Buongiorno a tutti!
Questa dev’essere senz’altro la settimana delle carezze, se dopo la bellissima coccola di ieri con Giulia di The Blooker, oggi incontriamo Valentina Stella, l’anima romantica di Bellezza Rara.
Ho conosciuto Valentina grazie a Le Funky Mamas, di cui è anche una contributor con il dono dell’affabulazione magica (per leggere le sue Storie Semplici, cliccate qui). Mi sono innamorata subito del suo modo di guardare la vita e le ho chiesto di comporre per noi un A DAY WITH (per un ripasso sugli altri contributi: qui) e di portarci per mano nella sua Torino.
Questo è il risultato di un giorno con lei, potete immaginarvi quanto sarebbe meraviglioso viverlo nella vita vera?
Camilla
Mi sveglio e guardo il cielo. Ho iniziato ad avere questa passione per il cielo più o meno dieci anni fa, nella casa in cui ho abitato poco prima di diventare mamma.
Vivevo in una mansarda che osservava i tetti e il tramonto di Torino, e dal letto vedevo il cielo, attraverso il velux. Mi addormentavo guardando il blu scuro, le stelle e a volte anche la luna, e non avevo sveglie, ma avevo l’azzurro che arrivava la mattina, e mi apriva gli occhi.
Oggi non vivo più in una mansarda ma la prima cosa che faccio appena mi alzo dal letto è aprire le imposte e guardare in alto.Il cielo su Torino è un cielo a metà fra la montagna e la pianura, un giorno può avere il profumo della primavera, e il giorno dopo il silenzio della neve. E quando è azzurro, è di un azzurro pieno, quasi compresso.
Ho sempre la sensazione che sia colpa o merito delle montagne, che a quel cielo fanno da corona.Da quando ho cambiato vita, le mie giornate ruotano attorno a casa mia. Qui ho il mio ufficio, e da qui mi muovo per fare tutto, quasi sempre a piedi.
Ho la fortuna di abitare in centro, e a Torino il centro è un piccolo paese.Adoro camminare. Io, che fino a cinque anni fa prendevo l’auto anche per andare in edicola, a cinquanta metri da casa, ora macino chilometri a piedi, quasi sempre ascoltando musica, ma anche senza, quando voglio che il mondo mi entri meglio nella testa.
Cammino per accompagnare Guia a scuola, cammino per fare la spesa, e cammino per rinfrescare i pensieri, quando il computer li riscalda troppo.Torino è incantevole come solo una città rinata riesce a essere, con la sua maestosità e la sua irrequietezza e la sua voglia di non fermarsi mai. Con questo sangue misto, stratificato come i tronchi delle querce, e ogni strato è un’ondata migratoria, e Torino, senza le persone che ci sono venute a vivere anno dopo anno, non sarebbe la magia speciale che è oggi. Magia a volte dura da capire, ma magia che frizza fra le mani.Porta Palazzo è il mercato dove compro frutta e verdura (soprattutto nell’angolo dedicato ai contadini), ed è il luogo dove il cuore di Torino pulsa vivo e vero da centinaia di anni. Qua vedi le facce piene di rughe degli anziani torinesi che ti raccontano di quando a Porta Pila arrivavano i meridionali, e qua vedi le facce accese di curiosità e allegria dei bambini italiani, figli di rumeni, marocchini, cinesi e peruviani.Il mio caffè preferito è al ritorno da Porta Palazzo, in via Porta Palatina, al caffè Emilio Ranzini. Forse una delle ultime vere piole rimaste a Torino: uova sode fin dal mattino, panini con le acciughe a pranzo e un ruché meraviglioso, in mezzo a tavoli di formica e anziani che disquisiscono di calcio in piemontese.
E poi, da quando non sono più in ufficio dieci ore al giorno, amo l’ora di pranzo. Adoro mangiare a casa, da sola, con un libro o con ClassicaRai (a patto che non ci sia il clavicembalo… è un problema mio: adoro la musica classica e odio il suono del clavicembalo), ma amo anche pranzare con le mie amiche, o con la mia mamma.
