Buongiorno, miei cari!
Buon mercoledì a Tutti!
Oggi è qui per voi Cinzia Ferri, vi ricordate il suo sognante viaggio attraverso l’America (tutte le tappe qui)?
Bene, il viaggio continua, con un prezioso regalo: un’ultima tappa, tutta dedicata a New York!
Si può raccontare la Grande Mela attraverso un film pieno di tenerezza e fascino? Pare proprio di sì…
xoxo
Se mi avete seguito nel lungo viaggio fatto insieme in questi mesi qui su Zelda, saprete che ho una certa passione per gli Stati Uniti. Ehm, una certa passione piuttosto forte. Sia chiaro, però, che si tratta di una passione consapevole, so che l’America è un paese crudele e spietato, una società difficile, ma quello che amo è soprattutto la capacità di sognare e far sognare tipica degli Stati Uniti. Del resto, io sono una sognatrice, potevo non innamorarmi di un posto così? Beh, forse in realtà è solo che ho consumato TROPPE serie televisive durante gli anni della mia formazione. Comunque, come vi dicevo, si tratta di un amore consapevole. Maturo (Ehm, ve l’ho detto che sogno di risposarmi a Las Vegas?).
Comunque, esiste un posto in questo meraviglioso continente per il quale nutro un amore folle, assolutamente privo di qualsiasi consapevolezza. Un posto a cui perdono tutto, la folla, la puzza, la spietatezza, il cemento, tutto. E quel posto è New York. Banale, lo so. Ma come si fa a non amarla? Ho sognato e nutrito il mio amore per New York per anni, grazie a libri, serie televisive (ehm, conosco Friends tipo a memoria) e film. Per quel che riguarda le influenze cinematografiche, avrei voluto avere dei riferimenti un pochino più intellettuali, ma ormai avrete capito che ho delle basi piuttosto pop. Infatti, il mio film su New York non è Manhattan, ma C’è posta per te. Eh, lo so, ognuno ha i riferimenti che si merita. Ho letteralmente consumato il DVD, ne anticipo le battute, conosco alla perfezione ogni singola scena. Per me, per lungo tempo, quel film è stato New York.
Poi a New York ci sono stata davvero. E, quasi volendo pagare una sorta di debito al film che me l’ha anticipata con così tanta intensità, ho deciso di ripercorrerne le tappe fondamentali. Sì, sono andata in pellegrinaggio a New York sulle orme di Meg Ryan e Tom Hanks. Sì, l’ho fatto davvero. Pensate pure il peggio del peggio, di me. Io sono stata felice come una bambina. E non me ne vergogno neppure! Del resto, ha senso la vita senza il poter fare qualche assurdità?
Il primo posto dove sono andata è il Caffè Lalo, il luogo dove Meg Ryan e Tom Hanks, dopo un lunghissimo scambio di email, si danno appuntamento per il primo incontro, senza sapere di conoscersi già. Prima di entrare, lui scopre chi è lei ma non le rivela la sua identità, lasciandole credere che il suo amico virtuale le abbia dato buca. Meg e Tom parlano in un caffè quasi deserto, lui si siede al tavolo dietro di lei e tutt’intorno c’è pochissima gente. Nella realtà, si tratta di un posto molto piccolo e molto pieno di gente. I tavolini sono tutti attaccati e si fa quasi fatica a muoversi.
Quando sono andata io, la clientela era praticamente solo femminile, molto giovane, spesso accompagnata da mamme o nonne. Chissà quante di loro erano lì per via di Meg e Tom e quante per i favolosi dolci (in porzioni tipicamente americane) che vengono serviti con il tè? L’atmosfera è diversa da quella del film, ma le lucine fuori e il manifesto francese alle pareti non lasciano dubbi che si tratti proprio dello stesso posto.
Poi sono andata da Zabar’s, il supermercato dove Meg cerca in ogni modo di evitare Tom, nascondendosi tra gli scaffali e dov’è invece costretta ad accettare il suo aiuto perché senza soldi (a proposito, sapevate che la cassiera nel film è la Calliope di Grey’s Anatomy? Così, per dire). Zabar’s è esattamente come lo si vede nel film, un supermercato piccolo ma pienissimo di cose, dove si è costretti a fare lo slalom tra gli scaffali e dove si rischia di inciampare in barili di olive, forme di formaggio e barattoli di caviale.
I prezzi sono piuttosto elevati e penso si tratti del supermercato preferito dagli intellettuali del quartiere (del resto, siamo sempre nell’Upper West Side, quanto di più radical chic si possa immaginare), che non fanno una piega a pagare a peso d’oro mele lucidissime e fragole rosso fuoco. Ma i souvenir costano poco e io me ne sono tornata a casa con un due mug da un dollaro ciascuno, che custodisco come il più prezioso dei gioielli.
E infine, il luogo dove finisce il film. Il Riverside Park, dove Meg e Tom si danno appuntamento per conoscersi finalmente, anche se in realtà si conoscono già piuttosto bene. Ricordate? Lui le scrive: “C’è un’area in Riverside Park dove il sentiero fa una curva e c’è un giardino. Io e Brinkley ti aspetteremo lì” (ho già visto quel film cento volte e ancora mi emoziono, non ho speranza). Comunque, Riverside Park è bellissimo. Un Central Park più piccolo, con scoiattoli, aiuole e panchine, dove però, ad un certo punto prendi un sentiero, passi sotto una volta, sbuchi sull’Hudson e quasi ti sembra di stare al mare. Un posto dove puoi stare ore a guardare le persone che passeggiano e che fanno sport, cullato dal suono delle vele al vento. E dove puoi fare ciao al New Jersey!
Ma io adesso saluto voi, ché parlarne così tanto mi ha messo proprio voglia di andarmi a rivedere il film.
Cinzia
Mea culpa, non ho mai visto questo film.
Prometto di procurarmelo e vederlo quanto prima ;)
Ps. fare un tour di una città seguendo le scene di un film è una cosa che vorrei tanto fare anch’io. In particolare esplorare Parigi basandosi sul film “Il fantastico mondo di Amélie”.
Trattasi di film super romantico, ma taaaanto bello. E ti fa innamorare di NY, se non lo sei già, garantito!
Ho le lacrime..ti dico solo questo!…siamo affette delle stessa malattia!
io sogno un viaggio così ripercorrendo i luoghi dei film più amati ma non ho ancora trovato nessuno disposto a farlo con me.
Io amo i primi film di Merg Ryan ed il massimo per me sarebbe visitare NY andando nei posti di Harry ti presento Sally
Mio marito l’ha fatto abbastanza inconsapevolmente, gli dicevo andiamo mica di qua, andiamo mica di là? ;-)
Per quel che riguarda Harry ti presento Sally, sono stata nel famoso locale del finto orgasmo: c’è anche un tavolino che indica il luogo dove si è seduta Meg Ryan. Amo gli americani, non c’è storia! :-D
Baci
Cinzia
Se penso A Roma, la casa dove è stato girato vacanze romane con Audrey Hepburn è in stato di abbandono, in mano agli Americani sarebbe luogo di culto
Non vale! Anch’io l’estate scorsa mi sono perdutamente innamorata di NY e vedere queste foto mi fa impazzire di nostalgia! Bellissimo resoconto di un viaggio in una terra davvero multicolore, da sogni a occhi aperti, letteralmente da film!
Grazie mille!
Questo post è meraviglioso!
Cinzia sei fenomenale!
Un bacio a Cinzia e a Camilla :)
Baci a te, giassai!