Buongiorno Amici!
Se c’è una cosa che adoro è l’incontro inaspettato con le bancarelle di libri usati: in quei frangenti, la mia bookmania diventa sconsiderata e famelica!
Non trovate che ci sia qualcosa di magico e paradossale in quelle pile di libri dalle copertine smangiucchiate? Il Mein Kampf di fianco a Gandhi, i manuali di cucina che si appoggiano ai tristi saggi sulla povertà nel mondo… E poi certe parole scritte a mano, lasciate senza il pensiero di apparire leggeri e meravigliosamente umani. Senza il pensiero che il tempo, un giorno, le rendesse testimonianze di un passaggio anonimino nelle cose della Vita…Ditemi, provate anche voi la stessa euforica sensazione di essere ad un passo dal libro che vi aspettava da anni?
12 Luglio 2012
Zelda… io ti adoro. L’ultima frase poi è bellissima e quella sensazione euforica… uh quante volte l’ho provata. Un paio di settimane fa sono state in una delle librerie dell’usato più belle e con la più bella storia che abbia mai letto. La Barter Books ad Alnwick creata all’interno di una vecchia stazione vittoriana. Siamo rimasti lì per ore, annusando le pagine tra gli scaffali o il profumo dei vecchi divani in pelle, bevendo il caffè pronto per i visitatori dentro alla caffettiera di vetro. Ho pensato che avrei potuto rimanere lì per sempre. ogni libro una sua storia, note, vecchie cartoline rimaste intrappolate all’interno, disegni di bambini, macchie di tè, di gelato o di cioccolata.
Ti ringrazio per avermi ricordato oggi quell’euforica sensazione e per quell’aforisma sulla foto. Fa riflettere…
Un abbraccio da un’altra bookeater :-)
Mammagiramondo, sono io che adoro te!!
Ho letto il tuo post di oggi e mi hai resa davvero felice!!
Ma senti… se partissimo per scoprire nuove Barter Books?
Almeno tre sorrisi per te <3
Nella maniera più completa SÌ!! E vogliamo parlare dell’odore? E quando, com’è successo a te, trovi dentro il segno del passaggio di un altro lettore?!? Che belle foto!
Altro che le madeleines di Proust!!
;))))
anche io!!!!!!! li comprerei tutti!!!!! anzi in famiglia siamo tutti così….e siamo in 4 adesso!!!! ma voi avete un rimedio agli scaffali piegati in due?? alle stanze con pavimenti ricoperti di libri??? riuscite a separarvene a un certo punto? vi chiedo consiglio perchè il mio billy ikea è arrivato al punto di non ritorno!!!!!!!
ciao belle persone appassionate di storie! :)
io ho provato a sistemare la libreria in modo tattico… qualche evidente agio c’è stato, ma è durato troppo poco: sono di nuovo invasa dalle pagine.
accettiamo il nostro destino da Fratelli Collyer…
Io vado un pochino controcorrente: a me l’usato piace solo se è mio e come tale essendo mio non passa nelle mani di nessuno. Non sono il tipo che condivide il suo libro, che lo presta perché per me il libro è una cosa personale, contiene delle parti di me, lo scarabocchio, lo piego, lo vivo e pensare che altre persone possano entrare nella mia “anima” non è una cosa che mi appartiene. Per questo le bancarelle dell’usato non esercitano su di me nessun fascino e anzi, lo ammetto, penso sempre che sia come mettere all’asta il proprio essere… e ora potete cacciarmi pure! :D
cacciarti?!
giammai!!
condivido appieno l’idea finale, quella del mettere all’asta il proprio essere… in genere il secondo pensiero è: le cose ci sopravvivono, ci danniamo l’anima per averle e loro non saranno mai nostre.
finito questo pensiero, parte una canzone esistenzialista, roba francese da maglioncino a collo alto.
:( ecco, è ripartita… :(
“Ciao, sono Paola e sono una bookeater” fatemi un coro di “Ciao!”…
mi sto trattenendo da un po’ perché non voglio finire sommersa dai libri, ma il fascino dell’usato è innegabile…e poi l’odore dei libri usati è qualcosa di speciale :)
da quando una mia amica è stata qui http://www.strandbooks.com/about-strand-books/ e me l’ha descritta non faccio che sognare di andarci…prima o poi…
ciao paola, benvenuta tra noi!
ho appena visto il tuo link e sono svenuta, al momento ti sta scrivendo la mia anima.
scherzi a parte, voglio andarci pure io!!!!!!
;)))))))
che meraviglia!
adoro le librerie in genere ma i mercatini dei libri usati hanno qualcosa di magico!
