Gli ultimi grandi cambiamenti della mia amata Milano mi hanno fatto pensare a quanto le città siano magici schedari di emozioni e di passaggi.
Certe strade hanno il suono delle risate fatte con amici che mi porto nel cuore, la piazza vicino a casa mia mi ricorda una notte di neve fitta: io e il ragazzo riccioluto per cui mi ero presa una cotta eravamo usciti dal cinema e la città era immersa nel bianco.
Non potrò mai dimenticare la lunga camminata fatta in una Milano sospesa, fermandoci proprio lì, proprio in quella piazza vuota, coperta da un insolito e silenzioso cielo rosa.
Ci sono angoli in cui sono stata tradita – fingo di non ricordarmeli ma sono tutti lì, con le lacrime che ne sono nate – e zone che mi ricordano la mia famiglia di emigrati dal Sud Italia, le stesse in cui nuove storie di speranza e di migrazione hanno trovato un indirizzo e uno zerbino.
Il profumo di pane della via di mia nonna, il bar da cui si sentivano partire colpi di biliardo sparati a salve, i locali in cui sorseggiavo cocktail fingendomi adulta, la porta centrale del Duomo – luogo di raccolta degli appuntamenti della mia vita da adolescente, luogo che puntualmente non ci faceva mai incontrare.
Tutti questi posti, così come molti altri, sono geolocalizzati nel mio cuore.
Una volta sono uscita dalla metropolitana, era novembre e, senza che potessi prevederlo, mi sono trovata avviluppata in una coltre di nebbia fitta e profumata. Mai visto niente di simile, mai sentita tanto strana e invisibile!
Un’altra volta mi sono persa e ho dovuto chiedere a un concittadino qualunque la via di casa…La geografia mentale della mia città è un lento lavoro di fino. Credo che capiti a tutti, credo che esista per ognuno di noi una mappatura instancabile e continua, densa di fatti estesi e di piccolissime sfumature.
Non conta quanto sia grande o bella la città a cui siamo legati, non conta neanche che ci abbia partorito. Importa, invece, chi ci ha accompagnato, quali imprese vi abbiamo ipotizzato, quale occasione ha reso una via o un panorama – composto anche solo di tetti e comignoli – un fatto indimenticabile.
Chi eravamo in quella via, a quell’ora, a quel particolare numero civico? Cosa mangiavamo mentre aspettavamo la sostitutiva? Chi ci faceva battere il cuore in prossimità della latteria?
La memoria dei propri passi è qualcosa di davvero magico: ogni tanto bisognerebbe fermarsi e camminare lunghe vie del ricordo. Tornerebbero a galla baci rubati e capricci insanabili, il profumo dell’astuccio delle elementari, il fischiettio del custode, la camminata sostenuta di qualcuno di caro che si appresta a suonare al nostro campanello, la pioggia torrenziale che ci ha colto impreparati proprio mentre tornavamo da scuola.
Sabato sera ero ospite dello Spazio Sky.
Avevo occhi per tutto, scattavo foto (le foto che vedete) e cercavo di ricostruire il mio prima. Sorridevo al ricordo della fiera di Sinigaglia, di quando il sabato pomeriggio con la mia inseparabile amica era una maratona di circa mille chilometri, passati avanti e indietro a cercare perlopiù ragazzi e collanine.
Il nuovo assetto della nuova Milano mi piace, la sua Darsena così aperta e pronta ad accogliere milanesi, turisti e tramonti mozzafiato è a dir poco entusiasmante, le lunghe file di biciclette gialle abbelliscono finalmente vie di fuga altrimenti grigie e gli eventi di Spazio Sky – tra sport, musica, cinema e fotografia – sono la riprova di quanto tutti possano contribuire a rendere migliore un posto, perché la bellezza porta con sé bellezza e ogni buon circolo virtuoso che si rispetti ha solo bisogno di qualcuno che inizi a crederci.
Le cose belle sono tali se le percorri con chi ami e così, sabato sera, mentre attendevo che il cinema all’aperto presentasse il primo film della stagione estiva (i prossimi? Sabato 16 luglio – Il Nome del Figlio; sabato 23 luglio – Una Folle Passione; sabato 30 luglio – I Delitti del BarLume; sabato 6 agosto – Tutto Può Cambiare; sabato 13 agosto – La Buca; sabato 20 agosto – Firenze e Gli Uffizi 3D; sabato 27 agosto – Big Eyes), ho sentito una stretta al cuore per certe geografie che, anche volendo, non puoi più cambiare e, così, ho immediatamente pensato al mio papà. A quanto sarebbe stato bello passeggiare silenziosamente, sostando lungo uno degli argini della Darsena, per raccontarsi a che punto del cammino eravamo arrivati.
Mi sono chiesta come saremmo stati, io e mio padre, e quanti passi ci sarebbero voluti per tornare a perderci in un abbraccio dei nostri. Pochissimi, forse neanche uno.
Il film è iniziato e i riflessi della luna sull’acqua hanno sciolto la nostalgia in un sentimento dolce che non saprei descrivere, qualcosa di molto simile a una tenerezza densa e lontana.
Quando è calata la notte sul film e le cuffie ci hanno permesso di essere immersi nelle sue atmosfere distopiche (guardavamo nientemeno che Insurgent), mi sono ripromessa di ritornare allo Spazio Sky il prossimo 6 agosto, per gustare il mio film culto del periodo: Tutto può cambiare (ve lo ricordate? Ne parlavo qui).
E ora ditemi: siete pronti a vedermi ripetere le frasi del film a memoria, mentre ballo con le cuffie in testa?!
Mi rendo conto solo ora di avere scritto tantissimo, vi chiedo scusa! La verità è che sono felice di potervi raccontare a mio modo tutto quello che contribuisce ad accrescere la bellezza e la curiosità di questi giorni!
Spero con il cuore che lo sarete anche voi.
Buona serata,
Camilla
#spazioSky
Questo post è il risultato di una collaborazione con Sky di cui vado molto fiera.
Grazie, come sempre, per il sostegno che dimostrate al mio lavoro.
Che bellissimo post. Lunghissimamente bello!
GRAZIE SILVIA <3
Invece, al contrario della tua famiglia, la mia nonna, milanese, dal Nord arrivò in Puglia per amore e per sfuggire alla guerra. Come sono strani i giri della vita.
Stranissimi, più belli di un qualunque film o libro!
Un abbraccio <3
Tanti ricordi affini, la stessa infanzia sbocciata in adolescenza attraverso i panorami milanesi…..la Fiera di Senigallia il sabato in Darsena. …ahhhhh….:))
Racconti lievi e potenti allo stesso tempo, i tuoi.
Grazie! Sono contenta che tu ti sia ritrovata nei miei panorami <3!!!
Non passavo dal tuo blog da un po’..perché ti seguo su altri canali, ma ho fatto male!! :) Camilla sei fantastica, ho letto due pezzi e mi hai colpito al cuore, metti in moto altri pensieri che impediscono di ritornare ai soliti percorsi mentali da cui alle volte non riesci a discostarti.
Proprio ieri sono tornata da una vacanza noiosa in Liguria. Esco da Garibaldi e quasi senza accorgermene avevo un sorriso enorme che diventava sempre piú grande. E ho pensato che forse qui inizio a sentirmi a casa, come non mi succedeva da anni, dopo tanto tempo in giro…speriamo!
Grazie