Amici!Buon lunedì a tutti voi che avete una schiena! Ho passato un fantastico week-end e questa mattina, piena di commissioni da affrontare, mi sono svegliata e… trac! Ho sentito un piccolo ma significativo trac! che mi ha impedito di fare qualsiasi cosa. Ora sono qui con Antidolorifico e cerco di convincerlo che non me lo merito davvero, che se sto in piedi è meglio per tutti!

Vabbeh, non commento.
Vi lascio invece con le bellissime foto del bar Jamaica, scattate da Ugo Mulas.

Il Jamaica è uno storico bar di Milano. In zona Brera, tra il Corriere della Sera e l’Accademia delle Belle Arti. Da qualche giorno ha compiuto 100 anni e proprio per quest’occasione preziosa, fino al 23 maggio, potrete ammirare la sua storia eccellente appesa alle pareti del locale (maggiori info qui).

Il Confy, il mio amico di bar, sostiene che sia stato suo padre a dargli quel nome. Devo approfondire, Amici. (Opporcamiseria, è vero!! Potete leggerlo qui). Quel che è certo è che dal Jamaica sono passati proprio tutti. Il gotha dell’arte, della letteratura e del giornalismo si è seduto ai suoi tavolini e ha ideato e progettato, respirando futuro, utopia e creatività… Luciano Bianciardi, per esempio, ci ha scritto La Vita Agra (che libro, ragazzi! Che libro!) sulla sua mitica Olivetti.
Il Jamaica era un luogo di artisti  sfaccendati che sognavano.
Amici belli, ma quanto manca in questo preciso momento storico un luogo di puro sogno?! Un luogo di sogno sconsiderato e coraggioso, nonostante l’evidenza schiacciante?

La mia schiena reclama altre posizioni. Sempre innaturali, ma nuove. Vi lascio così, con una punta di dolore, una di sogno e l’altra di speranza. E con un’ultima foto, sempre sul Jamaica, ma di Alfa Castaldi.

Non trovate sia bellissima?

Che sia un’ottima settimana per tutti voi!
xoxo