatto uno strano effetto… Ma non sapevo: ho comprato il mio primo pc per scrivere la tesi di laurea e una volta, alla domanda di una ragazza che mi chiedeva la mail, ho esordito dicendo WWW. (sìsì, vù vù vù punto, avete capito bene).
Questo a dirvi che qualche bell’errore l’avrò compiuto anche io. Ma adesso le cose sono diverse. Adesso moltissime persone, ben più illuminate di me, ne parlano, moltissime altre creano e capiscono l’importanza del rispetto che si deve a una foto scattata o a un quadro dipinto con le proprie mani.
Se volete rendere giustizia a chi crea, se anche su di voi è passato il trattore di questo tempo così indifferente alle idee e alla fatica di chi produce arte, ricordatevi SEMPRE di citare le fonti. Fatelo sempre, ogni volta che un contenuto non vostro compare sui vostri social, siti e blog.
Se invece questa cosa non vi va – potrebbe anche darsi, perché negare certe insopprimibili e umane antipatie?! – allora cercate altre foto, altri diy, altri frasi, altre idee. Ma se non sono vostre, ancora una volta… citate la fonte.
E quando un articolo che avete letto vi stimola un bell’approfondimento, citatelo. Perché, anche se molti ancora lo ignorano, questo regala autorevolezza alla vostra analisi, vi rende persone capaci di ricerca e confronto… Cose di cui al momento abbiamo un bisogno piuttosto urgente.La generosità altrui non si può pretendere. Si tratta di qualcosa di impalpabile e di estremamente bello. Secondo me è tanto speciale perché inaspettata: qualunque calcolo la renderebbe un mero scambio merci e ormai è cosa certa che le operazioni in vitro sono improduttive e vincenti sul brevissimo, millimetrico termine.
La generosità altrui si può rispettare, dimostrando di essere menti allenate al cambiamento e al contatto. Ponti che si estendono oltre le necessità dell’attraversamento.
Vi abbraccio e mi scuso per la verbosità,
Camilla
Zelda was a writer
ps: per altre gestioni relative alla gestione del proprio blog (compresa quella di cui ho parlato oggi), vi ricordo che con Le Funky Mamas abbiamo prodotto un piedieffone assolutamente gratuito e scaricabile!
Sono senza parole.
Hai parlato della meraviglia e dell’essenza della condivisione così com’è e così come la intendo io.
Solo l’amore per le parole e il volerle buttare giù, rende davvero reale ciò che si può diffondere e felicemente distribuire anche agli altri.
Mi spiace solo non vivere dalle tue parti e non poter partecipare a tutto ciò che fai con lo splendore di chi vive l’arte in questo modo.
GRAZIE <3
Grazie Fra!
Sono davvero felice: speravo questo articolo non apparisse troppo supponente!
Un sorriso di sole, come quello che sta facendo capolino nel cielo di Milano <3
Ho letto il pidieffone, che dire … grazie, grazie e grazie!
Monica, che bello!
Grazie a te <3
Cara Zelda,
ti ho conosco da poco ma la tua esplosione creativa mi ha coinvolto subito (postavi mery poppins le volpi … ;))
Seguo molto anche i tuoi suggerimenti relativi a libri e blog di tue colleghe ..
Mi piace moltissimo questo tuo post e mi ritrovo nelle tue parole: “condividi quello che ami, non ti risparmiare” , “condivido anche quello che non conosco ma che mi schianta in pieno petto” .. che meraviglia! e grazie .. perche’ io da principiante e autodidatta lo faccio da un po’ ma oggi mi hai dato la vera carica per continuare ad essere me stessa e continuare a farlo perche’ mi fa felice e basta .
Alessandra .
Ti stritolo, cara Alessandra!
Grazie davvero per le tue parole!
Camilla
Ehi, grazie.
a te!!!
finalmente qualcuno ha messo tutto nero su bianco. non avevo dubbio che saresti stata tu ;-)
grazie Erika!
ti mando molti baci e festeggio per la tua bella e colorata nuova attività!
sottoscrivo tutto, sottolineando tante volte (con una penna colorata) “adoro spargere storie”
Un bacio, cara Silvia :)
Tutte le volte che passo di qua ti leggo annuendo con convinzione e stupore per quello che dici e per come lo dici (e sembro anche una pazza!)…. e siccome anche io amo regalare quello che mi è stato regalato… vado di corsa a condividere questa perla (che mi ero persa!!!!!!)
Sei straordinaria Camilla!
Grazie Rita!
Facciamogliela vedere noi a quelli che nascondono tutto nelle tasche: fuori i coriandoli, fuori le cose che ci accendono!
Mille baci e buona settimana <3
Condivido
E quanto è larga questa parola…
;)
<3
Una riflessione appassionata, appassionante e molto stimolante … condivido tutto in pieno!
Serena
Grazie Serena!
<3