A casa non può mancare il tè: sono completamente dipendente, e ne ho di mille tipi. In questo momento il mio preferito è il Pu-Ehr in mattonella, che è una rarità che arriva dalla Cina, ma in generale adoro il momento della preparazione. Perché quando ti concentri, quando riempi il bollitore, prendi le foglie, e poi aspetti che finisca l’infusione, in quei momenti ci siamo solo io e lui, io e il tè, ed è un momento quasi di meditazione. Il fumo che esce dalla tazza, il sapore che, anche se di poco, è sempre diverso dalla volta prima. E la sensazione del calore dentro, quando cominci a berlo.Uno dei miei luoghi del cuore, in cui vado anche solo per dare un’occhiata, per poi fuggire con la voglia di comprare tutto, è la Libreria Luxemburg, in via Cesare Battisti 7. Il profumo di libri e legno, il rumore del parqué a liste grandi quando ci cammini sopra, tantissime riviste da tutto il mondo fanno di quel luogo un angolo di storia vera di Torino.Alle quattro finisce il tempo dedicato a me e al mio lavoro e inizia quello dedicato a mia figlia Guia: non te lo aspetti, ma quando hanno quattro anni sanno già perfettamente cosa vogliono fare, non fare, imparare, e mangiare.
Merende con le amiche, feste, parco, pittura e a volte anche cinema, noi due e i nostri amati pop corn.E poi alle 20 lei va a dormire, e io mi godo quella sottile fascia fra quel momento e il momento nel quale arriva Emiliano, mio marito. Una fascia magica fatta di spritz d’estate, ruché d’inverno e un libro.A volte guardo il cielo e penso che vorrei vivere sotto nuvole che corrono veloci, come a Parigi. O sotto un cielo che al tramonto si fa a fettine e rotola fra i grattacieli, come a New York.
E poi però mi dico che la bellezza va bevuta tutta, senza pensare a quello che non hai. E quella di Torino è una bellezza vera, piena, come uno di quei quadri davanti ai quali puoi passare mille volte, e mille volte coglierai un dettaglio che non avevi visto prima.Un po’ come la vita, che, se la osservi bene, regala ogni giorno una magia diversa.
Valentina Stella
Bellezza Rara (su instagram qui)
ph. credits: Le foto sono di proprietà di Valentina, suoi anche la magia che se ne trae e certi profumi rincuoranti, di cielo e mandarini.
Ecco, anche io guardo il cielo ogni mattina appena sveglia, come prima cosa. Anche io guardo Torino cambiare. Leggerti, Valentina Stella, mi ha emozionata molto… grazie!
Paola
Mi sento un po’ stalker a commentare due post così, di seguito, ma tant’è. Io sono una piemontese provincialotta, ma a Torino ci sto per studio e ogni volta è un soffio di magia. Leggere queste parole mi riempie il cuore, perché quando Torino ti entra dentro, ti fruga con caparbietà e non c’è nulla da fare, rimane lì nel suo angolino di cuore a pulsare lentamente. Zelda-Camilla, dovresti passare a trovarci :-)
Sono nipote di zii torinesi, figli di tantissimi pugliesi sparsi per il mondo.
Conosco molto bene Torino: era il mio approdo felice per ogni Natale di famiglia e tombolate.
Tornerò prestissimo, è troppo tempo che manco <3
Grazie Giulia, non sei affatto una stalker! Continua a commentare, mi rendi felice <3
Allora ti aspetto, carta, forbici e colla con me, così “zineamo” insieme in qualche cafè del centro! :-D
momenti di bellezza rara :)..che scivolano lenti, addosso, fino a sentirteli sulla pelle. Da assaporare.
Saluti a tutte e 2 da un cielo anche qui oggi straordinariamente blu :)
Commentare forse distrae un po’ dalla sua bellezza, dalle sue immagini poetiche. Io leggo, e spesso resto senza parole…:-)
Buona giornata!
grazie Vale, come sempre.
lei mi emoziona sempre, ma oggi è stato come averla accanto. Grazie Zelda…e grazie Valentina.
Grazie a tutte! <3 E concordo con Giulia: Zelda-Camilla, vieni a trovarci! :)
I cieli di Valentina sono unici
Erano quattordici anni che non tornavo a Torino.
Grazie per avermici riportata.
Che bel ritratto della “mia” Torino!
Come mi piacciono questi post che raccontano la vita delle persone :-))) grazie Camilla e grazie Valentina Stella. Ciao :-)