Buongiorno a tutti!
Sono reduce da una manciata di giorni davvero densi e soddisfacenti, culminati sabato nella presentazione di Talon, il libro di Julie Kagawa, nel pieno di una Bookcity brulicante di vita e di pagine scritte.
In questi giorni è successo di tutto. Gli abbracci si sono moltiplicati, la sensazione di essere a un buon punto del mio percorso è ai massimi storici, la valanga di preoccupazioni che ne consegue ha iniziato la sua lenta e inesorabile corsa, specie nelle ore notturne, quando stesa nel letto inizio – mio malgrado – a tracciare ascisse e ordinate e a posizionarmici dentro.
Una cosa positiva oggi, però, ve la voglio raccontare. Questa cosa positiva siete voi.
Fatemi andare con ordine.
Giovedì ho fatto la valigia e sono andata a Torino.
L’occasione era speciale: chiudeva MOOD for FOOD, il progetto che Marella ha realizzato con l’illustratrice Annalisa Beghelli per celebrare Expo 2015.
Se vi ricordate, ho partecipato all’inaugurazione del progetto a Milano e poi sono stata a Bologna. Il progetto è continuato e sono stata chiamata per festeggiarne la chiusura.
L’idea di Marella era quella di raccontare il cibo e la sostenibilità attraverso il suo linguaggio preferito, la moda. Ne sono nate delle t-shirt che illustravano la fortuna della nostra terra e la sapienza della tradizione, ne è nata una felpa che promette nuove fioriture, nuovi inizi. I materiali sono stati selezionati con cura, l’attenzione al dettaglio è davvero meticolosa.
La meraviglia di questo progetto – non smetterò mai di pensarlo – è aver messo al centro di tutto una personalità creatrice e solare come Annalisa Beghelli.
Mi piace pensare ad Annalisa come a una delle molte anime in perenne evoluzione che stanno cercando un posto nel mondo, mi piace sia stata scelta lei perché, per quanto mi riguarda, sostenibilità significa scegliere strade diverse, iniziare a ragionare in prospettiva, lavorare sulle forze vive, non sui nomi facili ma su traiettorie in un certo senso meno comode.
Annalisa è bravissima, Annalisa andava festeggiata. Un applauso per Marella per averla scelta!
Che cos’è esattamente la sostenibilità? Come si può attuare nella nostra vita?
Ecco cosa mi sono chiesta sulla strada verso casa, dopo qualche ora d’aria torinese. Ecco cosa ho pensato tra Torino Porta Nuova e Milano Centrale.
Sento spesso dire che non saremo noi, frazioni di miliardi di persone, a cambiare le cose. Sbagliato: è tutto nelle nostre mani! Non so cosa ne pensiate voi, ma a me questo fatto regala una forza inaudita! Se non temessi di strappare la mia meravigliosa felpa Jhonny, vi direi che mi sento come Hulk, a pochissimi secondi dalla sua trasformazione esplosiva e molto verde.
Una scelta del mio vissuto può influire in mille modi, una scelta del mio vissuto può influenzare non solo il mio presente, non solo il mio circondario.
Sono qui ma sono ovunque. Una mia scelta ha la stessa forza dei leggendari battiti d’ali di farfalla: sembra ininfluente ma può spostare montagne.
La sostenibilità ci ricorda che il mondo è un belvedere su un panorama mozzafiato.
Per ammirarlo, abbiamo preferito fare la strada più lunga e di sicuro più impervia. L’abbiamo fatto per annusare i profumi del bosco, per fermarci a comprare del formaggio lungo la salita, per salutare le persone che incontriamo lungo il sentiero… Ci avete mai fatto caso che sui sentieri di montagna ci si saluta con un trasporto davvero genuino?!
Ora che siamo in alto, davanti a una tale bellezza di colori e di vita, ci perdiamo nella contemplazione più estesa e nel profondo del nostro animo sappiamo che quella perfezione tanto più grande di noi un po’ ci appartiene, un po’ è figlia nostra.
Verso quella perfezione abbiamo delle responsabilità. Quella perfezione attende il nostro sguardo, è bella perché le diamo un senso speciale, è viva perché noi ci facciamo caso.
Sostenibilità vuol dire essere felici per i successi altrui perché, se il meccanismo da vizioso diventa virtuoso, l’energia fluirà meglio e la fortuna busserà alla nostra porta.
Magari non sarà fortuna sfacciata ma di certo saranno occasioni, nuovi modi di venire trattati a livello professionale, a livello umano. Uno schema diverso, più agile, più coinvolgente.
Sostenibilità vuol dire essere pieni padroni delle proprie scelte e sapere che conducono sempre a un risultato. Vuol dire ringraziare sentitamente, far passare un anziano prima di noi, guardare invece di vedere, essere nelle cose del tempo che ci avvolge, spendere dei minuti preziosi per dare un’indicazione stradale, per fermarsi a guardare un balcone fiorito.
Sostenibilità è abbassare la voce quando gli altri la alzano, ostinarsi a tenere in tasca una cartaccia in attesa dell’incontro con un cestino, è tentare di essere persone meritevoli anche se non c’è in palio un premio. Leggere, sperare, tentare, cercare di capire, alzare la mano, fare un passo avanti. Amare in senso pieno. Non smettere mai.
Vuol dire pensarsi più in là dell’adesso, lottare perché sia un più in là migliore di questo adesso.
E ora veniamo a noi.
Ci sono volute tante righe ma non vi ho mai perso di vista.
Sostenibilità siete voi che sbucate fuori nella vita vera, per sostenere i miei piccoli grandi tentativi di riuscita. Giovedì a Torino eravate davvero tanti, ci siete stati a Bologna, ci siete stati a Bookcity. Ci siete sempre. Mi scrivete per propormi aiuti reali, mi sostenete con lettere e cartoline, con pensieri sulla vita davvero speciali.
E io approfitto di questo articolo per ringraziarvi con tutta me stessa. Perché la bellezza di quello che tenti di realizzare diventa magia quando senti che la strada da percorrere è costellata di sorrisi. Sorrisi bellissimi. I vostri.
Buona settimana a tutti!
Camilla
Zelda was a writer
Questo post è il risultato di una collaborazione con Marella di cui vado molto fiera.
Grazie, come sempre, per il sostegno che dimostrate al mio lavoro.
wow… quante cose!!che giornate intense piene di emozioni.
quel dolcetto nel bicchiere doveva essere buonissimo e la tavola era splendida!!!!!
come sempre seai rendere le cose fantastiche …….che quasi sembra di esserci !!!!
un abbraccio veronica
Veronica, grazie! <3
Bellissime parole! Sono felice che tu ti sia trovata bene a Torino! Prometto che la prossima volta che vieni verrò a salutarti! Un bacione, Marta
Non vedo l’ora di conoscerti!
Mille baci :)
Hai presente quell’ultima foto, quella in bianco e nero?
Ecco.
Mi sono commossa a guardarla.
Non so perché.
Forse hai toccato qualche nervo scoperto?
Qualche corda scordata?
Ancora grazie, perché se non ci fossi, bisognerebbe chiedere a qualche Musa di inventarti.
Grazie a te per questo commento! Mi spingi a continuare a fare, a crederci!
Un bacio con schiocco!
Camilla