Ho conosciuto Giulia Cavaliere grazie a Cosebelle, dove cura una rubrica di musica chiamata Il Mangiadischi. Adoro la redazione di questo magazine online: è composta da ragazze volitive e motivate, determinate a comunicare bellezza ed energia.
Di Giulia mi piace l’eterna propensione al racconto. Questo sentimento pulsante permea ogni sua espressione, dal gioco fotografico di instagram (io sono una sua fan dichiarata) all’attività di scrittura e musica, passando per il ritratto di Milano – nostalgico e innamorato – che intesse sul web (qui).
L’A DAY WITH che passiamo con lei ci racconta di una Pavia dai colori saturi e dai contorni romantici.
Sono immensamente felice che sia qui e sono certa che lo sarete anche voi! Buon mercoledì!Qualche mese fa una persona che avevo conosciuto da poco mi ha chiesto cosa facessi nella mia giornata tipo, io sono rimasta un attimo ferma a pensare ma ho avuto molta difficoltà a rispondere e, in qualche modo, credo di non aver mai risposto per davvero. La verità è che non ho una giornata tipo, non l’ho mai avuta, neppure al liceo quando la mattina si andava a scuola e il pomeriggio bisognava studiare o quando lavoravo nove ore al giorno; ci sono cose che faccio quotidianamente, certo, piccole forme di routine che però, forse proprio in quanto tali, percepisco di poco conto e non riesco ad includere mai nella mia risposta sulla giornata tipo o su quello che ho fatto, chessò, nella giornata appena conclusa.
La mia vita da circa dieci anni e in proporzioni diverse, è divisa tra Pavia, dove vivo, studio e lavoro, e Milano, dove amo andare a passeggiare, al cinema, a teatro, a mostre e concerti e dove, nel tempo e sempre diversamente, si sono concentrati molti miei rapporti con gli altri, amori, amicizie, conoscenze. Tra Pavia e Milano ci sono circa trenta minuti di distanza con il passante ferroviario, ogni tanto provo a pensare a quanti treni andata-ritorno ho preso in questi dieci anni e non riesco a immaginarlo, credo sia un numero con tre zeri.
Sento, non so bene per quale motivo, che sarebbe troppo comodo raccontare di Milano: del tal concerto, della tal mostra, del tal giro nelle vie di Lambrate, della Bovisa e del centro e mi sembra quindi in qualche modo più giusto provare a raccontarvi la leggerezza pesantissima di una giornata qualsiasi, a Pavia.
La mattina fatico a svegliarmi presto, spesso la notte tardo, resto sveglia a studiare/leggere/ascoltare dischi arretrati di cui devo farmi un’idea per poi scrivere – anche quello, spesso, la notte -. Di solito appena alzata faccio colazione e leggo un po’, perlopiù romanzi.
Il mio quartier generale dalle 10 in poi è un vecchio scrittoio restaurato e molto ampio su cui c’è di tutto – riviste di musica, quotidiani, inserti, cd e persino medicine e rullini per quando esco a fotografare – : è qua che studio, scrivo articoli al pc, appunti su agenda e taccuini, bevo caffè, tisane e tè a ogni ora.
Sulla scrivania c’è, appesa al muro, un’immagine stampata di un mio scrittore italiano preferito, è una specie di santino lì con una frase / gioco di parole che ho mi sono inventata per ricordarmi che devo darmi una mossa e, anche se non sempre ne ho voglia, stare sui libri. Lui è un grande esempio di rigore e tenacia.Durante le pause dallo studio e dalla scrittura telefono, perdo – troppo – tempo al pc, leggo i giornali, solitamente tutto questo avviene con qualche disco che gira. Cosa ascolto? Naturalmente e ovviamente non saprei dirlo con precisione, dipende dalla giornata, dall’umore, dalla voglia.
Quando devo consultare volumi o so che a casa non riuscirò a concentrarmi, vado in biblioteca e spesso resto fino all’ora di chiusura. Pavia è una città universitaria quindi le biblioteche sono tantissime, la mia preferita è la Biblioteca Civica ‘Carlo Bonetta’: c’è sempre silenzio, ci vanno pochi universitari – che prediligono le biblioteche delle Facoltà – ed è popolata da personaggi sempre bizzarri e simpatici tra cui un signore in pensione che legge libri di Storia della città e alcuni senzatetto che si fermano lì al caldo a leggere romanzi. Quando vado, nelle pause, leggo riviste che si possono trovare in consultazione: vecchi numeri di Poesia, Alfabeta, Micromega.Se durante il weekend sono a Pavia e non a Milano, la tradizione del sabato si compone anzitutto di due cose
– lettura dei giornali (preferibilmente a letto dopo la colazione e ad libitum)
– pranzo con hamburger vegetariano al Sottovento, storico locale pavese dall’atmosfera calda, super prezzi, riviste a volontà, mostre fotografiche e gestori simpatici che ti passano Internazionale mentre in sottofondo risuona quasi sempre ottima musica, dai Belle and Sebastian ai 99 posse (ci tengo: non sono vegetariana, ma il loro hamburger è eccezionale).Pavia è poi bellissima per passeggiare, alzare la testa, fermarsi alle bancarelle di piazza Duomo del sabato mattina e, se la stagione lo consente, andare sulle spiagge bianche e non del Ticino a guardare le barche passare piano, a leggere un libro, ad ascoltare musica o con gli amici a mangiare qualcosa e chiacchierare. Io e la mia amica Trespi abbiamo coniato un modo di dire utile per quando, oberati dagli impegni e dagli affanni, si necessita uno stacco, noi diciamo “andiamo un attimino in un prato”, prato che molto spesso dà sul fiume.
