Ultima tappa del nostro viaggio americano con Cinzia Ferri! Lacrimuccia che scende e tanti motivi per dire grazie alla sua autrice: per l’impegno, la presenza e l’entusiasmo. Poi per le riflessioni che ci ha regalato, per lo sguardo innamorato ma pur sempre vigile, critico, curioso. E anche per averci portato per mano in luoghi magnifici, con la sensazione di scoprirli insieme, mano nella mano con il sorriso dell’impresa leggendaria.
Questo post – sono sicura che Cinzia sarà d’accordo – dedica un piccolissimo pensiero ai bambini di Oklahoma City.
Che sia una fantastica giornata!
xoxo
Da Palm Springs saliamo in macchina per l’ultimo trasferimento della nostra meravigliosa vacanza americana, destinazione San Diego, dove torniamo dopo sei anni, per salutare alcuni amici conosciuti durante un periodo di lavoro e di studio lì.
San Diego è identica a come l’abbiamo lasciata: rilassata, solare e amichevole. San Diego è la California come la immagina tutto il mondo, surfisti, ragazzi che sembrano usciti dalla pubblicità di Abercrombie & Fitch e la spiaggia come parte integrante della vita quotidiana. Il clima è meraviglioso, praticamente una continua estate, più o meno calda, e la qualità della vita è notevole. La gente, almeno quella che ho incontrato io, è più sorridente che altrove: del resto, chi non lo sarebbe in un posto dove splende il sole, si sta sulla spiaggia e si mangia ottimo cibo messicano?Ci fermiamo a San Diego per due giorni e ripercorriamo alcuni dei posti che avevamo amato all’epoca della nostra permanenza lì. Facciamo una passeggiata sulla spiaggia di Coronado, una penisola situata davanti alla città e collegata a essa dal Coronado Bridge; di sera facciamo due passi nell’atmosfera kitsch e turistica di Old Town, la perfetta ricostruzione della “vecchia” città di San Diego della metà dell’Ottocento; andiamo a Downtown, dove abbiamo studiato e lavorato, e ritroviamo sempre la stessa quantità di homeless per le strade (pare vivano tutti qui, sarà il clima favorevole!); dedichiamo mezza giornata allo shopping all’outlet di San Ysidro, a due passi dalla frontiera con il Messico; ci vediamo un concerto dei Black Keys comprando i biglietti all’ultimo minuto; facciamo colazione con gli amici seduti con la faccia al sole ai tavolini di uno Starbucks qualsiasi e decidiamo di ritornare verso l’aeroporto di Los Angeles percorrendo tutta la costa, una delle zone più belle del mondo, fatta di spiagge bianche alternate a rocce frastagliate, palme e vegetazione verdissima, cielo blu, onde e mare immenso.
Sono felice di concludere il viaggio qui. È come una sorta di cerchio che si chiude.
Sei anni fa sono partita da San Diego con un senso di incompiutezza, con la speranza di potermi trasferire lì, oggi ci torno con la certezza di non poterlo fare ed è come se fossi venuta a dire addio, con serenità, a un sogno. Parto con un misto di tristezza e di serenità, chiudo la scatola della California nel mio cuore, la conservo per poterci sbirciare quando ne ho bisogno, ma con la consapevolezza che la mia vita ha preso un’altra strada. E rifletto su un viaggio meraviglioso, che mi ha fatto conoscere mille atmosfere diverse di un paese che amo profondamente e che, sono sicura, avrà in serbo per me altre mille e centomila atmosfere, ancora tutte da scoprire.
Brigantine, Del Mar – La mattina della partenza chiediamo a un’amica di indicarci il posto dove mangiare il miglior fish taco di tutta San Diego (il fish taco è il CIBO di San Diego, andarci e non mangiarlo è come andare a Napoli e perdersi la pizza) e lei ci consiglia questo posto a Del Mar, una cittadina sul mare lungo la strada che ci porta a Los Angeles. Andiamo a colpo sicuro, senza porci domande, e ci ritroviamo in un locale elegantissimo in stile marinaro, tovaglie bianche e apparecchiatura stilosa. Noi, con l’unica maglietta pulita rimasta e le infradito impolverate. Noi, con i soldi contati in tasca, senza neppure il contante per pagare il parcheggiatore all’esterno (tant’è che insistiamo per parcheggiarcela noi la macchina, tra gli sguardi allibiti del personale in polo blu e pantaloni bianchi). Insomma, siamo arrivati come i classici turisti squattrinati e fuori posto, ma fa niente perché il fish taco era da sbattersi per terra. Il più buono mai mangiato: pesce freschissimo, tacos croccanti e un guacamole a parte commovente. Insomma, se avete un vestito elegante e volete mangiare un gran fish taco, andate al Brigantine. Vale la pena!
Las Americas Premium Outlets, San Ysidro – Si può andare in America e non fare almeno un po’ di shopping? No, dai. Mi sembrerebbe un tradimento verso lo spirito americano! E quindi, shopping sia. Ma a prezzi super contenuti, visto che il cambio è favorevole e i prezzi all’outlet sono davvero convenienti. Ancora adesso rimpiango le Converse a 30 dollari che non ho voluto comperare, perché mi sembrava di aver già speso troppo. Ahimè. Ma non andate via dall’outlet senza notare il muro costruito dal governo americano per impedire agli immigrati messicani di entrare negli USA, che corre per chilometri lungo il confine, perché è sempre bene non dimenticarsi del prezzo che tanti pagano per il presunto sogno americano e che l’America non è solo lustrini e paillettes!
Grazie a te, Camilla. Di cuore.
Cinzia
ma siamo sicuri sicuri che sia proprio l’ultima tappa?
Cinzia quando il prossimo viaggio? Mi ero ben abituata ai tuoi bei racconti ed alle calde immagini
grazie a Cinzia e grazie a te, per la voglia che mi avete messo di partire.
e un pensiero alla gente di Oklahoma. Prima di ogni altra cosa
Voglio vivere a San Diego!
Queste foto sono formidabili, ma Cinzia lo sa già.
E’ la terza volta che me le vengo a guardare e mi si inumidiscono gli occhi alla sola vista di quei luoghi.
Tanti anni fa ci son stata anche io con la mia mamma che mi infastidiva ogni cinque secondi per fare una foto qua, una foto su una giu…
Un bascione
San Diego deve esser stupenda.
Ottimo reportage!
Concordo: stupendo!
Tutto merito di Cinzia!
Che emozione, ci sono stata nel ’97 (io pischella!) , proprio negli stessi posti… Coronado, Downtown, Ocean Beach… alcuni li rivedo ora per la prima volta nelle vostre foto. Grazie, non ho molte foto di quel viaggio… C’era una strada vicino al mare con tutti negozi di dischi, roba vintage e tatuaggi, ma non mi ricordo come si chiama. Ci tornerei subito!