Il potere più grande dell’Amore è quello di essere al contempo un sentimento tra i più discussi e anelati dagli uomini ma anche lo stato di grazia più unico e irriproducibile per chiunque abbia la grande fortuna di provarlo.
L’Amore è un fatto assolutamente personale, dunque, una strana miscela di chimica e d’imperscrutabile che riesce a creare un miracolo sempre nuovo: unire due metà assolutamente imperfette e a incastrarle in modi fantasiosi, teneri, spassosi.
Ritengo che il fatto più rincuorante dell’intera faccenda risieda nel rendersi conto di come non esistano regole certe, di quanto siano ininfluenti i fisici da sballo, le menti da scienziati, le case da urlo o i vestiti all’ultima moda. In alcuni casi, non serve neanche che si sia in due o che l’altro sia per forza un umano. In altri, non ci vuole neanche tanto impegno: passa la Vita e ha un buon profumo e il resto lo decide il Destino.
L’Amore è quello che, in totale autonomia, decidiamo nutrirà la nostra esistenza, quello per cui siamo disposti a lottare, a credere, a investire. Di qualunque forma, provenienza o genere esso sia.
A questo proposito, vi consiglio un libretto affascinante e poetico, si chiama Toi et Moi, scritto e illustrato da Aurelia Alcaïs per Corraini. Il sito della sua autrice lo trovate qui.
L’ho comprato l’estate scorsa, da Al Forte da Pippi, e me ne sono letteralmente innamorata. Talmente tanto che io e lui potremmo comparire nell’elenco di amori che il libro passa in rassegna. Amori tutti diversi eppure essenziali. Legati alle fatalità dell’esistenza, spesso pratici, buffi, granitici.
Era da tempo immemore che ve ne volevo parlare e poi, come troppo spesso accade, il tempo è passato, vedendomi rimandare di continuo.
Questa pubblicazione, bella e intelligente, ha il valore aggiunto della semplicità.
Dice poco, il giusto, e poi mostra. Mostra la bellezza degli incastri impossibili, suggellati solo dalla volontà dell’esserci, del provare, del percorrere fianco a fianco alcune tangenziali della vita.
Toi et Moi ci regala tantissimi volti e altrettante storie, tutti declinati in tre lingue: l’italiano, il francese e l’inglese. A dimostrazione di quanto non esistano differenze sostanziali nel nostro bisogno eterno di completamento e di batticuore.
Ci parla della differenza come di un bellissimo regalo della vita, spingendoci a dare gli spazi giusti alla nostra libertà, al nostro bisogno di amare l’Amore come vogliamo. Senza che limiti o che faccia male a nessuno, senza che limiti o che ferisca noi stessi.
Quest’anno, più dei precedenti, continuo a scrivere con trasporto di quanto sia bello amare senza regole indotte. Di quanto, in fondo, il senso più profondo della nostra vita risieda nel condividere e nell’includere, nell’esprimersi e nell’ascoltare, nell’amare e nel tentare.
Continuo a pensare che il più grande spreco di questa esistenza sia quello che ci vede timorosi e pieni di sospetto verso quello che non conosciamo. Bendati e impauriti, lontano da tutto quello che forse avrebbe finalmente parlato le nostre parole, forse avrebbee sussurrato le melodie del nostro cuore.
Questo libro, con colore e ironia, ci dice proprio di non avere paura e di accettare la meravigliosa imperfezione dell’incastro, liberandoci finalmente dalla noiosa eventualità di essere uguali a tutti.
Io mi fido ciecamente di chi ama e pure dei signori Corraini (la cui foto svetta sul mio frigorifero) perché, allora, non decidere di lasciarsi andare alla Bellezza delle cose nuove, improvvise e senza limiti?
Che sia un buon pomeriggio per tutti voi!
Camilla
Zelda was a writer