13 Aprile 2011

Tutto mi sarà perdonato…

Camilla - Zelda was a writer

Daily thoughts

Buongiorno, cari Amici!
Stamattina mi sono alzata con una grandissima nostalgia per la mia Isola.
È davvero molto strano sentirsi prolungamento di un posto che non ti ha partorito e vi confesserò che ci ho messo una discreta parte di vita per capirlo, ma da qualche anno mi è chiaro: io sono figlia delle isole. Di tutte le isole del mondo. In particolar modo di Lampedusa.
Quando una decina di anni fa ci siamo conosciute, non ho più potuto fare a meno di lei. Di parlarne, di cercarla, di ascoltarla. Ci sono arrivata con tutte le mie barriere da cittadina anemica ma, dopo che le stelle si sono appoggiate sulle mie spalle, mentre lo scirocco mi accarezzava i capelli, tutto ha lasciato posto ad un inselvaggimento beato e leggiadro.

Le isole sono posti magici, in mezzo alle correnti e al continuo mutare dei cieli. Vivono il passaggio di tantissimi elementi e per questo sono luoghi aspri, imbizzarriti dal sole, dalla salsedine, dal vento. È una strana sensazione, quella che ti fa vivere in un lembo di terra esposta a tutto. Non esistono pareti che ti contengano, quinte serliane disposte a nasconderti o a rivelarti. Sei sul palco. Non ci saranno mai colpi di teatro che non derivino dalla tua perizia, dal tuo vivere la vita nell’esatto momento in cui la stai vivendo.
Quando sei un’isola diventi approdo di viaggi mitici, di avanscoperte rocambolesche e, un istante dopo, rappresenti un luogo da lasciare, una tappa utile al ristoro, una piattaforma per cercare nuova terra, maggiore estensione. Non dev’essere facile essere il sogno di chi vive balenando in burrasca, non dev’essere semplice sapere di essere punto di passaggio.
Per quanto mi riguarda non mi sono mai sentita tanto libera come in questi luoghi così piccoli e misteriosi. Esposti alla pacatezza di un tramonto e alla furia di una tempesta in un lasso di tempo prossimo alla schizofrenia.
Le isole… Piccole ma forti, forti ma delicate. Rocciose e tenere, colorate e monocrome. Semplicemente barocche.

In questi giorni di viaggi della speranza e di sciabordio continuo, disperato e apolide, il mio cuore è lì, a Lampedusa.
E con tutta la gente che sogna.

Ho scritto un racconto tempo fa, proprio su questa Isola.
Un racconto a cui sono molto legata, la prima cosa che abbia avuto voglia di far leggere ad altri. Si tratta di uno scritto imperfetto e mancante, ma ho sempre deciso di lasciarlo così, per ricordarmi di chi sono stata e per iniziare il cammino dei miei lemmi da un punto che fosse tangibile.
Stamattina, nel pieno della mia nostalgia, ho deciso di pubblicarlo quanto prima.
Spero ne sarete felici.

Buon mercoledì!
xoxo

4 pensieri su “Tutto mi sarà perdonato…

  1. Justine

    questo verde acqua che ribattezzo ora azzurro zelda che è un pò come il prezzemolo in questi giorni. E vado via, lontano, coi sognatori sull’isola aspettando di leggere il racconto

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