Ho anch’io tra l’altro lo stesso problema di Raffaella, la Billy sta per collassare, in cantina ho già 8 scatoloni di libri che non sono entrati in casa con l’ultimo trasloco e nonostante tutto compro almeno 3 libri a settimana…resterò sepolta dai libri in casa:-))
buona giornata cara Camilla!
stesso problema, mie care :(
ma che felicità!!
buon pomeriggio, cara Chiara!
stavo pensando proprio ieri sera che devo assolutamente andare al mercatino dell’antiquariato di bollate, a rovistare, e tu stamattina irrompi con questo bel post. affinità, affinità, deliziosissime coincidenze.
uhhhh, che delizia!!!
voglio un resoconto completo!
<3
I mercatini dei libri usati sono semplicemente fantastici. Io mi perdo delle ore davanti alle bancarelle e l’odore poi. I libri usati hanno quell’odore particolare che sa di vecchio, di vissuto. Mi piace pensare che mani diverse dalle mie hanno toccato quei libri, ci hanno sognato sopra. Le foto del post sono bellissime.
Raffaella
grazie raffaella!! <3
sento la medesima e affascinante sensazione olfattiva!!
E’ vero! Io mi commuovo spesso davanti alle parole scritte a mano: liste, buoni propositi, pagine di diario, storie…
tu poi ne avrai infiniti nella libreria di tuo zio Ignazio!!
ciao bella Ila <3
Il libro usato mi piace talmente tanto che considero quello nuovo semplicemente un male necessario, un passaggio obbligato per portare il libro alla sua vera vita, quella che raccoglie tutte le tracce delle letture altrui.
Nel mio piccolo gli ho dedicato un blog fotografico, Vite da libri.
Ciao
Randa
ahimè, la mia è una tale e conclamata malattia per cui ogni supporto editoriale – nuovo o consunto che sia – è in grado di catturare la mia attenzione.
corro subito a curiosare nel tuo blog!!
un sorriso ;))
Le tue foto mi ricordano tanto una panchina-carrello-bancarella in via Ampere a Milano… non è che le hai scattate lì? Quando andavo all’università ci fermavamo ogni giorno con gli amici a dare un’occhiata, ricordo quando ho acquistato un fantastico numero di Linus con tutti i “paciughi” dell’ex-proprietario. E in quel momento ho provato quell’euforica sensazione di cui parli tu.
Indovinato: mi trovavo lì per fare delle foto al Politecnico!
<3
Devo dire che la cosa mi emoziona non poco. Hai sinteticamente tradotto con l’immediatezza dei tuoi scatti il turbinio di emozioni che caraterizzava quei momenti e risvegliato ricordi sopiti da tempo. Hanno ragione tutti i dire che sei fantastica. Complimenti.
A me questa sensazione la danno anche i libri donati alle biblioteche, quelli che arrivano là con una loro storia alle spalle, le dediche, le sottolineature personali. E poi, da un momento in poi, diventano di tutti.
pure loro!!! e gli archivi? da morirci!!
<3
Bello bello bello questo post! Cara Zelda, riemergo dal trasloco e recupero, almeno in parte, la capacità di esprimermi con frasi di senso compiuto…però ti ho seguita in questi giorni, eccome se ti ho seguita e i tuoi sorrisi mi hanno incoraggiata a cercare il buon umore in mezzo al caos degli scatoloni. Sarà un bellissimo mese di luglio…ti abbraccio!
Sarà un meraviglioso luglio: avrai un nuovo spazio da cui ripartire e nuovi modi per gestire i tuoi tesori!!
MERAVIGLIA!!!
Smack!!
io mi perdevo da piccola nella soffitta di casa dove c’era un tesoro di libri nascosti, molti li ho recuperati, alcuni ahimé sono andati perduti, non per colpa mia. E’ per questo che credo non mi innamorerò mai del tutto degli ebook. Il profumo dei libri usati è meraviglioso
in Giappone hanno riprodotto quel profumo lì, così da spruzzarlo sugli ebook…
e non sto scherzando!!
;)
capito qui per la prima volta.
e leggo questo.
e mi si apre il cuore!
e dire che ci sono persone che lasciano i libri intonsi, talmente perfetti che sembrano “non letti” e invece a me piace da matti quando trovo una frase sottolineata, un appunto a margine, una dedica, un segno.
i libri sono vivi e la vita dovrebbe lasciare tracce su di loro, come fa su di noi…
che per blog…
Benvenuto Frank!!
hai detto bene: i libri sono testimonianze di passaggi, supporti di un flusso vitale che li attraversa e ne trae spunti, lacrime e risate sonore.
non credo esista un supporto tanto vivo e compartecipe!
Un sorriso e grazie per le tue parole!!
Camilla