Ieri sera, il Destino ha voluto che m’imbattessi in un tassista parecchio logorroico. Più logorroico di me, per farvi capire la gravità della situazione…
Era tardi ed ero stanca morta, tornavo dal TEMPO DELLE DONNE e avevo solo voglia di silenzio, per far sedimentare tutti i pensieri, i batticuore e i dolori che questa manifestazione organizzata da Corriere della Sera e La 27Ora era stata in grado di regalarmi.
Ad un tratto, il mio cellulare ha squillato: era mia madre che mi chiamava.
– Mi scusi, rispondo a mia madre – ho detto al tassista e lui ha immediatamente interrotto il suo lunghissimo discorso.
Mia madre mi ha chiesto come fosse andata e, mentre le rispondevo, mi sono accorta che tutte le mie risposte contemplavano un superlativo.
Come stai? Stanchissima.
Come è andata? Benissimo.
Justine e Laura erano felici? Tantissimo.
Confesso di avere esagerato per una certa dose di pigrizia ma il sentimento era quello: quello del “tutto tanto”, del “denso”, del “difficile da tradurre in parole”.
Avete presente questo genere di stati d’animo? Avete presente quanto crescano in voi per ore e ore, senza che sia possibile definirli? Ecco, ieri sera mi trovavo nella medesima difficoltà: “non riuscirò a includere tutto in un articolo” – mi dicevo.
Donne. Violenza. Soprusi di varia forma. Generi. Differenza. Omogenitorialità. Madri senza pancia. Madri cattive. Figli persi nei meandri dell’esistenza. Grandi dolori. Grandi prove di forza, di resistenza. Punti di vista, sensi di colpa, azione, pericolo, tentativi.
Che poderoso affresco vivente, che stupefacente pletora di opzioni, di punti di vista, di convinzioni!
Tutto questo è davvero difficile da riassumere, difficile da confezionare in un solo vestito che possa andare bene a tutti. Ci sono le taglie. Ci sono certi colori che ci muoiono addosso. Ci sono persino dei tessuti che ci irritano gomiti e ginocchia. Ogni sentimento avrebbe bisogno del suo sarto, perché la grande distribuzione, pur non volendolo, uccide le sfumature.
Ieri sera ci ha pensato il tassista a darmi uno spunto per quanto vi sto scrivendo.
Non appena ho finito di parlare con mia madre, l’uomo – sulla sessantina, occhi a fessura e sorriso bonario – mi ha parlato della sua e della pasta e fagioli che le veniva benissimo. Mi ha confessato che conservava ancora la ricetta ma che, pur impegnandosi, non sarebbe mai riuscito a renderla buona come la sua.
– Mia madre se n’è andata improvvisamente. L’avevo sentita la sera prima: avevamo organizzato una gita per il giorno dopo. La mattina seguente, mi ha chiamato mio cugino e mi ha detto che la mamma non c’era più.
Io non ho rimpianti, Signorina. Se vivi bene, non ne hai tanti.
Vivere bene. Cosa significa esattamente? Seguire le regole di tutti? Cercare di entrare nel vestito della taglia sbagliata – e dire che non è stretto per niente, mentre i bottoni scoppiano come mortaretti – oppure costruirsi un mantello con tutti gli scampoli di coscienza maturati lungo il cammino?
Ancora lui, il tassista, ha finito la nostra corsa nella notte milanese con queste parole:
– Io non ho studiato ma credo che la scienza empirica sia quella giusta. Dopo tanti anni di vita, penso che siamo tutti punti in corsa verso l’infinito.
Potrete capire il mio disagio: avrei voluto prendere appunti e non potevo. Mi dicevo: “Camilla, ricordati questa frase, Camilla, ricordatela!“.
Punti in corsa verso l’infinito… E se fosse così? Se la scienza empirica del mio tassista non si sbagliasse di una virgola?
Ad un tratto, ho capito di cosa vi avrei parlato oggi. Vi avrei parlato della “fantasia della sopravvivenza”. Vi avrei detto che tra tutte le voci sentite, tra tutti gli incontri e gli abbracci, tra tutti gli occhi in cui mi sono persa a pensare quanto sia difficile comprendere davvero e quanto, per contro, sia facile giudicare, io ho capito una lista di cose piccolissime e pulsanti.
