C’è questo libro, di cui mi sono perdutamente innamorata nelle ultime ore, si chiama Lettere d’Amore ed è uscito recentemente per Corraini.
Parla di legami indissolubili che, di fronte alla difficoltà e alle distanze, continuano a fare quello che riesce loro meglio: credere nell’Amore.
Tra le sue pagine – raccolte sul dorso da un filo rosso e fieramente materiche, come solo una Fedrigoni con grammatura 120 gr sa essere – il ricordo al rallentatore di un amore grande, quello tra l’artista Giosetta Fioroni e lo scrittore Goffredo Parise. Sono passati 30 anni dalla morte dell’intellettuale veneto e questo libro così intimo, semplice e al contempo struggente è stato creato dalla sua compagna per ricordarlo nel modo più prossimo a una carezza.
Lettere D’Amore è uno scrigno. La finestra aperta su un sogno dolce e lontano.
Racchiude delicatamente la storia di due intellettuali del nostro tempo e poche, pochissime parole. Parole non meno incisive, capaci di formare una pubblicazione “haiku”, preziosa e indimenticabile, densa di tenerezza e di passione, cesellata dal tratto innamorato di una Giosetta protagonista e al contempo narratrice.
Sfogliare le sue pagine, entrare in un modo di colore (un colore rosa, sostiene Goffredo) e di materia, di descrizioni leggiadre e di lettere disperatamente innamorate, mi ha messo una voglia immensa di continuare a riempire questo quaderno virtuale di condivisioni, immagini e parole.
Mi ha fatto venire voglia di leggere ancora di più, di conoscere tutto quello che ancora ignoro, di avvicinarmi alle mie tele e ipotizzare di ingabbiarci tutto il mondo che mi porto sulle spalle. Mi ha fatto venir voglia di essere sconsideratamente appassionata, di collezionare nuovi ricordi e nuovi taccuini, da sporcare con tutte le novità che mi aspetto dai prossimi mesi e per cui sto tanto lavorando.
Quando chiudo un libro con questa sensazione, non ho dubbio alcuno: so di essere stata in compagnia di un piccolo tesoro.
Per questo oggi mi trovo qui a scrivervene, augurandovi la stessa semplicità e lo stesso amore.
Vi lascio in compagnia di un video (bellissimo) e di una serie di sollecitazioni visive che ho raccolto e attaccato a questo post, come fosse una bacheca di cose belle da ricordare, di lunghi e stretti corridoi verso nuove scoperte, di piccoli momenti di contemplazione e gioia.
- Giosetta Fioroni, Particolare della nascita di Venere, 1965, collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Milano, photo Giuseppe Schiavinotto – (da artribune.com)
- Giosetta e Goffredo – fotografia di Mario Schifano
- collage tratto da My Story (punto 6.)
- Giosetta Fioroni, Dog Love, Corraini
- Goffredo Parise alla macchina per scrivere
- Giosetta Fioroni, My Story, Corraini (attualmente non disponibile)
- Giosetta Fioroni
- Giosetta Fioroni, L’Amour, 1962, olio e smalti su tela (da clponline.it)
- Giosetta e Goffredo alla Galleria Tartaruga, 1969 – foto di Plinio De Martiis – (da clponline.it)
- L’altra ego, Marco Delogu (la mostra del 2012, per gli ottant’anni di Giosetta, è spiegata qui)
- Giosetta Fioroni con Gian Tomaso Liverani, Mario Schifano e Tano Festa alla Biennale di Venezia (foto di Ugo Mulas, presa qui)
- Goffredo Parise, Sillabari, Adelphi
- Goffredo Parise, Il Ragazzo Morto e le Comete, Adelphi
- Giosetta Fioroni, L’incubo, 1963, olio e smalti colorati su tela – (da clponline.it)
Che sia una buona settimana per tutti voi,
Camilla
Zelda was a writer