17 Aprile 2013

Guest-post: Ebbene sì, amo l’America: Palm Springs

Camilla - Zelda was a writer

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Buon mercoledì Amici belli!
Oggi è tempo di una nuova tappa del viaggio in America della nostra Cinzia Ferri (su facebook qui).
Una tappa che ci porta dritti dritti nel deserto californiano, in quel di Palm Springs!

Un consiglio: indossate capi comodi e leggeri… farà molto caldo ;)
xoxo

Ripartiamo da Flagstaff con un misto di malinconia e di entusiasmo, un po’ di tristezza nel lasciare un posto che ci ha conquistati così tanto e che abbiamo potuto godere così poco e tanta voglia di vedere cosa ci aspetta alla fine della strada, quali meraviglie ci riserva la tappa successiva. Del resto, in questo genere di viaggi, si ha poco tempo per vedere le cose e bisogna imparare a lasciarsi alle spalle ogni meta senza troppi rimpianti per aprirsi a quella successiva, cosa un po’ difficile per me perché tendo ad affezionarmi ai posti e poi vorrei vedere proprio tutto tutto tutto. Dura la vita del viaggiatore itinerante, eh? Comunque, torniamo al viaggio.

Come dicevo, ci rimettiamo in macchina e il viaggio è nuovamente un lunghissimo, eterno, infinito percorso fatto di strade dritte, nulla, stazioni di servizio, nulla, strade dritte, stazioni di servizio, accompagnati da un panorama che diventa sempre più desertico man mano che ci si avvicina alla nostra destinazione: Palm Springs, California.amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsamo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsIl passaggio da Flagstaff alla California, per quanto graduale (ci vogliono otto ore), è un vero e proprio shock. Dall’atmosfera frizzantina e montana di Flagstaff finiamo nel traffico delle strade a sei corsie e nel caldo più caldo che io abbia mai sperimentato: all’arrivo a Palm Springs, il termometro della macchina segna 116 gradi Farenheit (circa 45 gradi) e si ha perennemente la sensazione di avere un phon puntato contro.

amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsPalm Springs è un posto strano, come spesso capita negli Stati Uniti, una città costruita nel nulla, nel mezzo di un deserto, dove però i giardini sono verdissimi ed è impossibile vivere senza aria condizionata. Non oso immaginare i consumi di acqua ed energia elettrica e mi chiedo perché insediarsi in un posto così e farlo addirittura prosperare, in maniera del tutto artificiale. Sono strani questi americani e io sono un’europea un po’ all’antica, quindi in certi casi evito di tentare di capirli.

Ho scelto Palm Springs perché, oltre ad essere convenientemente posizionata sulla cartina, mi incuriosiva vedere questo luogo di villeggiatura anni ’50, meta delle più grandi star di Hollywood e ora, pare, tornata ai fasti di un tempo dopo un lungo periodo di oblio. Non avevo idea di cosa aspettarmi e quello che trovo è una cittadina fatta unicamente di ville circondate da giardini rigogliosissimi, curati in maniera impeccabile da stuoli di giardinieri messicani (gli unici in giro nel pomeriggio torrido, oltre a noi, ovviamente). Il caldo annienta, ma sembra che al di là dei muri di cinta si viva un gran bene, grazie alle piscine, all’aria condizionata e alla servitù. Insomma, sicuramente c’è una Wisteria Lane, lì da qualche parte. amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsL’attrazione maggiore della città, quella che tutti ci dicono di non perdere, è una gigantesca statua di Marylin Monroe nella posa classica di “Quando la moglie è in vacanza”, posizionata nel parcheggio di un centro commerciale. Non dico altro. La cosa più interessante, invece, è l’architettura modernista risalente agli anni ’50: se solo il caldo non piegasse le gambe e annientasse i pensieri, ci sarebbero moltissimi edifici e ville private da vedere e fotografare, veri capolavori di design. amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsGiuro di essermi procurata una cartina e aver provato a fare il tour suggerito dall’ufficio del turismo, ma dopo mezz’ora in giro sotto il sole, l’unica cosa che mi interessava era un getto di aria condizionata e una bibita ghiacciata. Facciamo la prossima volta, dai.amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springs

Ace Hotel and Swim Club Palm Springs segna la pausa lussuosa della nostra vacanza. Dopo notti in motel in cui non ci si poteva stupire troppo nel trovare un cadavere nella vasca da bagno, ci concediamo una pausa in un paradiso, l’Ace Hotel & Swim Club. amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsPer chi non ne abbia sentito parlare, si tratta di una sorta di terra promessa per hipster danarosi, il posto dove vedere e farsi vedere, scattare foto da mettere su Instagram e bere PBR (che pare sia la birra più di tendenza che ci sia, sappiatelo). Dimenticando la moda e la gente super cool, il posto è favoloso: si tratta di un vecchio motel ristrutturato e arredato in stile vintage. amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsamo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsamo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsLa cura dei particolari è maniacale, ogni piccola cosa sembra casuale ma è frutto di scelte studiate. All’apertura della porta troviamo la radio accesa e sintonizzata su una stazione di indie rock e nell’angolo c’è un giradischi: io sono conquistata. Per il resto, ci sono due grandi piscine con sottofondo di musica lounge e alla sera si gioca a Trivial Pursuit con l’intrattenimento di una favolosa drag queen. amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsamo l'america - il viaggio di cinzia: palm springsPeccato poterci rimanere solamente una notte, è un posto che vale davvero il viaggio (e il prosciugamento della carta di credito). Ah, nel caso vogliate andare da quelle parti, evitate il fine settimana come la peste, potreste essere catapultati sul set di Spring Breakers e non ve lo consiglio. E che sia chiaro: io ho trovato un’offerta su booking, non pensiate che possa aver pagato le cifre indicate sul sito!amo l'america - il viaggio di cinzia: palm springs

13 pensieri su “Guest-post: Ebbene sì, amo l’America: Palm Springs

  1. Cinzia

    Oltre a esserti eternamente grata per avermi ospitato qui, non potrò mai ringraziarti abbastanza per aver fatto durare mesi questo viaggio nella mia memoria. Grazie. Partiamo?

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  2. Sonia

    Splendido!!! è un piacere viaggiare con te, Cinzia! L’america per me, ora come ora, rimane un sogno.. mi faccio bastare queste immagini per avventurarmi con la mente in un continente così variegato ;)

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  3. Vero

    Anche iooo voglio viaggiare con Cinzia!
    Inutile dire che mi sono affezionata e lei e alle sue foto, empatia tra bloggers.

    Un bascione a voi due

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