Ho capito che non esistono regole sicure per nessuno e che la vita sa essere beffarda, spietata e cinica. Inutile dire: sorridi, la vita è bella! A volte, pur impegnandosi, non c’è niente da ridere.
Ho capito che la nostra condizione umana ci vuole esseri esposti a questioni infinitamente più grandi di noi e che la nostra risposta è – udite udite – MATERNA. Non nel senso di “buona, amorevole e presente” ma nel senso più creativo del termine.
In ognuno di noi vive un artista. Un essere che forgia la sofferenza, la difficoltà, la differenza per darle un senso, un ruolo, un aspetto. Un essere materno che decide come reagire alle sollecitazioni della vita con la sua personalissima arte. Qualcuno non ne capirà i risultati ma poco importa: chi crea non può permettersi di perdere tempo piacendo a tutti.
In questo siamo davvero, tutte e tutti, delle Madri. Ed è davvero liberatorio rendersene conto. Sarebbe rivoluzionario rendere questo pensiero un dato di fatto, sarebbe fantastico lasciare a tutti il beneficio della creatività.
Ieri sera, poco prima di chiudere gli occhi sul mondo, ho pensato a quanto conti solo l’Amore. Non quello di un uomo per una donna, di una madre per il figlio, di un’amica per l’amica, … Ma quello di un gruppo che per una volta si rende conto di trovarsi nella stessa barca dell’esistenza procellosa.Se solo ce lo ricordassimo. Se solo capissimo che, nonostante le differenze di percorso, la direzione è una sola. Se solo fosse chiaro a tutti – madri e non madri, uomini e donne – che il mondo è UNO, ci stupiremmo di un fatto inequivocabile: nella nostra corsa per essere chirurgicamente affini all’idea di perfezione che abbiamo indossato (o ci hanno cucito addosso), l’Amore non si aspetta nulla.
L’Amore è lì che attende serafico. E non gli interessano i dati o i libretti delle istruzioni, non gli interessano le dimostrazioni di bravura o il premio per chi è arrivato prima degli altri.
Perché alla fine – il mio tassista sarebbe d’accordo – quello che l’Amore si aspetta è solo la liberatoria e disarmante presenza di altro Amore.
Che sia una buona settimana per tutti!
Questo post è il risultato finale di un progetto svolto per Corriere della Sera.
(la mia cartolina finale di giovedì, venerdì, sabato, domenica)
Grazie per la fiducia che riponete nel mio lavoro.
Camilla
Zelda was a writer
(Justine mi ha scattato la foto con Lucia Annibali e quella in cui tengo in mano la foglia. Grazie, Amica, Grazie Sempre)
“In ognuno di noi vive un artista. Un essere che forgia la sofferenza, la difficoltà, la differenza per darle un senso, un ruolo, un aspetto.” È scesa una lacrima.
Ti abbraccio, Anna!
..perché ho la sensazione che tra sabato e domenica, tra una chiacchiera seria e una risata mi scapperà una lacrima (di tristezza nonono)?!
Ti avviso, quando mi viene da piangere tento maldestramente di frenare le lacrime con un inspiraespira che è una via di mezzo tra un tornado e la respirazione da parto!
Uh, nonono! Rideremo un sacco, invece!
Semplicemente Emozionante, si con la E maiuscola.
Nel taxista ritrovo la Milano che a volte si lascia guardare, in te trovo un’ inesauribile scoperta.
FANTASTICA CAMILLA!
Grazie Maura! Mi rendi felice <3
Camilla, te lo posso dire, di questo post sottolineerei tutto! Sai che ufficialmente sei nel mio taccuino delle citazioni? Dico davvero, nelle giornate in cui il grigio la fa da padrone, mi piace riprendere in mano questo taccuino e tra le citazioni riconoscerti, sorridere nel leggerti sperando quasi che questo sorriso ti arrivi. Non mi stancherò mai di dirtelo che ti vedo come guida, perché hai realizzato i tuoi sogni, lo fai di continuo e dedichi parole gentili e generose anche per quelli degli altri. Guardandoti sembra che tu non abbia mai avuto difficoltà e che tu abbia sempre avuto ben preciso l’obiettivo e quanto le parole ne facessero parte. Siamo tutti un punto verso l’infinito e forse è anche affascinante non intravedere l’orizzonte e quello che ci può presentare. Sempre grazie per le tue parole, lo dico col cuore grondante di felicità! Ti abbraccio
Ciao Marta bella!
