Ho intervistato Ermanno Olmi qualche anno fa, il nostro incontro telefonico mi è rimasto nel cuore.
Lo scrivo qui, non tanto per vantare la vicinanza con un nome importante della nostra cinematografia, ma per la gioia che mi provocò una cosa che mi disse, per puro piacere di confronto:
Signorina, a giudicare dalla voce, Lei deve essere molto giovane… Ecco, La invito a seguire con tenacia la sua strada di felicità.
Disse all’incirca queste parole e io – complice una forte somiglianza dei suoi tratti somatici con quelli del mio papà – ricordo che mi sciolsi in una sconfinata tenerezza. Me lo vedo, Ermanno Olmi, prossimo al letto dei suoi figli bambini, mentre legge loro I Quattro Libri di Lettura di Lev Tolstoj, e non devo impegnarmi neanche poi tanto per sentire la sua voce inconfondibile e quella cadenza bonaria che riconosciamo nelle persone importanti della nostra vita.
Troverete Ermanno Olmi nella prefazione di questo libro magico edito da Isbn edizioni, ma poi vi tufferete in un mondo misterioso, in una Natura impervia e minacciosa, tra stoici tentativi umani di sopravvivenza e comprensione.
Si tratta di un libro gioiello per l’infanzia, un almanacco di fiabe che si perdono nella notte dei tempi, di storie vere e di leggende ataviche. Cesellato dalla bellissime illustrazioni di Alice Beniero, entusiasmerà i vostri piccoli nelle notti di freddo polare, ma sarà anche di grande utilità e conforto per chiunque registri una traccia di maggiore età per lo meno nei suoi documenti.
Credo – lo dico sommessamente, come se ne conversassi con voi davanti a una cioccolata calda (con panna) – che questo libro emani tutto l’impegno di Tolstoj verso il mondo dell’infanzia e la sua tutela, che testimoni un’incredibile attitudine umanistica e un rispetto non comune per l’infanzia meno agiata, quella abituata a soprusi di vario tipo da parte di un Destino cieco e avverso.
Si respira un rispetto infinito per il mondo contadino, così abituato ai silenzi e all’osservazione, alla pazienza e alla fatica. Vi si registra il passaggio dei nembi e l’estensione dei cieli ghiacciati, nel pieno di una steppa per nulla conciliante, negli anfratti di foreste impervie e misteriose.
La semplicità che vi leggerete è la saggezza di chi vive la Natura, di chi si spinge contro gli elementi non distruggendoli, ma ricavando un suo posto nell’economia del tutto, facendolo fruttare con intelligenza, generosità e fatalismo.
Nell’almanacco troverete varie formule di affabulazione: la favola, il racconto (spesso “dal vero”), la leggenda (anche in versi), descrizioni e considerazioni.
Troverete una pulsione magica e vitale al bisogno di comunicare, la rassicurante certezza che tutto il mondo – al di là delle differenze più abissali – sia dedito al bisogno d’ingabbiare la realtà fenomenologica in un sistema di coordinate facilmente riconoscibili e, per questo, meno spaventose.
Ho deciso di condividere il nono pidieffe del nostro WOR(L)DS proprio in questo post (lo trovate qui).
Per ben dieci settimane, il mercoledì è stato il giorno delle nostre parole, oggi vorrei che fosse quello di persone grandi e generose che hanno regalato linfa e colore alla passione della scrittura.
Il decimo dovrebbe arrivare con la fine della settimana, intanto potete leggere tutte le raccolte qui.
Che sia un’ottima giornata per tutti voi. Io corro dalla commercialista, con una meravigliosa febbre sul labbro… Sì, lo so: solo grandi fortune, da queste parti.
Camilla
Zelda was a writer
(ph. credits: tutte le foto sono mie, eccetto le due di Tolstoj, trovate qui e qui)
Lo so, lo so, rischio di sembrare una di quelle lecchine.
Quelle che passano di qui, apprezzano, sbrodolano e poi ciao.
Ma ti giuro, ti giurissimo, che non lo sono. E se ti dico che i tuoi post mi illuminano la giornata ci devi credere, perchè non solo mi dai spunti ed idee di regali per nipoti di quasi 7 anni, ma perchè tu sei un minestrone di energia e poesia, nonostante la tua febbre sorda, del quale non posso fare a meno. Come una medicina, di quelle buone.
Ciao sciroppino mio ♥
ce l’avevo alle medie! ma le illustrazioni non c’erano… mi sa che me lo regalerò per Natale… oppure lo regalerò alla nipote seienne… al nipote undicenne invece regalerò “Wonder” di R.J.Palacio: lo conosci?
http://wonder.giunti.it/
(mi sa che ci faccio un post!)