Ultimo kit della nostra avventura insieme!
WOR(L)DS – words / worlds – termina qui: domenica una festa e mercoledì l’ultimo pidieffe di raccolta delle vostre composizioni.
Ma andiamo con ordine: ecco l’ottavo PDF (il kit era questo)!
Mi scuso per il ritardo ma questi ultimi dieci giorni sono stati al cardiopalma! Tenterò di sfornare il nono entro la settimana, è un’impresa che rasenta l’impossibile (considerati i preparativi per la festa di domenica) ma ce la metterò tutta: voglio che Babbo Natale mi contatti per aiutarlo a sistemare la sua lista di regali da distribuire. Sempre stata ambiziosa, io.
Ho deciso di condividere una composizione di questa ottava raccolta: si tratta di quella di Alessia, di SUONARE AL 114.
Mentre morivo ricordavo parole.
Come stelle cadevano sui miei occhi
nel buio dell’avvenire.
Scivolava la pioggia nel vetro.
Volavano gabbiani d’autunno
a svegliare tra il grigio le foglie.
Se questo tempo deve essere pazienza
chiedo il permesso di sbagliare
solcando le schegge del mare.
SUONARE AL 114
Sebbene Alessia abbia ritenuto di essere uscita dall’argomento proposto (il suggerimento era quello di rivolgersi a uno scrittore ispirante), il lavoro sulle sue parole e la riflessione che veicola la sua composizione – “Un amico mi ha fatto notare come praticamente tutta la più bella poesia del Novecento (vedi Ungaretti con Fratelli o Montale con il suo Meriggiare Pallido e Assorto) affronta uno stato d’animo senza però parlare per nulla del banale cuore-amore. Te l’ho fatta breve, ma questa sua critica mi ha molto colpito ed ho cercato un po’ di staccarmi dal solito amorecuoreamore cercando di descrivere le sensazioni tramite immagini vissute nel momento in cui le sentivo queste sensazioni” – hanno davvero dell’incredibile perché hanno portato a una personalizzazione molto profonda della richiesta fatta.
Alessia mi spinge a regalarvi l’ultima idea che mi sono fatta dell’intera faccenda. Prendetela con le pinze: non si tratta di una lezione ma di uno spunto.
Cercate di rielaborare sempre, con il vostro personalissimo punto di vista, tutto quello che vi viene chiesto e proposto. Adesso è il momento di farlo: dopo anni e anni di compiti a casa (con righello e gomma per cancellare le sbavature), ora possiamo giocare con le lezioni imparate e decostruirle fino all’inverosimile. Conta anche la riga storta, adesso. Ha senso anche l’errore, le parole scritte oltre la pagina del vostro quadernone dei temi.
Attenzione, però: non si tratta di un invito alla confusione. Non sto parlando di sovvertire per il gusto di farlo, ma di creare. Creare significa anche non discostarsi mai dalla direzione impartita. Creare vuol dire plasmare, essere curiosi, intraprendere piccoli cammini di conoscenza e produzione, tornare sulla “retta via”, chiedersi ogni volta dove porti, non chiederselo affatto. Creare è un gioco, un significativo gesto del vostro essere nel mondo. Non deve veicolare significato, deve veicolare il vostro mondo.
Sappiate argomentare le scelte più o meno ardite e chiedetevi sempre il motivo dei passaggi che vi portano (o hanno portato altri) a certi risultati. Come spesso accade, è il cammino – e non la meta – a regalare enormi soddisfazioni e prese di coscienza!
Ecco, dunque, il decimo kit:
Che sia una magnifica giornata!
Vi stritolo virtualmente e spero di farlo dal vivo alla festa di domenica!
Camilla
Zelda was a writer
Camilla, ti leggo ogni giorno, e in questi progetti sulla scrittura mi sento un po’ un’intrusa, o meglio una spettatrice. Mi sarebbe tanto piaciuto misurarmi con le parole dopo tanto tempo, ma non ce l’ho fatta, il tempo è volato inesorabile, e come al solito sono arrivata in fondo senza produrre nulla. Però ti devo ringraziare, perché con le tue idee e i lavori che hai raccolto mi doni respiro, sogno, carattere e tanto altro.
GRAZIE!
I’ll be there ♥
Anche se andrò via un po’ prima della fine (per via del treno!!), spero di riuscire ad abbracciarti e abbracciare tutti!
Allora prendo i miei attrezzi e inizio a pensare cosa potrei creare.
Mi dispiace che per la festa non potrò esserci… ;(