La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!
Forrest Gump (1994)
Durante la mia esperienza nella Lindt Chocolate Factory (ve ne ho parlato qui) ho scoperto due cose davvero poetiche.
Innanzitutto, sembra che gli Africani guardino al cioccolato come a un ballerino armonioso e infaticabile. Si muove a tempo, il cioccolato, e forse perché – questa è la seconda cosa che ho scoperto – è un musicista poliedrico. Il suo snap varia a seconda della tipologia di cioccolato che si spezza. Provateci anche voi: avvicinate la tavoletta all’orecchio e tac! spezzatela.
I veri intenditori, da quel particolare suono, riescono a riconoscere la quantità di cacao impiegata, la compattezza e l’omogeneità della tavoletta. Non provateci con il gianduja: per gli esperti è un cioccolato muto.
Fuori i molari! Sono loro i nostri alleati per mordere il primo pezzo di cioccolato, un attimo prima di godere del suo lento sciogliersi nel palato.
I molari registrano il gusto e ce lo rendono preciso. Quindi, se volete un consiglio, non fidatevi mai e poi mai degli incisivi!
Altro consiglio: se conservate il cioccolato in frigorifero, ricordatevi di chiuderlo in un contenitore ermetico.
Perché? Perché il cioccolato è sensibilissimo.
Non solo assorbe gli stati d’animo dei suoi mangiatori seriali (siate, dunque, molto gentili con lui) ma anche gli aromi dei suoi compagni di refrigerazione.
In alcuni casi, potrebbe andarvi bene, se per esempio si trovasse di fianco, che so, del basilico… Ma ve la potete anche solo immaginare la devastante ipotesi di un cioccolato aromatizzato alla provola?!
Il signor Lindt, in realtà, ha condiviso la sua fortuna imprenditoriale con il pasticcere Sprüngli. Anzi, se ve la devo dire proprio tutta, fu quest’ultimo a ipotizzare i futuri fasti del loro progetto. Ma l’estro creativo del suo socio (fu proprio Lindt a inventare il concaggio del cioccolato, abbassandone così i livelli di acidità e aumentandone la scioglievolezza) lo spinse a eliminare il suo nome dalla dicitura dell’Azienda.
Non ebbe mai un dubbio in merito, Sprüngli, non gli venne da fare nemmeno un capriccio.
Questa storia mi esalta parecchio perché penso che pochissimi esseri umani, specie in questo periodo storico, sarebbero in grado di fare un passo indietro di questo spessore.
Può essere che Sprüngli fosse talmente sicuro del suo bagaglio di esperienze da non temere nulla. O, forse, ritenne che, per la qualità del suo progetto, l’Azienda meritasse un solo nome facile, dal suono più dolce. O magari pensava che un nome con la umlaut fosse difficile da pronunciare per il pubblico internazionale che si aspettava di raggiungere.
In ogni caso, io ho deciso di dare vita a un #teamSprüngli, per tutti quelli che credo che il fare sia infinitamente più soddisfacente del comparire.
E ora parliamo di un concorrente d’oltreoceano. Il magnate Milton Snavely Hershey rinunciò a imbarcarsi sul Titanic per problemi dell’ultimo minuto, legati alla sua industria di cioccolato.
Esempio lampante di quanto il cioccolato possa salvare la vita…
Lindt conta la stratosferica cifra annua di 50 assaggiatori interni e di 1800 assaggiatori esterni.
Immaginateveli a una cena tra sconosciuti, nel momento della classica domanda sul cosa si faccia nella vita. Immaginateveli – belli in modo assurdo – rispondere:
– Io assaggio cioccolato.
Se mi date l’ok, mi attivo tra le mie conoscenze per capire chi si debba chiamare per entrare a far parte, quantomeno, di quei 1800…
Che sia un fantastico fine settimana per tutti voi!
Camilla
Zelda was a writer
Questo post è il risultato di una collaborazione con Lindt di cui vado molto fiera. A tale proposito, avete scaricato l’illustrazione per veri amanti del cioccolato? La trovate qui, in alta risoluzione!
Grazie, come sempre, per il sostegno che dimostrate al mio lavoro.
(ph. sources: Forrest Gump – Guglielmo il Dentone –Titanic – Chocolat // Le foto in cui tento di fare la maître chocolatier sono di di Andrea Proietti)
In effetti mi piacerebbe sapere come dev’essere il curriculum del bravo assaggiatore.
Mi chiedo se esista qualcosa che possa anche solo minimamente competere con il cioccolato. <3
Che dipendenza! Questo post è stupendo, pensa che ho fatto l’esame di dottorato sul cioccolato! :)