La sera, a seconda della stagione, vado al multisala lontano dalla città o a qualche rassegna organizzata da un gruppo di universitari che cercando magnificamente di combattere la vergognosa chiusura delle sale di Pavia. La mia piccola mania serale sono i programmi di politica di cui sono abbastanza drogata e dai quali, ohimé, spesso fatico a staccarmi sebbene li guardi in streaming e mai nel rito del salotto. La sera, come dicevo, è anche il tempo della scrittura, dei dischi appena usciti da ascoltare e, quando sono a casa, di uno stupendo programma della notte di Radio3 che si chiama ‘Battiti‘, nel quale si passano pezzi quasi sempre incredibili, sconosciuti, sperimentali e si conoscono sempre suoni nuovi.Naturalmente ho lasciato fuori da questo piccolo racconto un’enorme quantità di particolari importanti, a partire dalle amicizie, dalle avventure umane del mio quotidiano, dalle nottate al Pub San Siro a parlare con gli amici, fino ai caffè velocissimi pieni di cose da dirsi o gli incontri letterari alla libreria Il Delfino, le passeggiate in corso Garibaldi e nella città vecchia, dove spesso, ancora oggi, mi trovo a scoprire vie mai percorse e a sbirciare dentro le case degli studenti al piano terra.
Giulia Cavaliere
Finalmente un pavese che non dice che Pavia è brutta e noiosa!
Ok, non sarà piena di vita e attività quanto Milano, ma ci si vive bene ;)
Ciao Giulia e grazie a Zelda!
Dopo il racconto di Giulia, io mi trasferirei! :))
Buona giornata! <3
Che bel post..vivo esattamente quei posti..o giù di li..anche se al contrario visto che vivo a Lambrate e frequento tantissimo Pavia, x via di tante amicizie che mi legano a quella città..
Con le vs. parole tutto il ns. quotidiano viene reso magico..
Grazie!!
Buona giornata ad entrambe..
xoxo
Ciao Alina, grazie!!!
Buona giornata a te <3
Grazie Alina! Alla fine siamo oneste, pure quei 30 minuti di passante sono importanti e belli ;)
buona giornata a te
giulia è una persona speciale, e non lo dico perché mi ha messo fra houellebecq e la egan.
concordo! e pensa che io non sono stata messa da nessuna parte ;)
Grazie Sergio… dovrei fare ordine tra i libri ma forse a questo punto meglio così dai… :)
Ciao Zelda, sei una ragazza così speciale anche se non ti conosco, ma credo di conoscerti un pò attraverso le tue parole!
Questi “A day with..” sono favolosi e mi riportano sempre ad uno stato di calma e felicità con me stessa. Vorrei riuscire a provarlo sempre e ti pongo un quesito: come si fa a non essere risucchiati da “logorio della vita moderna”???
Domanda difficile me ne rendo conto…la lancio lì, se non hai tempo non mi aspetto una risposta tranquilla e continuerò a leggerti per sentirmi felice e in pace con la vita frenetica che conduco mio malgrado!
Ciao Rosa!
Fai questa domanda a un persona affetta di ipercinesi galoppante!
Non so se io sia logorata dalla vita moderna, vista la frequentazione con il mondo dei sogni e quello di epoche ormai vetuste (:DDDD), ma logorata lo sono. Tutta. Senza possibilità di rinsavimento.
Io mi diverto con poco, gioco con i colori e tento di sorridere moltissimo. Non so se sia una ricetta furba, ma con me funziona!
Mille baci e grazie per il tuo commento <3
e che bello il suo pezzo su jannacci uscito sul primo amore.
io giulia l’ho conosciuta sul forum, anni e anni fa, di una band italiana che ancora ci accomuna. è stata diffidenza e poi fiducia: l’averla incontrata ai concerti mi ha fatto capire quanto avessimo in comune, ma anche no.
brava cami, brava giulia