Olek, nella seconda metà degli anni ’20, non arrivava ai tren’anni.
Abitava a Montpellier ma era nato in Polonia. Adorava scattare foto, aveva una macchina fotografica biottica, un occhio speciale e un gusto non comune per la composizione.
Frequentava Medicina, amava leggere Le Petit Parisien, vestirsi di tutto punto e andare al mare con gli amici. Compare nelle fotografie con un suoi spessi occhiali rotondi ma preferisce restare dietro l’obiettivo ed essere colui che coglie, imbalsama, ferma.
Ecco tutto quello che so del protagonista di un album di fotografie che ho trovato quest’estate in una bancarella di libri usati.
Cerco sempre memorie in posti simili, il mio occhio è sempre attento e scandaglia calligrafie arzigogolate e foto d’epoca ma, se devo essere onesta, molto spesso quello che cerco non è quello che porto via con me.
Questo fatto dipende dal doppio limite che mi sono imposta da qualche tempo: limite spaziale – fra poco, tra libri e carte, uscirò io di casa – e limite estetico – cerco solo quello che mi colpisce e presenta uno svolgimento, una storia, un punctum.
L’album di Olek, ancora prima che sapessi che era suo, mi ha folgorato semplicemente perché le foto sono straordinarie.
Solo in seguito mi sono accorta che conteneva parole scritte a mano e una serie di dettagli utili per ricostruire una storia appassionante.
Quest’estate ho deciso: avrei cercato Olek (avrei ricostruito la sua storia) anche grazie al vostro aiuto. So che a Montpellier c’è una comunità polacca molto nutrita. So che tra di voi c’è chi mi può aiutare a tradurre le sue parole.
Che ne dite?
Alcune informazioni tecniche sull’album:
– album: Fournitures pour Fotographie G. Aubès – 25, rue National, Montpellier
– 12 pagine fronte retro con 4 foto per facciata,
– 94 foto totali (esclusi i doppioni) + 2 spazi vuoti
– dimensioni foto: 5,8 cm x 8,3 cm
– alcune foto sono doppie, riposte l’una sull’altra nel medesimo spazio (una di qualità migliore dell’altra),
– sotto le foto, direttamente sull’album, talvolta viene indicato il soggetto della foto a matita.
—–> Nelle prossime settimane caricherò su questo album di facebook tutte le foto per rendere più facili le nostre interazioni. Sul blog, invece, vi racconterò tutte le tappe della nostra ricerca.
Iniziamo?
Un sorriso!
Camilla
Zelda was a writer
Fai benissimo!!! Olek evidentemente era fotografo provetto, a giudicare dalla qualità degli scatti, ma parliamo anche della cura con la quale ha riposto e conservato le foto sviluppate. E’ quest’ultimo aspetto che mi ha colpito tantissimo: non si può far finire su una bancarella una vita così, l’amore per un hobby (un lavoro?) che è poi un ampio panorama della vita di un uomo. Per fortuna esistono persone che investono denaro e anche tempo e amore per strappare all’oblio quello che è rimasto.
Non sai quanto ti apprezzo per questo, sinceramente.
Queste foto sono splendide, sicuramente il fatto che ci sia di mezzo la mia amata Montpellier mi rende un po’ di parte, ha avuto su di me un potere meraviglioso, di alzare e allargare lo sguardo.
Sono sicura che anche Olek ne fosse innamorato
Ma che meraviglia questa storia. La condivido, si sa mai che tra i miei contatti qualcuno sappia qualcosa in più. Pensa che bello se riuscissi a trovarlo davvero.