Venerdì scorso, con Justine, mi sono recata a Tempo di Libri, per un’incursione breve ma intensa tra gli stand e le proposte di questa nuova manifestazione milanese dedicata al mondo delle pagine scritte.
Inutile negare che la soglia di attenzione e critica sulla manifestazione fosse altissima. In questi mesi, la polemica Torino/Milano si è fatta aspra, caratterizzandosi agli occhi dei più come una lotta fra fazioni e non come un lavoro per creare interesse, far proliferare la cultura e accrescere occasioni di scambio e proposta.
È il caso di specificarlo: si tratta di una polemica nata perlopiù tra gli addetti al settore e non tra gli appassionati di libri che, sempre più sparuti ma mai vinti, in questi anni hanno sviluppato una consapevolezza non comune e chiedono solo spazi, manifestazioni oneste e proposte che lavorino – per dirla in modo prosaico – per “alzare l’asticella”.
Peccato che l’industria editoriale dimentichi molto spesso che la migliore occasione per far aumentare vendite e indotto sia un lavoro sul contenuto e non una lotta di parte…
Detto questo, la polemica non ha giovato a nessuno ma credo che la presenza di un antagonista o supposto tale abbia regalato una rinvigorente ventata di aria fresca al Salone del Libro di Torino che quest’anno sulla carta – e anche sul meraviglioso manifesto di Gipi – presenta un programma di tutto rispetto che non vedo l’ora di vivermi senza sconti.
Ma anche a Rho Fiera è successo un piccolo miracolo: la manifestazione organizzata a tempo di record è nata immediatamente come una fiera di tutto rispetto, già dal minuto uno.
Forse danneggiata dal ponte del 25 aprile, appesantita dall’assenza dei piccoli editori – che in manifestazioni simili sono portatori sani di novità per gli appassionati – e delle scuole che, con il loro vociare polifonico e la curiosità più travolgente, sono energia allo stato puro e speranza di fare qualcosa che rimanga, che stimoli consapevolezza e condivisione.
Forse troppo simile alla cugina (sorella? amica? nemica?) sabauda e ancora incerta sui passi da compiere per non essere un clone, per apportare differenza e complessità. Perché, sì, la domanda ce la siamo fatta tutti: che cosa ce ne facciamo di due manifestazioni identiche a distanza di un mese l’una dall’altra?
È troppo presto per dire qualsiasi cosa, il tempo sarà il migliore alleato delle due manifestazioni che si spera diventino due fiori all’occhiello del territorio italico e non due concorrenti sul terreno – già fragilissimo – della proposta di libri e cultura.
Io, comunque, sono decisamente ottimista! E proprio per festeggiare Tempo di Libri, ho creato una piccolissima selezione di libri immediatamente inseriti nell’ipertrofico carrello dei miei acquisti online. Spero vi divertano e vi ispirino!
W i libri!
Camilla
Zelda was a writer
NEL CARRELLO – TEMPO DI LIBRI
1. Se io Fossi un Libro di José J. & André Letria – Salani Editore —> ho parlato del libro in lingua originale qui.
2. Glenn Gould. Una Vita fuori Tempo di Sandrine Revel – Bao Publishing
3. Le Parole degli Altri di Michaël Uras – Editrice Nord (nella foto si intravede anche Anime e Acciughe di Achille Mauri – Bollati e Boringhieri – già sul mio comodino)
4. La Fine dei Vandalismi di Tom Drury – NN Editore (anche se ho messo in carrello pure lui)
5. Studio. Spazi Creativi d’Artista di Sally Coulthard – Logos edizioni
6. Semplicissimo. Il libro di cucina più facile del mondo di Jean-François Mallet – L’Ippocampo (sul’e-shop della casa editrice è esaurito, lo trovate qui)