6 Settembre 2013

52 weeks projects: 36/52 – Scrivere

Camilla - Zelda was a writer

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52 weeks project - coverMi sono alzata prestissimo, questa mattina. Volevo ripassare due punti di una giornata davvero importante.
L’aria era compatta, silenziosa, frizzante. Mi sono persa per qualche istante a guardare la casa che da anni incombe sulla mia visuale, come fosse un panorama mozzafiato.

Il 52 weeks project di oggi – che registra qualche settimana di defezione… ma non è forse vero che il suo ultimo post, il ventottesimo, parlava della necessità di fermarsi? – descrive il bisogno montante di scrittura che mi ha letteralmente travolto in questo inizio di settembre (un mese che sembra avere una stretta parentela con il gioco del tetris). 36/52 weeks projectHo promesso a me stessa di anteporla a tutto e così, questa mattina, discuto con la socia e altre persone il progetto per cui ho lavorato quest’estate. Imperfetto e mancante, attende di essere raccontato, compreso e plasmato. Non è detto che si realizzi ma le premesse sono buone.
Percorro i primi centimetri di una strada lunghissima che non smette di galvanizzarmi, arredarmi i pensieri e le lunghe camminate verso gli incontri di lavoro, le faccende “da inizio anno” (che in genere prevedono il pagamento di un bollettino postale) e gli istanti precedenti a ogni incontro con Morfeo. 36/52 - 52 weeks projectPensatemi intensamente, dunque. E che questa trentaseiesima settimana ispiri la volontà ferma e coraggiosa di anteporre le ragioni di un sogno, di un progetto, di una speranza a quelle della necessità pratiche.
Questo non significa smettere di andare a lavorare o fare una pernacchia agli impegni del quotidiano ma scindere chirurgicamente ciò che conta da ciò che lo rende possibile, da ciò che è funzionale alla sua realizzazione.
Impegno non facile, concordo… Io, per esempio, sono in piena fase di tentativo.
36/52 - 52 weeks projectBacibellissimi e buon fine settimana!
Camilla
Zelda was a writer

6 pensieri su “52 weeks projects: 36/52 – Scrivere

  1. Il Mezzo Mondo di Uescivà

    Mamma mia, sono due notti che non dormo in preda a questi stessi tuoi bellissimi pensieri… che dire, tieni botta! E, per quel poco che può valere il mio pensiero, faccio come dici, ti penso intensamente, perché se ci riesci tu magari è un segno che ci può riuscire anche qualcun altro ad “anteporre le ragioni di un sogno, di un progetto, di una speranza a quelle della necessità pratiche”.

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