Tempo fa ho deciso che avrei pubblicato tutte le collaborazioni che mi avevano entusiasmato e che, in qualche modo, avrebbero potuto offrirvi in un unico post spunti utili per nuove letture e per ricerche appassionanti.
Il recente Fondi di Caffè, realizzato per Segafredo Zanetti (sito – instagram – facebook – twitter) va di certo annoverato tra questi progetti del cuore e così oggi sono qui, per condividerlo nella sua interezza, sicura che un libro chiami a sé altri mille titoli, nuovi vissuti e una carica di energia buona e costruttiva.
Il progetto era semplice: associare a una pausa caffè la gioia di un libro da sfogliare. Il titolo prendeva spunto dalla magica interpretazione che taluni danno ai fondi di caffè.
Adoro perdermi nelle cose che non si vedono, negli alfabeti lontani anni luce dai miei. Quando mi è stato proposta la collaborazione, quindi, ho deciso di ipotizzare un legame tra caffè e libri perché li ritenevo entrambi capaci di lasciare un residuo di senso a cui attingere dopo ogni sessione, un fondo da interpretare a piacimento, una nuova lingua con cui capirsi – in tanti o pochissimi, poco importa – con il medesimo trasporto.
La prima pausa caffè ha presentato Frida, la graphic novel di Vanna Vinci per 24Ore Cultura dedicata alla vita di Frida Kahlo. Viva e pulsante, non smette di gravitarmi attorno anche mentre vi scrivo, desiderosa come pochi libri di essere sfogliata e contemplata.
Il caffè che accompagnava il libro era una miscela di arabica e robusta per moka: Allora Moka.
“Ho imparato tutto in un secondo”.
Inizia con questo “fondo di caffè” – una frase potente e densa di significato – la nostra pausa mensile condivisa: un attimo di contemplazione lontano da tutto, in compagnia di un buon caffè e tra le pagine di un libro prezioso. Si potrebbe forse desiderare di più? Sono categorica: credo proprio di no!
Il libro di gennaio è “Frida – Operetta amorale a fumetti” (24oreCultura), la graphic novel intensa e tellurica che Vanna Vinci ha dedicato a Frida Kahlo, una delle icone più volitive e rivoluzionarie del Novecento.
Preparatevi a una storia intrisa di passione e dolore, illuminata dalla creatività più libera e detonante e dal grandissimo coraggio di essere semplicemente se stessi, al di là di tutto quello che il nostro tempo e le sue regole vorrebbero imporci.
Vanna Vinci – madre putativa della Bambina Filosofica più “sulfurea e insolente” del web – ci presenta un lavoro pieno di bellezza e significato, capace di parlare a ognuno di noi, ispirandoci e spingendoci a non sprecare nemmeno un secondo della nostra esistenza.
Il secondo libro da gustare lentamente è stato “La Scrittrice abita qui” di Sandra Petrignani per Neri Pozza.
In poche parole? L’ho amato alla follia. L’incontro con Grazia Deledda, una delle scrittrici raccontate nel libro, è stato detonante e utile: con lei ho imparato che la nostra volontà di realizzazione e felicità è in grado di muovere montagne.
A portata di sorso, il cappuccino di #MioCaffè, capsule compatibili con il sistema Nescafé Dolcegusto.
“Devo osservare il tramonto del sole e come la luna illumina il monte: è il mio lavoro”.
Rispondeva così una Grazia Deledda poco più che ragazza a chi, incrociandola nelle sue perlustrazioni, le intimava di ritornare a casa. Era una giovane piena di sogni, allora, libera e volitiva, e nessuno avrebbe mai potuto immaginare quello che la vita le avrebbe regalato, quello che lei stessa avrebbe creato per sé con instancabile caparbietà.
Non poteva che essere questo il nostro fondo di caffè di febbraio, tratto a piene mani da “La Scrittrice abita qui” di Sandra Petrignani (BEAT – Neri Pozza) un libro bellissimo che vi permetterà di entrare nella vita e nelle dimore di alcune tra le più importanti scrittrici del Novecento.
Lo consiglio con tutto il trasporto possibile perché sospetto che vi spingerà a seguire le vostre inclinazioni – di qualunque tipo esse siano – infischiandovene di tutto ciò che sembra remare contro la loro realizzazione.
Tra le scrittrici raccontate dalla Petrignani, il mio pensiero continua ad andare proprio a Grazia Deledda. Sarà che è l’unica italiana del gruppo, sarà che la scuola ce l’ha sempre raccontata come una donna semplice e senza istruzione, dotata di un talento che in un certo senso la trascendeva. Il ritratto della Petrignani, invece, ci restituisce un essere consapevole e pronto, capace di procedere lungo il cammino della vita a testa alta, molto più forte dei pregiudizi e delle maldicenze.
Ed è questo che vi auguro: di seguirvi senza indugio!
Il terzo e ultimo fondo di caffè è stato dedicato a un mio grande amore: Raymond Carver. Abbiamo sfogliato “Voi non sapete cos’è l’amore“, una raccolta di saggi, poesie e racconti pubblicata da Minimum fax.
Immerso in un tripudio di giallo, un caffè intenso della linea Espresso per te – capsule compatibili (che da quel giorno, da vera ininfluencer quale sono, compro in quantità industriali).
“Voi non sapete cos’è l’amore” è una raccolta di saggi, poesie e racconti di Raymond Carver. Uscita nel 1984, all’indomani del successo di “Cattedrale” – altro libro che vi consiglio con tutta me stessa – è stata pubblicata in Italia da Minimum fax che, da quest’anno, l’ha inserita nella collana Classics.
Questo libro accompagna il caffè di oggi perché Carver rappresenta uno dei miei grandi amori letterari e così, proprio di fronte al terzo dei nostri appuntamenti condivisi, ho deciso di adagiarlo sul tavolo come fosse un regalo generoso, il dolce perfetto che rende una pausa da tutto indimenticabile.
“Voi non sapete cos’è l’amore” vi proietterà in un mondo di dettagli fotografici e parole semplici, capaci di portare con sé carichi di significato poetici e universali, capaci di interrogare la vita senza porre troppe domande, di raccontare i destini eroici di esseri senza nome, spesso ai margini, spesso silenziosi e persi.
La capacità di descrivere l’assenza, la sospensione, il dolore e il prendersi cura dei suoi personaggi con infinita umanità e comprensione hanno reso Raymond Carver un punto di riferimento imprescindibile per generazioni di lettori e scrittori. Capiterà anche a voi: lo amerete senza sconti, ne sono certa!
Spero che siano stati tre buoni consigli di lettura. Grazie per avermi dato modo di tornare a contemplare un lavoro di cui sono stata fiera.
Buon pomeriggio a tutti!
Camilla
Zelda was a writer