Intorno al 1840, poco dopo la sua morte, Edimburgo ha eretto un monumento di oltre 60 metri per sir Walter Scott.
Immaginatevi un pennacchio gotico disseminato di volti grotteschi e statue enigmatiche, forse annerito dallo smog, è vero, ma di certo intriso di fascino e anche un po’ italiano, visto che la grande statua dello scrittore scozzese è di marmo di Carrara.
Ben 287 scalini vi permettono di toccare il cielo e abbracciare un panorama mozzafiato, 287 scalini sono la prova tangibile del rapporto d’amore e cura che lega la città al mondo delle parole scritte.
Farei un gioco, se non fossi in procinto di raggiungere il festival dei miei sogni (evvivaaaaa!): farei una lista di 287 motivi per cui a Edimburgo bisognerebbe dire grazie per come tratta i suoi scrittori e sono certa che avremmo bisogno di nuovi scalini. La lista dei motivi per dire grazie qui è davvero infinita.Questa città è un meraviglioso libro da sfogliare, le sue vie sono capitoli avvincenti che raccontano di passaggi e delizie, i suoi muri sono copertine che fondono con maestria l’amore per il passato e l’ambizione per il futuro. Sono ore che non smetto di camminare per la fitta trama di vie che la intersecano e sempre – sempre, davvero non esagero – un motivo di stupore mi costringe a fermarmi e, occhi serrati e bocca semi aperta, ad esplodere in uno “Ma è STUPENDO!!!“.
Clelia, a ragione, ritiene che ne stia dicendo troppi ma basta guardarla per capire che i suoi “Ma è STUPENDO!!!” saranno di certo più misurati ma non meno sentiti!
La giornata di ieri dunque ci ha visto incontrare Mrs. Brace, curatrice dei Musei di Edimburgo.
Con lei ci siamo immerse nella visita del Writers’ Museum (facebook), il nostro primo Ma è STUPENDO!!! della giornata. Il Museo si trova in Lady Satir’s House, non lontano dall’imponente castello della città e riempie di storie, ricordi e lemmi impazziti le stanze di un prezioso palazzo del 1622.
Vi prego, segnatevelo: il Writers’ Museum va visitato. È gratuito e aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 17.
Al suo interno scoprirete che Robert Burns (detto Rabbie) era anche bellissimo e generoso come pochi (fu lui infatti che pagò la tomba di Fergusson, morto a soli ventiquattro anni nel più completo disinteresse dei più), che Walter Scott scriveva sotto mentite spoglie, perché nella vita istituzionale faceva l’avvocato, e che Stevenson, a Robert Louis Stevenson indossò un particolare anello fino alla morte, portava la scritta Tusitala (narratore di storie) e glielo avevano regalato gli abitanti di Samoa.
Conoscerete l’attività degli storici stampatori Ballantyne, vi muoverete per una ripida scala a chiocciola dai muri rosso fuoco, vi perderete a leggere tutte le citazioni del Makar’s Court, un monumento in continua espansione che ricorda gli scrittori famosi nel cortile di fronte al museo.
Se mai vi dovesse capitare di passarci, cercate Mrs. Brace e stringetele la mano: siete di fronte a una persona di grande gentilezza e conoscenza! Non esagero se dico che il nostro incontro è stato uno dei momenti più belli del viaggio.Altro consiglio che mi sento di passarvi sottobanco è The Old and New Town Tour, il percorso cultural-enogastronomico di EAT WALK (twitter – facebook).
Non fatevi spaventare dal costo dell’iniziativa: il percorso, di oltre tre ore, vi porterà a visitare i posti più belli della città e a provare i piatti tipici del territorio, in contesti che altrimenti, per inesperienza o impossibilità reale (siamo stati anche alla Scottish Malt Whisky Society che, a meno che non siate soci, non vi farà mai entrare) vi sarebbero preclusi.Prenotate la vostra visita e il gioco è fatto: vi dovete solo presentare all’Hotel Du Vin con le migliori tra le aspettative. Una guida illuminata e gentile – la nostra si chiamava Alan – vi condurrà per Edimburgo, illustrandovi posti di una bellezza non comune, regalandovi un’infinità di storie e facendovi incontrare gente vera, che lavora nei ristoranti in cui sosterete e che vi illustrerà i suoi piatti o il whisky che andrete a sorseggiare.
I gruppi arrivano a un massimo di otto persone, quindi non affollati ma utili per creare piacevolezza e companatico.Alan è stato un mentore eccezionale: mentre camminavamo, era un profluvio di indicazioni, di racconti e suggestioni. Ho pensato di congelare quel pomeriggio, di riporlo nel cassetto degli attimi felici. Il sole baciava la trama delle guglie cittadine, il vento liberava finalmente i capelli e nuvole meravigliose si stagliavano sul verde intenso e rassicurante dell’Arthurs Seat e noi eravamo tutte occhi e orecchie.
Abbiamo mangiato, parlato tantissimo e ci siamo sentite nel pieno di un flusso di energia illuminata e cosciente, un flusso che accoglie il turista e non lo abbandona mai, regalandogli la bellezza dei dettagli, dei sorrisi, dei colori.
Grazie di cuore, cara Edimburgo, mi sei entrata nel cuore e mai, te lo giuro, ti dimenticherò.
Prossima tappa? Wigtown!!!
Camilla
Zelda was a writer
#ontheroadtoWigtown #zeldagoestoScotland
Video e musica (MA AVETE SENTITO CHE PEZZO MERAVIGLIOSAMENTE ROMANTICO HA COMPOSTO CLELIA PER IL NOSTRO VIAGGIO?!): Clelia Bos, la Presidente.
Videocamera usata: Canon LEGRIA HF R18
Grazie a ADD per il caldo supporto!
Con Eat Walk abbiamo visitato: Hotel du Vin & Bistro, Demi John, Calistoga, Scottish Malt Whisky Society, Le Di Vin, Ghillie Dhu.
Edimburgo prima o poi la vedrò, me ne innamorerò e soffrirò a lasciarla.
Se doveste rifare questo viaggio, non è che posso infilarmi in un angolino della valigia? Non occupo molto spazio!
Edimburgo è una città meravigliosa :-)!!!
http://www.raccontidiviaggioenonsolo.com