Cara Zelda,
solo oggi trovo finalmente un po’ di calma per scriverti.
Mi devi scusare se da molto tempo non mi faccio sentire, le novità qui a Berlino non mancano mai e ultimamente hanno preso il sopravvento. In questo momento sono seduta al calduccio in un bar, tra un’ora ho un importante appuntamento, ordino un Milchkaffee e provo senza tediarti a raccontarti tutto dall’inizio.
Quando sono arrivata a Berlino, ormai quasi quattro anni fa, non immaginavo che mi sarebbe piaciuto così tanto vivere qui, ho avuto il coraggio di dire addio alla mia vecchia vita e partire senza prevedere di ritornare. Sapevo bene cosa avrei lasciato e ne sentivo fin da subito la mancanza, abbandonare le amiche e rinunciare alla vicinanza dei parenti cari, per percorrere da sola nuove strade in cui perdersi e sentirsi piccola piccola.
Quello che ho trovato in questa città è semplicemente una quotidianità adatta a me e alle mie esigenze, soprattutto di mamma. Non nascondo che è stato molto faticoso, tutto era sconosciuto, non avevo amici, la gente era diversa e la lingua incomprensibile.
Per tre anni mi sono occupata principalmente della mia famiglia, mattoncino dopo mattoncino ho riorganizzato ogni cosa, pensando prima di tutto alla felicità dei bambini, i quali erano anch’essi spaesati e come me si sentivano inizialmente soli. Il tempo indipendentemente dalla nostra volontà, felicità o tristezza, comunque passa e ci aiuta, ci dà chiarezza e forza, e quando mi sono fermata per guardarmi indietro ho visto che tutto era stato ben fatto, certo non perfetto, ma lo sappiamo bene che la perfezione non esiste. Ora i bambini sono cresciuti, sereni e ahimè mezzi tedeschi. Hanno i loro amici, i loro luoghi preferiti, i loro hobby e divertimenti.
Per tre anni mi sono occupata principalmente della mia famiglia, mattoncino dopo mattoncino ho riorganizzato ogni cosa, pensando prima di tutto alla felicità dei bambini, i quali erano anch’essi spaesati e come me si sentivano inizialmente soli. Il tempo indipendentemente dalla nostra volontà, felicità o tristezza, comunque passa e ci aiuta, ci dà chiarezza e forza, e quando mi sono fermata per guardarmi indietro ho visto che tutto era stato ben fatto, certo non perfetto, ma lo sappiamo bene che la perfezione non esiste. Ora i bambini sono cresciuti, sereni e ahimè mezzi tedeschi. Hanno i loro amici, i loro luoghi preferiti, i loro hobby e divertimenti.
Arrivata a questo punto, penso che sia giunto il momento di prendermi un po’ di tempo per pensare a me stessa, forse per i bambini sarà l’ennesimo cambiamento difficile inizialmente da digerire, ma sento che siamo tutti abbastanza forti per poter intraprendere una nuova, l’ennesima, avventura.
E così è successo che ho deciso di rimettermi al lavoro. Inventare e creare sono le cose che più mi piace fare e, incosciente, mi trovo nuovamente di fronte ad un altro via. Il primo marzo mi verranno consegnate le chiavi di quello che diventerà il mio nuovo Atelier, uno spazio tutto mio dove potermi dedicare alla mia passione.
E così è successo che ho deciso di rimettermi al lavoro. Inventare e creare sono le cose che più mi piace fare e, incosciente, mi trovo nuovamente di fronte ad un altro via. Il primo marzo mi verranno consegnate le chiavi di quello che diventerà il mio nuovo Atelier, uno spazio tutto mio dove potermi dedicare alla mia passione.
Ecco perché ultimamente non ho più avuto il tempo necessario per scriverti, le cose da fare e pensare per l’apertura sono tantissime e le giornate sono diventate delle vere e proprie corse contro il tempo, per incastrare tutto e occuparmi di fare la mamma e di realizzare un sogno.
Ti terrò informata cara Zelda su tutto, questo è il mio desiderio.
Sono felice ma nel contempo mi tremano un po’ le gambe. Il mio tedesco poi, è a dir poco maccheronico e mi spaventa cosa saprò dire alle mie prime clienti: “ Hallo, Ich bin Le Dernier CRI!!”.
È davvero incredibile la vita, non smette mai di sorprendermi. Solo cinque anni fa non avrei mai immaginato che un giorno avrei alzato la serranda di un negozietto in Kreuzberg, anche perché nemmeno lo sapevo io cos’era!!!
Sono buffa lo so…
È davvero incredibile la vita, non smette mai di sorprendermi. Solo cinque anni fa non avrei mai immaginato che un giorno avrei alzato la serranda di un negozietto in Kreuzberg, anche perché nemmeno lo sapevo io cos’era!!!
Sono buffa lo so…
Ora ti devo salutare ma mi farò viva presto!
Un saluto dal freddo nord… Sta nevicando !!
con affetto
awwww che bella storia! e poi kreuzeberg è così carino ! cheers!!
io vivo a Berlino da novembre e sicuramente andrò a trovare Le Dernier Cri e il suo negozietto a Kreuzberg! :)
Wow, io qui in bilico tra l’Italia e la Germania, che dopo 5 traslochi in 7 anni (eh già..) di energie non so nemmeno più dove prenderne, leggo questo post e penso..ma allora si può. Poi il diavoletto negativo mi dice eh ma è Berlino eh -adorata Berlino- mica Monaco… che confusione nella testa! Ma tanto felice per Le Dernier Cri e di aver letto questa lettera positiva! Vale
Sapevo di questa bella novità perché grazie a Zelda seguo Cristina, il suo mondo creativo e colorato mi piace tantissimo e ne approfitto per farle il
Mio Bon Courage di cuore
I progetti della Cri sono descritti con tanto entusiasmo che mettono di buon umore anche me e mi rendono piena di buoni propositi anche perchè è da settimane che mi ripeto di chiudere gli occhi e buttarmi in nuove avventure. :)
Un abbraccio a Cri e uno a te Camilla
In bocca al lupo!
Ho letto questo post con un martello nel cervello…Via, Via, Via, Via, Via…
E se Cristina ha preso baracche, figli e tutto il resto e ha potuto ri-cominciare…perchè non farlo ancora anche tutti noi che lo sognamo.
Forse bisogna far togliere i cubi di cemento dai piedi.
Complimenti.
In bocca al lupo! Prendersi del tempo per se stesse e decidere di esaudire un sogno richeide un sacco di coraggio! Brava! un abbraccio b
Che bel racconto! ti faccio un grande in bocca al lupo, per la tua nuova avventura! Chissà che belle sorprese e scoperte farai.