12 Luglio 2013

52 weeks projects: 27/52 – Fermarsi

Camilla - Zelda was a writer

Photo diary

52 weeks project - coverConfesso le mie colpe fotografiche: ieri, mentre organizzavo il consueto post mensile per Le Funky Mamas, io e Mrs Canon ci siamo date alla pazza gioia. Faceva caldo, ero struccata e provata, la casa era confusa come una qualunque stazione durante l’ora di punta: tutte condizioni che avrebbero dovuto farci rimandare (ve le ricordate le regole “d’oro” per un self-portrait con i controfiocchetti, vero?). Invece, sprezzanti del pericolo e della comune disapprovazione, abbiamo prodotto un’ammucchiata di pixel, che ha l’innegabile (e unico) valore di fissare un ricordo nella storia di queste ore concitate.

Stamattina mi sono sembrate un utile compendio alla lezione del mio 52 weeks project, la ventottesima.
28/52 - 52 weeks projectMentre roteavo con il vestito più sconclusionato del mio guardaroba, mi sono resa conto del caos (vitale e casalingo) che ho prodotto in questi ultimi mesi. Non mi stancherò mai di dichiararlo: mesi stupendi, oltre ogni immaginazione, mesi impegnativi e pieni di appelli a cui farsi trovare presenti, di azioni per cui rispondere in prima persona.

Quest’anno non ho perso la parte bambina, ma ho dovuto mettere in conto una necessaria parte adulta, decisionale e coraggiosa. Ho fatto, disfatto, pensato, chiesto, immaginato e sperato. Mi sono devastata in lunghe file in posta, accettato lavori su lavori, mi sono impegnata a non perdere mai di vista il sogno, ho lavorato alacremente per questo blog, che sta assumendo sempre di più dimensioni e possibilità insperate.28/52 - 52 weeks projectSapete cosa succede ora? Sono stanchissima e ho un’estate per realizzare un progetto di scrittura impegnativo, che ho sognato per buona parte della vita e che nei prossimi mesi potrebbe realizzarsi davvero.

Stamattina mi sono guardata allo specchio e mi sono detta: fermati.
28/52 - 52 weeks projectFermarsi non è un male. Ci hanno abituato a correre senza sosta: spesso non conosciamo neanche la direzione della nostra impresa ma corriamo lo stesso, nella speranza che nessuno ci raggiunga e abbia l’ardine di doppiarci i passi. Il momento della stasi viene vissuto come una terribile omissione ai nostri battiti cardiaci, un momento disdicevole, da non raccontare.
Io credo che bisognerebbe far pace con questo momento così prezioso. Lo scrivo qui e lo dico prima di tutto a me stessa: ci si muove anche restando immobili.

Questo non è un invito a lasciare il lavoro e a buttarsi sul prato, ma a smorzare la propria ansia da ubiquità, il bellissimo (ma sfibrante) tentativo di esserci per tutti, di mettere tantissima carne al fuoco nella speranza che almeno una piccola parte cuocia a dovere.
28/52 - 52 weeks projectHo deciso quindi di allentare il ritmo dei post delle prossime settimane di luglio. Ho deciso di non decidere, di non avere un piano definitivo, almeno fino ad agosto, quando chiuderò tutto per le vacanze estive.

Vorrei che per i prossimi giorni Zelda diventasse un taccuino di appunti pubblici, un contenitore di condivisione per qualche scoperta o per una foto significante. Non ho idee sui tempi, la frequenza e la realizzazione del tutto, ma vi terrò comunque sempre aggiornati perché siete parte integrante di questo meraviglioso e sorprendente periodo della mia esistenza creativa.

Che sia un magnifico fine settimana per tutti voi!
Camilla
xoxo

4 pensieri su “52 weeks projects: 27/52 – Fermarsi

  1. WYW

    Quanto ti capisco, a volte è così difficile stare fermi e a volte non si apprezza fino infondo questa condizione perché la si guarda nella prospettiva sbagliata. Molte volte ho fatto l’errore di prendere l’immobilità per il verso sbagliato e assai poche ne ho fatto buon uso. Dunque buon immobilità :) iri

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  2. Sandra

    Anch’io tendo a riempire troppo le giornate, impegni e certo tanta scrittura con i progetti annessi. Lavorando a tempo pieno in ufficio, con un marito, una casa da mandare avanti, volendo fare una vita sociale normale – sono di MI come te e la città va vissuta altrimenti si sta in campagna a mio parere – genitori non giovani insomma tutto è molto compresso. A volte c’è proprio l’esigenza di decomprimere, non programmare nulla, uscire solo per un gelato e godersi la calma, anche la scritturà ne gioverà-

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  3. Emma

    Ciao Camilla! Anche io porto avanti un progetto fotografico settimanale, One shot A day, [http://emmaci.wordpress.com/category/one-shot-a-day/]; unico scopo: la ricerca della bellezza in ogni scampolo di vita quotidiana. E non è mica facile! Questo è già il secondo anno e, alla fine del primo, rivedere una dopo l’altra tutte le fotografie è stato molto interessante e mi ha ricordato che, nonostante tutti gli stati d’animo attraverso cui sono passata, ogni singolo giorno del 2012 è stato speciale per qualcosa. Per questo ho deciso di proseguire allo stesso modo nel 2013, anche se avevo provato a cercare progetti alternativi. Il tuo mi piace parecchio! L’ho scoperto adesso, ma vado a rileggere tutti i post precedenti ;)

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