24 Marzo 2014

Germana Gallo, la ragazza dei colori

Camilla - Zelda was a writer

Daily thoughts

Gira in testa
gira in vortice
ora il pensiero di te.
E resti intatta.
E non sbiadisci.
Nell’eternità.
Germana Gallo, Nell’eternità da Versi Scelti, 2011

Germana Gallo | Zelda was a writerLa ragazza dei colori conosceva molto bene le sfumature. Ci ha lasciato qualche ora fa, in un silenzio tragico che non sa trovare una sola risposta alle mille domande che abitano la mente. Ci ha lasciato con l’arrivo della primavera perché, se sei figlia del colore, sai che il suo risveglio ti regalerà tonalità pastello ma anche odiosi vortici chiaroscurali.
L’accostamento cromatico più ardito di questa ragazza dei colori unì un giorno, senza premeditazione alcuna, i suoi profondi occhi tristi a uno sorriso esteso e generoso. Il sorriso più bello che ricordi.

Allora pensavo che anime come la sua conversassero amabilmente con i fruscii del vento e con gli anfratti cavernosi di questa Terra gentile e spietata. Allora pensavo che la loro fosse una tristezza dotata di una coraggiosa allegria. Che il nostro tempo avesse bisogno di non credere a Cassandra ma che lottasse per tenerla con sé, con la stessa speranza con cui si guardano i germogli che salutano il tempo mite, con la certezza che loro, così fragili e croccanti, portino il peso del mondo, alleggerendo la fitta trama dei nostri crucci.

Era un’esplosione di fiori e di generose risate, la ragazza dei colori, e non c’era giorno in cui il suo poetico mondo sommerso non regalasse la gioia della scoperta a chi le si accostava. Erano gioie fugaci e intense, che ti facevano pensare che il suo corpo gracile e scattante fosse l’anticamera di un universo parallelo, pieno di pagine di libri, note veloci scritte a margine, pieno di parole cantate. Erano gioie leggiadre e piene di senso, poesie fotografate con tempi di esposizione lunghissimi: sfumate, parcellizzate, eterne.

La ragazza dei colori mi ha raggiunto con la sua bicicletta fiorata, regalandomi i suoi ricordi più vivi. L’ha fatto con un tale entusiasmo che alcune volte penso che i suoi ricordi siano capitati alla mia vita. Ricordo l’anta del frigorifero che chiuse quando pensò di essersi innamorata, i discorsi sussurrati con l’amatissima madre morente, ricordo persino i litigi con la donna delle pulizie che, riordinando, confondeva le pagine dei libri che dovevano restare aperte con quelle che meritavano ombra e silenzio.
Non avevamo un manuale d’istruzioni ma ci teneva in piedi la fede in un’energia caleidoscopica e propositiva. Mani che cercavano abbracci, occhi instancabili, alla ricerca del nuovo, in un turbinio di vita, paradossi e continui tentativi.Germana Gallo | Zelda was a writerLa ragazza dei colori era un pozzo di conoscenza, di curiosità, di bellezza speculativa e leggiadra.
Vedrai, mi diceva. Questo tempo passerà o lo faremo passare.
Con lei ho amato Gina Lagorio, le mura stellate di Cherasco, il sentimento di sentirsi un punto di congiunzione, di partenza, di approdo. Con lei ho ipotizzato una gita nelle sue terre amene, per ricostruire un periodo di folgorazioni e parole di cui ci eravamo nutrite e continuavamo a farlo.

Una sera, dopo la presentazione di un libro, abbiamo condiviso un taxi che pareva una trattoria anni ’60: tendine impolverate, sedile in pelle con molle enormi che ci facevano picchiare la testa a ogni sobbalzo, un autista pingue che tossiva malamente a ogni incrocio e la paura di non arrivare mai più a casa.
Con lei ho riso da non poterne più, ho passato infiniti compleanni (qui i suoi auguri per Zelda, quiqui e poi qui), serate di niente, piene di noi, di abbracci, di voli di farfalle, di amici, di cannucce colorate e d’intrugli con le tinte dei conservanti.
Con lei mangiai una pasta scotta dalle forme improponibili, nel pieno di un gineceo di idee sulla vita, tutte disposte disordinatamente sul mio tavolo in frattino.
Con lei brindai una sera di tanto tempo fa. Portò una bottiglia e la ricoverammo in frigorifero. Mentre s’imperlava di condensa, ci chiedemmo per cosa brindare: non c’erano motivi apparenti e così decidemmo di farlo per quello. Per nessun motivo. Intorno a noi aleggiavano passioni fortissime per le nostre letture, i nostri sogni (qui e qui), quello che avremmo fatto e saremmo diventate. Era una sera mite e profumata, ero seduta scomposta sulla sedia di paglia della cucina e mi sentivo bene.i 5 desideri per il 2012 - GermanaCon lei mi sono scritta la settimana scorsa. Ci sono, le ho detto. Ce la faremo.
Non perdiamoci, mi ha risposto, e io sono qui che mi dispero per quell’addio che non ci siamo regalate.

