Domenica scorsa, grazie a SEAT Italia, ho avuto la grande fortuna di partecipare a TEDxMilano.
Quando vengo chiamata per raccontare un evento con i miei strumenti, libera di giocare e di condividere, sento di essere davvero molto fortunata, di fare un lavoro che amo alla follia e di essere in contatto con chi, come SEAT Italia, decide di affidarsi a me senza indugio.
Quindi grazie al mio amato cliente/mecenate (anche per essermi venuto a prendere a casa con la nuova #SEATArona) e grazie a voi, che mi leggete e seguite con entusiasmo: un’altra parte fondamentale di questo gioco sono occhi come i vostri, sensibili e appassionati.
Se ho deciso di scrivere questo post su TEDxMilano è per collezionare alcune delle testimonianze di domenica, tutte ispirate al tema dell’OLTREMISURA. A dirvela tutta non era previsto, ma le trovo così ispiranti che non voglio si disperdano nel mare magnum dei social.
Non trovate sia incredibile che la vicinanza di questo tema al titolo del mio libro di prossima uscita? Io ho pensato fosse un segno inequivocabile di una necessità, quella di definire nuovi parametri, nuove misurazioni, nuovi confini per il nostro futuro.
Il mondo di oggi ha bisogno del coraggio dei lungimiranti, di gente che si assuma il rischio di non essere capita o di essere presa addirittura per folle. Gente che proceda sicura di quello che dice (e felicemente coinvolta dalla complessità della vita), certa che solo parlando una lingua diversa si possa procedere, evolvere, incontrare nuovi modi di espressione e, perché no, di felicità.
Ecco, dunque, alcuni degli interventi della giornata.
Avrei voluto registrarli tutti, ma la difficolta di ascoltare, prendere appunti, scattare foto, sovrascriverle e pubblicarle “in diretta” mi ha spinto ad accettare il fatto che qualcosa mi sarebbe scappato.
Alla fine della giornata di talk, ho pensato che fosse davvero arrivato il momento di sfondare la barriera che ci vuole soli e incerti. Ci sono mille modi per cambiare quello che non ci piace, che ci sta stretto. Molti, davvero molti più di quanto si creda, sono a due passi dalle nostre domande, insieme a persone che come noi li stanno interrogando.
Se dovessi individuare una parola forte, che accomuni tutti gli interventi, questa è “insieme”.
Perché è quando troviamo qualcuno che come noi è alla ricerca che il viaggio inizia davvero.
Vi lascio qui la lista dei talk e i loro speaker, sicura che TEDxMilano pubblicherà presto i loro video. Cercateli attraverso i link che vi lascio, sono certa che troverete tantissimi stimoli a uscire dalla vostra personale misura.
- Stefano LaffiRicercatore sociale A cosa servono i giovani?
- Eric EzechieliImprenditore rigenerativo B Corp: Oltre il Profit, Misura ciò che conta.
- Elena DakScrittrice e guida antropologaFarsi Nomade
- Luca Malaspina e Pedro GonçalvesEducatori e capoeristi Oltre il Movimento
- Michele MaioOncologo Cancro: sradicarlo da dentro
- Pietro PensaIngegnere Il metodo Esino
- Grammenos MastrojeniDiplomatico, docente, scrittore Un clima giusto per migrare
Consiglio la lettura del suo libro “EFFETTO SERRA EFFETTO GUERRA” (Chiarelettere) - Roberto DillonProfessore di game design Il (Video)gioco: una cosa seria?
- Andrea BariselliPsicologo e Neuroscienziato Nature: Istruzioni per l’uso
- Giovanna BelloniArtista di teatro danza L’oro delle cicatrici
- Barbara CaputoRicercatrice in web robotica Ma per i robot, l’essenziale è invisibile agli occhi?
- Mario CucinellaArchitetto Il futuro sostenibile viene dal passato
- Benedetta ArgentieriGiornalista e regista Donne in guerra
Con Benedetta Argentieri, giornalista e regista di base a New York, abbiamo fatto quattro chiacchiere sul finire della giornata.
La sala del Teatro Dal Verme (gremita di persone che erano rimaste fino all’ultimo) si stava svuotando lentamente e noi indugiavamo su due poltrone delle prime file parlando di donne, del genocidio degli yazidi e della necessità, sempre più incalzante, di dire la propria, di esporsi senza indugio, di costruire nel proprio piccolo un circolo virtuoso di azioni e impegno.
Innanzitutto vorrei invitarvi a tenere d’occhio il suo I am The Revolution, il talk per TEDxMilano era incentrato proprio sul lavoro e sugli incontri fatti durante la creazione di questo docufilm. Da quello che ho letto sulla sua pagina facebook, verrà presentato il 15 novembre a New York e spero che entro breve possa essere fruibile anche in Italia.
I am The Revolution, film sulle donne fatto dalle donne, illustra l’incontro della giornalista con tre donne rivoluzionarie, andate oltre la ristretta misura in cui erano imprigionate.
Yanar Mohammed in Iraq, Rojda Felat in Siria e Selay Ghaffar in Afghanistan lottano ogni giorno a costo della loro stessa vita per ridare aria e luce a una condizione, quella femminile, pesantemente mutilata.
Anche in questi tre casi, diversi ma accomunati dalla lotta, conta il concetto di “insieme” (un insieme fatto di donne e di uomini). E poi, come ci ha spiegato la regista, conta l’istruzione, l’unico modo tangibile per costruire le basi per la propria libertà.
Negli ultimi minuti della giornata, quelli condivisi mentre la sala si svuotava, Benedetta mi ha suggerito un interessante punto di vista: la resistenza di queste donne ha da raccontare moltissimo a quelle occidentali. Siamo a tutti gli effetti più libere di loro, ma qualche insidioso effetto di un clima sempre più oscurantista inizia a rimettere in discussione diritti inalienabili.
La situazione, mi dice la mia intervistata, cambierà solo quando la parità di genere passerà dalla parità economica. Stessi diritti e stessa possibilità di gestire la propria indipendenza per uomini e donne. Sembra un fatto incredibilmente ovvio e spaventa che ancora oggi, anche nella nostra società, sia il più inattuabile.
Grazie, TEDxMilano e grazie SEAT Italia! Ci vediamo l’anno prossimo!
Camilla
Zelda was a writer
Che reportage incredibile! Deve essere stato impegnativo farlo in diretta, è davvero ammirevole e ispirante ?