Ama l’America, la nostra Cinzia (su facebook qui), e deve amare molto anche noi se, negli ultimi mesi, con assoluto rigore e gustoso amore per il racconto, ci ha regalato continue occasioni di conoscenza e sogno (puntate precedenti: Las Vegas – Monument Valley – Santa Fe)!
Siamo giunti alla penultima tappa del suo viaggio (ore 13.37, ho scoperto che ne mancano ancora due!): ci troviamo a Flagstaff, in Arizona!
Pronti a sentirvi i protagonisti di un serial tv dalle battute sagaci? Se la risposta è quella che immagino, siamo pronti per partire… viaaaaa! Dopo la sosta a Santa Fe, ci rimettiamo in viaggio per ritornare lentamente verso la California, tappa finale del nostro viaggio. Il percorso è lungo e prima di partire decidiamo di spezzare il tragitto in due, scegliendo il posto dove passare la notte unicamente perché si trova esattamente a metà strada.
Non facciamo altro che puntare il dito sulla cartina, più o meno a metà percorso, e la scelta cade su Flagstaff, Arizona, dove intendiamo solo dormire in motel per ripartire il giorno seguente. Il viaggio dal New Mexico corre lungo una linea retta, su superstrade poco trafficate e tutte uguali, spezzato solo dal panorama: è come vedere un film che scorre fuori dal finestrino, ci lasciamo alle spalle i colori messicani e le montagne che fanno da sfondo a Santa Fe, attraversiamo il deserto, accompagnati dai treni merci che corrono paralleli alla strada, fino ad arrivare in un paesaggio decisamente montano, con boschi rigogliosi pieni di abeti verdissimi e l’aria frizzantina.
Una volta in motel, cercando un posto dove cenare, leggo meraviglie di Flagstaff e quindi mi scatta la curiosità. Lasciamo perdere la necessità di riposarci e usciamo a vedere cosa ci aspetta: beh, sorpresa delle soprese, Flagstaff è uno dei posti che più ho amato in questa vacanza. Come spesso capita nei viaggi rendendoli speciali, ti innamori di un posto inaspettato, dove neppure pensavi di fermarti. Pregustare la bellezza della Monument Valley, leggere tutto il possibile su Santa Fe, immaginare il profumo di salino di San Diego, tutte queste cose ti fanno arrivare preparata alla bellezza che ti aspetta, ma vuoi mettere il divertimento di scoprire la meraviglia di un posto che neppure sapevi esistesse? È per questo che amo viaggiare, è per questo che viaggiare mi tiene viva.Flagstaff è una piccola cittadina ai piedi delle montagne ed è un piacevole mix tra le tipiche località della East Coast, fatte di caffè che servono solamente cibo biologico, negozietti vintage e case di legno, e la classica città di frontiera vista nei film western, dove ci si fermava alla locanda per riposarsi prima di proseguire il viaggio. A questo si aggiunge il fatto che è sede di una grande università e quindi è pienissima di giovani, di pub affollati e piccoli locali un po’ grunge dove si esibiscono gruppi tipo i Dinosaur Jr (ah, sono tornata indietro di vent’anni). Purtroppo non abbiamo molto tempo a disposizione, ma strappiamo una mattinata al programma di viaggio per goderci la serenità di questo posto, dal quale non vorremmo più ripartire.
P. J. Chilcottage: fortunatamente siamo stati a Flagstaff meno di un giorno, perché altrimenti avrei dilapidato le mie finanze. Questa piccola cittadina è disseminata di negozietti vintage, piccole boutique di handmade, profumerie bio, pasticcerie coloratissime e persino i negozi di souvenir hanno una marcia in più. Questo negozio, uno dei tanti che mi sono rimasti nel cuore, vende abbigliamento di ispirazione vintage, saponi fatti a mano, oggetti per la casa, biancheria colorata e mille oggettini di cui improvvisamente senti di non poter fare a meno.Mountain Oasis: città traboccante di vita, Flagstaff è ovviamente pienissima di ristoranti. Come nel caso dello shopping, nessuna grande catena, niente fast food (almeno non nel centro), ma unicamente ristorantini vegani, cibo etnico, birrifici con cucina e meltin’ pot gastronomico. Un paradiso, insomma (ma s’era già capito che ‘sto posto mi è piaciuto tanto, no?). Visto che in questo viaggio abbiamo praticamente sempre cenato in birrifici artigianali, decidiamo di cambiare e scegliamo il Mountain Oasis, che si autodefinisce “international restaurant”. Devo dire che questa dicitura mi lascia un po’ perplessa, così come il menù “giapponeafricaindiaitaliausamessicotuttoinsiemechefafigo”, ma l’atmosfera è talmente bella che non posso non entrare: mettete mattoni a vista, candele ai tavoli e lucine qua e là e mi conquisterete. Comunque, il ristorante è una bellissima sorpresa: cibo buonissimo, ingredienti super freschi e il solito servizio sorridente che si trova da quelle parti. È un po’ fuori mano ma andateci, ve lo consiglio!
Pelle d’oca. Non so cosa darei per essere a Flagstaff in questo momento. Dopo New Orleans credo sia la meraviglia più meraviglia che ho visto negli States ;)
Anch’io. Tornerei domani. L’ho amata tantissimo, incredibilmente, inaspettatamente, un colpo di fulmine meraviglioso.
che foto, che viaggio, grazie Cinzia, Grazie Camilla
Ma grazie a te!
Flagstaff sembra davvero una cittadina da telefilm, mi vedo quasi le ragazze Gilmore uscire saltellanti da uno di quei locali :).
Inutile dire che questo racconto di viaggio è accattivante, se non fosse cosi’ lontana al momento, ci farei una capatina solo per acquistare chili di sapone fatto a mano e per ammirare quei negozietti vintage che amo tanto. Le foto di Cinzia sono un sogno.
:)
Tu mi vuoi troppo bene, te l’ho già detto?
Comunque sono sicura che Flagstaff ti piacerebbe tantissimo. Andiamo lì, dopo Manchester? ;-)
vengo anche io! vengo anche io!
Quanti posti dobbiamo già vedere io e te, Camilla? Ho perso il conto…qui mi sa che si parte e non si torna piùùùù!