Ora.
Ora che i colori piangono e chiedono a gran voce la miscela, ora che i passi non producono direzione alcuna e che il pentagramma richiama una sola nota, quella che non si trova più, che pareva la meno importante e senza la quale ora, sempre ora, la melodia produce solo singulti che straziano l’anima.
Ora che il silenzio rumoreggia nel cuore e tutto appare sospeso e inutile, ora che le mancanze e l’indifferenza, il rimandare, i mi piace virtuali e le assenze pesano come zavorre e la mente continua a pensare a come sarebbe potuta andare se quella volta, se quel giorno, se lo scorso mese.
Se. Se. Se.

Germana Gallo | Zelda was a writerGermana Gallo ha lottato per la bellezza. Con il suo Pentesilea ha cercato di regalare tantissimo a questa città che non l’ha partorita ma di cui lei si sentiva abitante orgogliosa e combattiva (qui un esempio). Milano non l’ha sempre trattata con rispetto, è il caso di dirlo. Ma lei non avrebbe mai indugiato su questo dato di fatto, lei era una donna pratica e votata agli slanci, amava non tanto i risultati quanto il lungo cammino che portava alle cose. A tutte le cose, senza liste d’importanza, senza selezione all’ingresso, senza inutili giri di parole: dritta al punto, verso il cuore di ogni questione, di ogni passaggio nella sua vita.

 

Mi sono chiesta cosa poter fare per lei, nel mio piccolo.
Urge una piccola azione appassionata, qualcosa che renda una minima giustizia al suo sforzo di procedere contro una corrente fortissima e di farlo con eleganza, sorriso e coraggio.
Germana scriveva poesie meravigliose: aeree e profonde al contempo.
Lascio qui una di quelle che in queste ore rileggo con tenerezza. Si intitola DALLA FINESTRA.Germana Gallo - Dalla Finestra | Zelda was a writerChi scrive con tanta passione demanda alle sue parole un anelito d’immortalità.
E quindi vi chiedo un’azione condivisa: stampate 5 copie di questa poesia (qui in alta risoluzione) e lasciatele per la strada.
Appese ai muri, regalate a caselle della posta sconosciute, adagiate sui tergicristalli. Fate in modo che queste parole così tanto amate, cercate e diffuse con pudore siano di tutti.
Fatelo anche se non avete conosciuto Germana perché, questo tempo infinito e nullo non dichiari il suo fallimento definitivo, perché un abbraccio tristemente mancante del suo prezioso contenuto diventi l’occasione per riempire nuovi spazi, per regalare nuovi significati a quello che non capiamo.Germana Gallo | Zelda was a writerVi chiedo questo favore, se ne avete voglia, e vi chiedo di documentarlo con foto e con un hashtag semplice e bellissimo: #germanagallo

Perdonate questo eccesso di parole ma la scrittura è l’unico modo che io conosca per affrontare i dolori pungenti e insensati.
Buona giornata,
Camilla
Zelda was a writer

10 pensieri su “Germana Gallo, la ragazza dei colori

  1. Ophelinha

    quanta tristezza nella tue parole, nei vuoti di chi se ne va
    provvedero’ a disseminare le poesie di Germana anche qui, oltralpe, sperando che regalino un po’ di speranza e bellezza a chi le trovera’.
    Ti abbraccio forte Camilla

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  2. Charlotte

    Ti voglio bene Cami. In questi momento, poter leggere il tuo amore per Germana è un bellissimo regalo e tu ne fai spesso, di questi doni, ma quello di oggi è qualcosa di più. Il perché risiede nei punti nascosti che hai scoperto e toccato con le parole, ma più ancora con la gentilezza con la quale non ti appoggi, non strilli ma decori, offri e celebri con luce e generosità. Ti abbraccio.

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  3. Elena gallo

    Una casuale omonimia per attaccare bottone, e poi musica musica musica.
    Non sarai mai dimenticata e la tua vita ricca traboccante gonfia di poesia e preziosità non sarà mai dimenticata.

    Grazie per la tua gentilezza d’animo, dolce e bella Germana.
    Che il viaggio sia lieve.

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  4. federica

    grazie Camilla!grazie a tutti voi che eravate a Mondovì oggi. con le vostre parole, i vostri pensieri, la vostra musica Germana sarà sempre con noi. Federica Renata e Valter

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  5. fulvia

    ricordo Germana bambina curiosa di vedere quello che combinavamo noi poco più grandi con Manuela … dopo tanti anni, tanto tempo trascorso “lontano” non chilometrico, ma quello di tanti di noi, distratti da …, da. Quando mia madre, preoccupata, ha pronunciato il suo nome è arrivato immediato il rossetto di Silvia e la bimba curiosa dietro la porta ..
    fulvia

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