Zanza un libro è un’iniziativa colorata che coinvolge gli amanti delle pagine scritte nella raccolta di libri per le sette biblioteche del Carcere di San Vittore e che ho deciso di sposare con estrema gioia per tutto quest’anno. Anche il BookeaterClub sta sostenendo questo progetto con presenza e determinazione, tanto che da dicembre ha raccolto, regalato e comprato tanti libri, dizionari e codici penali.
Con Paola e Cecilia, anime pulsanti di Zanza un libro, abbiamo deciso di ospitare qui una recensione al mese, direttamente dal carcere.
Un libro raccontato da un detenuto, che ci coinvolga e ci spinga a incrementare la già lunga lista dei nostri desideri di lettura.
Un libro che azzeri tutte le barriere e i sospetti e che ci unisca, nella passione più civile e galvanizzante che esista, quella per i libri.
Ecco, dunque, la recensione di Dardan, dedicata proprio a un libro di Giorgio Scerbanenco, l’autore più letto nel V raggio.Il mio nome è Dardan. Sono nato in Albania e attualmente detenuto a San Vittore dal 9 marzo 2015. Con questo mio scritto volevo evidenziare che in carcere non capitano solamente cattive esperienze, ma ci sono spicchi di sole, arcobaleni che non ti aspetti e che non avresti mai pensato di trovare in un luogo come questo.
Nel momento in cui ho varcato la soglia di San Vittore, il primo impatto è stato di grigiore, ma poi ho notato che all’interno c’erano una serie di attività, di corsi che mi sarebbe piaciuto frequentare, addirittura, da uomo libero, ma fuori, è risaputo, il tempo è tiranno! Non si trova mai il momento di dedicarsi alle cose che vorresti fare davvero. Ci si perde dietro alle cavolate come: telefonini, computer, Facebook etc… mentre tutto il resto passa in secondo piano. La prima domandina che ho stilato diceva: “mi voglio iscrivere a tutti i corsi”. Mi sono iscritto al corso Un’ora di luce, durante il quale ho scoperto un mondo parallelo che non conoscevo, come la letteratura. Abbiamo letto la parte di un libro dal titolo Fahrenheit 451, nel quale anch’io avevo la mia parte. Mentre leggevo a voce alta, davanti a tutti, ho visto cadere un muro! Lo stesso che mi impediva di vedere al di là del mio stesso naso. Allora mi è venuto di pensare che niente è impossibile, a patto che si abbia la volontà di perseguirlo.Poi, fortunatamente, il 1 maggio sono stato chiamato a lavorare come bibliotecario del 5° raggio. Qui ho scoperto perché ci sono persone erudite e altre che sanno meno. Le persone che leggevano tanti libri erano quelle di maggior sapienza!
Quindi mi sono detto: perché non leggere?
C’era un libro, il più richiesto. L’ho preso in mano e ho cominciato a leggerlo. Il titolo era La mia ragazza di Magdalena scritto da Giorgio Scerbanenco. Ho iniziato a leggerlo, poi… l’ho abbandonato. Però ogni giorno pensavo alla storia che si raccontava in quel libro e mi domandavo: “… e poi come va a finire? Coreal Martino riuscirà a liberarsi di Carter? La storia con Lidia si trasformerà in vero amore o sarò stato solo un mezzo per raggiungere il suo scopo: la rapina!”.
Tutte queste domande mi tormentavano finché ho deciso di riprenderlo in mano e continuare la lettura. Ho fatto bene!
È una bellissima storia d’amore, condita d’azione, di suspense, di sofferenza e tanti ricordi. Questo conferma che anche le persone che si dipingono come malvagie, in fondo, così cattive non sono mai. Sanno essere tenere, innamorate e positive.
(…)
Questo è stato il primo libro che mi ha aperto un nuovo mondo. Da allora non ho più smesso di leggere. Mi sento così fiero di me quando parlo con le persone e dico loro: “ho letto questo libro… ho letto questa cosa in questo libro” per significare che leggendo si imparano cose, cose che altrimenti non saremmo in grado di apprendere.
La lettura arricchisce e rende liberi.
Come per la letteratura così è stato per la pittura, per la musica (opera lirica, arpa, pianoforte, chitarra e tanto altro), tutte cose belle. Ho apprezzato l’arte! Queste cose, se non fossi stato detenuto, probabilmente non le avrei mai frequentate e non ne avrei mai gustato il sapore e capito il valore.
Dardan, Carcere di San Vittore, Milano
#Zanzaunlibro
(ph. source: Fahrenheit 451 – Ray Bradbury – La mia ragazza di Magdalena – Giorgio Scerbanenco)
Se questo articolo vi è piaciuto, se Zanza un libro vi sembra un progetto meritevole del vostro sostegno, vi ricordo dell’appuntamento dell’11 marzo al cinema Mexico di Milano.
Io ci sarò :)