Buongiorno a tutti e buon martedì!
Questo deve essere senz’altro un periodo di grandi ispirazioni fotografiche, se oggi – dopo il primo post di ottobre – torno a parlarvi di Irista, il cloud di gestione delle immagini di Canon.
Il mio progetto di collaborazione sta continuando silenziosamente ma oggi volevo rendervi partecipi di qualche sviluppo. Non si tratta di novità ma di semplici step nel mio utilizzo del mezzo.
Sabato ho deciso di tornare a scattare qualche foto per il semplice gusto di sdraiarmi sul pavimento :)
Scherzi a parte, sabato ho chiesto di poter scattare durante il concerto che l’Orchestra Centocorde – l’ensemble chitarristico in cui suonano la mia socia Clelia e il nostro grandissimo Giovanni – ha tenuto presso la Biblioteca del Parco Sempione di Milano.
Avevo bisogno di fare qualcosa di creativo per il semplice gusto di farlo, senza implicazioni funzionali o scadenze. E così, con duemila macchine in borsa, ho attraversato la città come uno sherpa volenteroso e piuttosto affaticato…
Come spesso accade, ho immediatamente controllato le foto fatte. Sistemandole nel cloud (sì, vedete bene: questi qui sopra sono i dati exif, in pratica tutte le informazioni relative allo scatto effettuato), mi sono accorta che mi piacevano molto e, dopo aver creato due album dalla mia dashboard (su facebook e flickr), ho deciso di condividerle anche qui.Spero davvero che vi piacciano!
Da qualche tempo, ho scoperto di essere innamorata delle mani che suonano e di cercare in ogni modo di rendere l’emozione che creano nella mia persona.
Non escludo che prima o poi affronterò questa passione con maggiore rigore e pensiero (ve la immaginate che bella una fitta galleria di mani che suonano?!) ma, al momento, si tratta di un amore estemporaneo e sincero.
Il concerto dell’orchestra CentoCorde è durato circa un’ora, un’ora magica: l’acustica era perfetta e, oltre i vetri della biblioteca, la cosiddetta ora blu si stagliava imponente sul giallo oro delle chitarre e degli spartiti.
Il pubblico era stretto attorno ai musicisti e la luna faceva capolino sulle nostre teste, con uno spicchio davvero affilato, silenzioso e pulsante.
Mi sentivo avvolta nella calda luce della biblioteca, mentre fuori il buio calava e una leggera foschia rendeva il parco ovattato e parcellizzato. Mi muovevo al rallentatore, cercando di fare meno rumore possibile, lasciando che le note conducessero lo sguardo tra le corde delle chitarre e le righe degli spartiti.
Un’ora passata in un baleno, un’ora a cui avrei voluto chiedere di dilatarsi e di tenere la nota.La fotografia è sinestestia, come scrivevo non più tardi di 24 ore fa da queste parti. Guardo il mio album caricato e penso a quanta vita passi attraverso la mia ottica. A quante note, quanto colore.
In questa fase euforica di scatti compulsivi, vi chiedo solo molta pazienza. Tornerò a condividere foto e pensieri, tornerò a dare carta bianca alle mia amate immagini. Voi, se potete, sopportatemi ;)
Buona giornata a tutti! Corroooooooo!
Camilla
Zelda was a writer
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#canonirista
Quella dei due chitarristi + cantante è una piccola chicca di composizione; anzi che dico: un manuale intero!
Bravissima, sempre di grande ispirazione.
—Alex
Amo tantissimo le fotografie in bianco e nero. Guarda i due ritratti di Giovanni, lui ha la stessa espressione, forse leggermente imbarazzata nella seconda foto, ma l’intensità è della composizione è diversa.
Brava