In realtà ho fatto e continuo a fare TAAAAAAAANTISSSSSSIMAAAAA fatica :) e non ho realizzato ancora i sogni del cuore. Ma si dice che finché non tenti con determinazione e costanza, non potrai mai sapere cosa abbia in serbo per te la Vita (esattamente come dici quando sostieni che è affascinante il non sapere proprio tutto dell’orizzonte che ci attende)!
Un bacio con schiocco e in bocca al lupo per tutto e oltre!
Allora metteremo dalla nostra parte la costanza e la determinazione e ne faremo le nostre migliori alleate. Sai, a volte penso che mi piacerebbe proprio prendere insieme a te uno di quei fantastici cappuccini che ritrai nelle tue foto e, durante una chiacchierata, prendere appunti mentre mi spieghi come hai fatto a rendere il tuo sogno e il blog il tuo lavoro. ? Spero che la fatica diventi sempre di meno per te e ti auguro davvero di esaudire molti dei tuoi desideri. Intanto, ti abbraccio e buona giornata!
Ps: so che sei presissima dal workshop di Lecce, e d’altra parte, ci mancherebbe, ma se verso fine mese potresti dare un occhio a quella email ne sarei davvero contenta!
Vado, oggi leggo tutto e ti rispondo!
Baci forti ;)
Già, l’Amore che ti aspetta da qualche parte serafico
Bah… Non mi trovi d’accordo.
Sarà che sono in un periodo cinico e negativo.
Un abbraccio!
—Alex
Sarà quello oppure sono io che sono in un periodo estremamente ottimista ;)))
Un abbraccio, caro Alex!
GRAZIE Camilla, che sai sempre mettere per iscritto i miei pensieri…leggendoti mi sono commossa.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Grazie a te, Fab!!!
Un bacio
Le tue parole come sempre arrivano dirette al cuore senza veli e senza inutili giri. Sei una freccia scagliata dritto proprio lì, nel punto di ognuno di noi dove tutto nasce. Nasce un uomo/donna, nasce un figlio/figlia, nasce una madre/padre … qualsiasi cosa noi siamo, qualunque etichetta ci portiamo addosso non serve a nulla … L’importante è essere noi stessi, facile a dirsi difficile a farsi… però è proprio l’Autenticità il valore unico e vero legato imprenscidibilmente all’amore. L’amore autentico è quello che da sempre ricerchiamo in questo unico mondo. Siamo tanti “punti in corsa”. Se mettissimo tutti questi punti uno accanto all’altro disegneremmo quello che è il mondo! tutti insieme, tutti uniti, tutti autentici e veri.
Grazie Cami.
Grazie a te, Stella!
Mi hai fatto commuovere ;)
Divino. e basta.
un abbraccio
A te, almeno tre!
Attendevo questo post. Sapevo che ne sarei rimasta stupefatta. Il tuo modo di vedere, il tuo modo di esprimere e trasmettere le esperienze che vivi mi da sempre ispirazione, mi da sempre da riflettere e pensare. Citando Martola, ti segno sul taccuino delle citazioni
Mi è partito il commento. Pardon!
Ti segno sul taccuino delle citazioni e ne faccio tesoro. Pensavo che appena ci capita qualcosa che in un qualche modo ci tocca o addirittura ci lacera nel profondo, poi tutto ne risente, tutto ne riflette un pezzettino in qualunque ambito o contesto. Penso al “tuo” tassista. Penso che fosse inevitabilemente la ciliegina sulla torta. Penso che davvero la sensibiltà vada oltre lo studio, come lui ti ha confessato. La sensibilità sta nelle esperienze di vita, nelle bastonate e nelle batoste. La sensibilità sta nel riuscire a cogliere del buono anche dove quel buono non lo percepisci in modo diretto. Il buono lo trovi tu. Postumo.
Grazie per questa esperienza condivisa con noi.
Il tuo lavoro, ha dato il suo frutto!
Ti abbraccio
Grazie a te, Federica!
Il tuo commento è un tesoro che mi spinge a fare meglio :)
Mille bacibellissimi
Come dice mia figlia: molto bellissimo!
Non smettere mai di scrivere, voglio continuare ad emozionarmi grazie a te.
Grazie e un abbraccio, Francesca
Ti stritolo, Francesca! Ti stritolo con amore <3